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J-TACTICS - Il giovane favoloso (S03 E20)

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Il titolo della ventesima puntata della terza stagione di J-TACTICS, trae spunto da:​ “Il giovane favoloso”, che è un film del 2014 diretto da Mario Martone incentrato sulla vita del poeta Giacomo Leopardi, scrittore, poeta, filosofo e genio italiano.
Interpretato da Elio Germano.
Giacomo è un bambino dotato di una straordinaria intelligenza, che coltiva grazie all’assidua frequentazione della biblioteca della sua casa a Recanati.
A causa del burrascoso rapporto con suo padre, uomo autoritario e scontroso, Leopardi vorrebbe allontanarsi dalle mura domestiche.
Il sogno del giovane favoloso è di scoprire e frequentare il mondo dei letterati, che conosce grazie alla fitta corrispondenza epistolare con Pietro Giordani.
La salute di Giacomo, tuttavia, è precaria, segnata dalle lunghe sedute di intensa consultazione di una moltitudine di voluminosi tomi e dalle insicurezze del suo spirito.
Compiuti i ventiquattro anni, Leopardi può finalmente partire e si reca a Firenze, dove incontra il nobile napoletano Antonio Ranieri.
Con il sostegno dell’amico, Giacomo si dedica alla stesura di poesie e prosa, mentre la sua salute peggiora di giorno in giorno.
A causa della precaria situazione economica, Giacomo e Ranieri si trasferiscono a Roma e poi a Napoli.
La città, tuttavia, è invasa da una pestilenza di colera e i due amici si rifugiano nella campagna campana, per scampare al contagio.
Giacomo assiste alla poderosa eruzione del Vesuvio e si abbandona alla sofferenza della sua malattia, “qui sull’arida schiena del formidabile monte”.
Facendo la nostra solita trasposizione dalla cinematografia al mondo del calcio, ed in modo particolare alle vicende juventine, potremo utilizzare il titolo e le vicende narrate nella pellicola per analizzare la prova degli uomini di mister Pirlo lunedì nel posticipo serale contro il fanalino di coda Crotone.
Una prova convincente e sicuramente meno balbettante rispetto alle gravi e per certi versi inspiegabili sconfitte patite nelle due gare precedenti con Napoli e Porto, tra campionato e Champions League.
Una prova di carattere, se di carattere si può parlare in una sfida non sicuramente ad armi pari con l’ultima in classifica e seria candidata alla retrocessione.
Tuttavia, per ragioni anche indipendenti dalla volontà dei bianconeri, come il ritardo in classifica dalla capolista, necessità di restare tra le prime 4 ed infortuni vari ed assortiti, era necessario conquistare 3 punti badando al sodo e con pochi fronzoli.
In questa vittoria, forse scontata della Juve, che pochi spunti interessanti offre, un elemento di sicuro interesse e degno d’essere analizzato in realtà esiste.
Nicolò Fagioli ha fatto, contro il Crotone, il suo debutto in Serie A con la maglia della Juventus e potrebbe rivelarsi un elemento prezioso per Pirlo.
Il suo esordio in prima squadra, e tra l’altro da titolare, lo aveva già fatto lo scorso 27 gennaio in occasione di Juventus-SPAL, una sfida valida per i quarti di finale di Coppa Italia, ma lunedì sera Nicolò si è tolto una soddisfazione se possibile ancora più grande: il debutto in Serie A.
Sempre con la maglia bianconera addosso e a soli 20 anni.
Entrando in campo al ’70 della gara contro il Crotone al posto di Rodrigo Bentancur, il giovane centrocampista bianconero ha collezionato nella massima serie quello che in molti già pronosticano essere solo il primo di una lunga serie di gettoni.
Andrea Pirlo lo ha gettato nella mischia a gara già ampiamente archiviata, concedendogli quei minuti che gli sono serviti per prendere, anche in una partita ufficiale, confidenza con quei compagni che conosce oramai da tempo.
Sì perché Fagioli, dopo aver già orbitato attorno alla prima squadra, ha iniziato di fatto a farne parte da inizio gennaio, quando il tecnico lo ha inserito in pianta stabile nel gruppo.
Da allora, la presenza in Coppa Italia contro la SPAL appunto, e tanta panchina in Serie A, ma anche in Supercoppa Italiana e Champions League, prima della “prima” in campionato.
Un inserimento graduale e figlio della grande stima della quale il ragazzo gode nel mondo Juve, tanto che proprio Andrea Pirlo, che nei suoi primi mesi da allenatore ha già abbondantemente dimostrato di non avere particolari timori a puntare sui giovani, già prima della chiusura della sessione invernale di calciomercato aveva parlato di lui come di un “rinforzo” per la mediana.
Nato come trequartista, ha pian piano arretrato il suo raggio d’azione di qualche metro, fino a diventare un centrocampista completo capace di far valere tutte le sue qualità tecniche, la sua fantasia e la sua visione di gioco, nella zona nevralgica del campo, tanto che sono già in molti a prospettargli un percorso molto simile a quello fatto proprio dall’Andrea Pirlo calciatore.
Intanto in prima squadra ha la possibilità di imparare da alcuni dei migliori interpreti del ruolo, ma sul fatto che abbia qualità da vendere non ci sono dubbi.
Nelle scorse settimane anche Claudio Marchisio un altro campione che proprio come lui da giovanissimo si è reinventato centrocampista dopo aver giocato in posizione più avanzata, per poi imporsi come uno dei migliori giocatori della sua generazione, ha ricordato come già Allegri avesse intravisto in Nicolò doti particolari.
Proprio Allegri, in effetti, è stato il primo a testare Fagioli con i “grandi” e lo ha fatto mandandolo tra l’altro in campo tre anni fa in amichevoli di lusso contro il Bayern, il Real Madrid e gli All-Star della MLS.
“Abbiamo un ragazzo che si chiama Fagioli, che è un 2001. Vederlo giocare a calcio è un piacere. È un ragazzo che conosce il calcio e i tempi di gioco, sa come e quando smarcarsi, come e quando passare la palla. È bello vederlo giocare. Ragazzi così non vengono fuori tutti gli anni”, disse in tempi non sospetti il tecnico livornese.
I prossimi mesi diranno quanto spazio Fagioli potrà riservarsi ancora in prima squadra, intanto Pirlo già conta su di lui.
“E’ entrato bene e con una bella personalità. E’ un giocatore che ha il calcio nella testa ed è importante. Può giocare in più ruoli e secondo me potrà fare anche il regista perché sa posizionarsi bene nella ricezione e guarda sempre avanti. Ha tempi di gioco e lavoreremo per farlo migliorare, ma adesso non diamogli troppe responsabilità perché è ancora molto giovane”.
La sensazione è quella che con Arthur costretto ai box ancora per qualche settimana da un infortunio, Fagioli possa avere grandi chance di diventare utile nelle rotazioni a centrocampo.
Le qualità ci sono, la fiducia del suo allenatore anche e un calendario fitto di impegni sono tutti elementi che potrebbero giocare a favore del giovane bianconero per un suo utilizzo in pianta stabile.
Gli ingredienti sono quelli giusti, adesso la parola passerà come sempre al campo, perché solo le prestazioni sul rettangolo verde potranno dirci senza alcuna ombra di dubbio se in casa Juve abbiamo scoperto un “Giovane favoloso”, come lo fu il protagonista della pellicola cha da il titolo all’odierna puntata di J-TACTICS.
Sarà nostra gradita ospite l’amica Fabiana Della Valle, stimata ed apprezzata giornalista della Gazzetta dello Sport.
Diteci la vostra, interagiremo con voi in chat live! ​ Ecco i link dei nostri social:
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Interpretato da Elio Germano.
Giacomo è un bambino dotato di una straordinaria intelligenza, che coltiva grazie all’assidua frequentazione della biblioteca della sua casa a Recanati.
A causa del burrascoso rapporto con suo padre, uomo autoritario e scontroso, Leopardi vorrebbe allontanarsi dalle mura domestiche.
Il sogno del giovane favoloso è di scoprire e frequentare il mondo dei letterati, che conosce grazie alla fitta corrispondenza epistolare con Pietro Giordani.
La salute di Giacomo, tuttavia, è precaria, segnata dalle lunghe sedute di intensa consultazione di una moltitudine di voluminosi tomi e dalle insicurezze del suo spirito.
Compiuti i ventiquattro anni, Leopardi può finalmente partire e si reca a Firenze, dove incontra il nobile napoletano Antonio Ranieri.
Con il sostegno dell’amico, Giacomo si dedica alla stesura di poesie e prosa, mentre la sua salute peggiora di giorno in giorno.
A causa della precaria situazione economica, Giacomo e Ranieri si trasferiscono a Roma e poi a Napoli.
La città, tuttavia, è invasa da una pestilenza di colera e i due amici si rifugiano nella campagna campana, per scampare al contagio.
Giacomo assiste alla poderosa eruzione del Vesuvio e si abbandona alla sofferenza della sua malattia, “qui sull’arida schiena del formidabile monte”.
Facendo la nostra solita trasposizione dalla cinematografia al mondo del calcio, ed in modo particolare alle vicende juventine, potremo utilizzare il titolo e le vicende narrate nella pellicola per analizzare la prova degli uomini di mister Pirlo lunedì nel posticipo serale contro il fanalino di coda Crotone.
Una prova convincente e sicuramente meno balbettante rispetto alle gravi e per certi versi inspiegabili sconfitte patite nelle due gare precedenti con Napoli e Porto, tra campionato e Champions League.
Una prova di carattere, se di carattere si può parlare in una sfida non sicuramente ad armi pari con l’ultima in classifica e seria candidata alla retrocessione.
Tuttavia, per ragioni anche indipendenti dalla volontà dei bianconeri, come il ritardo in classifica dalla capolista, necessità di restare tra le prime 4 ed infortuni vari ed assortiti, era necessario conquistare 3 punti badando al sodo e con pochi fronzoli.
In questa vittoria, forse scontata della Juve, che pochi spunti interessanti offre, un elemento di sicuro interesse e degno d’essere analizzato in realtà esiste.
Nicolò Fagioli ha fatto, contro il Crotone, il suo debutto in Serie A con la maglia della Juventus e potrebbe rivelarsi un elemento prezioso per Pirlo.
Il suo esordio in prima squadra, e tra l’altro da titolare, lo aveva già fatto lo scorso 27 gennaio in occasione di Juventus-SPAL, una sfida valida per i quarti di finale di Coppa Italia, ma lunedì sera Nicolò si è tolto una soddisfazione se possibile ancora più grande: il debutto in Serie A.
Sempre con la maglia bianconera addosso e a soli 20 anni.
Entrando in campo al ’70 della gara contro il Crotone al posto di Rodrigo Bentancur, il giovane centrocampista bianconero ha collezionato nella massima serie quello che in molti già pronosticano essere solo il primo di una lunga serie di gettoni.
Andrea Pirlo lo ha gettato nella mischia a gara già ampiamente archiviata, concedendogli quei minuti che gli sono serviti per prendere, anche in una partita ufficiale, confidenza con quei compagni che conosce oramai da tempo.
Sì perché Fagioli, dopo aver già orbitato attorno alla prima squadra, ha iniziato di fatto a farne parte da inizio gennaio, quando il tecnico lo ha inserito in pianta stabile nel gruppo.
Da allora, la presenza in Coppa Italia contro la SPAL appunto, e tanta panchina in Serie A, ma anche in Supercoppa Italiana e Champions League, prima della “prima” in campionato.
Un inserimento graduale e figlio della grande stima della quale il ragazzo gode nel mondo Juve, tanto che proprio Andrea Pirlo, che nei suoi primi mesi da allenatore ha già abbondantemente dimostrato di non avere particolari timori a puntare sui giovani, già prima della chiusura della sessione invernale di calciomercato aveva parlato di lui come di un “rinforzo” per la mediana.
Nato come trequartista, ha pian piano arretrato il suo raggio d’azione di qualche metro, fino a diventare un centrocampista completo capace di far valere tutte le sue qualità tecniche, la sua fantasia e la sua visione di gioco, nella zona nevralgica del campo, tanto che sono già in molti a prospettargli un percorso molto simile a quello fatto proprio dall’Andrea Pirlo calciatore.
Intanto in prima squadra ha la possibilità di imparare da alcuni dei migliori interpreti del ruolo, ma sul fatto che abbia qualità da vendere non ci sono dubbi.
Nelle scorse settimane anche Claudio Marchisio un altro campione che proprio come lui da giovanissimo si è reinventato centrocampista dopo aver giocato in posizione più avanzata, per poi imporsi come uno dei migliori giocatori della sua generazione, ha ricordato come già Allegri avesse intravisto in Nicolò doti particolari.
Proprio Allegri, in effetti, è stato il primo a testare Fagioli con i “grandi” e lo ha fatto mandandolo tra l’altro in campo tre anni fa in amichevoli di lusso contro il Bayern, il Real Madrid e gli All-Star della MLS.
“Abbiamo un ragazzo che si chiama Fagioli, che è un 2001. Vederlo giocare a calcio è un piacere. È un ragazzo che conosce il calcio e i tempi di gioco, sa come e quando smarcarsi, come e quando passare la palla. È bello vederlo giocare. Ragazzi così non vengono fuori tutti gli anni”, disse in tempi non sospetti il tecnico livornese.
I prossimi mesi diranno quanto spazio Fagioli potrà riservarsi ancora in prima squadra, intanto Pirlo già conta su di lui.
“E’ entrato bene e con una bella personalità. E’ un giocatore che ha il calcio nella testa ed è importante. Può giocare in più ruoli e secondo me potrà fare anche il regista perché sa posizionarsi bene nella ricezione e guarda sempre avanti. Ha tempi di gioco e lavoreremo per farlo migliorare, ma adesso non diamogli troppe responsabilità perché è ancora molto giovane”.
La sensazione è quella che con Arthur costretto ai box ancora per qualche settimana da un infortunio, Fagioli possa avere grandi chance di diventare utile nelle rotazioni a centrocampo.
Le qualità ci sono, la fiducia del suo allenatore anche e un calendario fitto di impegni sono tutti elementi che potrebbero giocare a favore del giovane bianconero per un suo utilizzo in pianta stabile.
Gli ingredienti sono quelli giusti, adesso la parola passerà come sempre al campo, perché solo le prestazioni sul rettangolo verde potranno dirci senza alcuna ombra di dubbio se in casa Juve abbiamo scoperto un “Giovane favoloso”, come lo fu il protagonista della pellicola cha da il titolo all’odierna puntata di J-TACTICS.
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