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Miglio 26 - Finish Line (con Silvia Stradelli Zamengo e Roberto Di Sante)

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Finish Line (ospiti di questo episodio Silvia Stradelli Zamengo e Roberto Di Sante)
Nel corso del tragitto della NYC Marathon, i runner hanno la fortuna di esplorare il mondo intero in una unica corsa. Non c’è lingua, colore, tradizione, religione, musica, odore e tratto somatico che non si possa ritrovare nei tanti chilometri di questa gara e nella festa che oltre due milioni di persone regalano a chi la corre. È la vera magia di questa gara. E di un percorso unico.
Si parte da un forte su un’isola lontana che sembra tutto tranne che la New York dei film o dei grattacieli, si passa su un ponte più lungo (di pochissimo) persino del celebre Golden Gate Bridge, si corre per chilometri su un rettilineo che sembra non cambiare e non finire, ma che si colora di decine di bandiere e voci diverse, si è acclamati come una rockstar nel cuore di Brooklyn passando accanto ad edifici maestosi, ci si infila in lunghe file di eleganti brownstone quasi storditi dal volume della musica che accompagna ogni passo. Ci si immerge in un silenzio irreale mentre si ammirano gli incredibili abiti di un popolo con tradizioni antichissime, si finisce in una festa di strada che non sembra dover finire mai, si passa all’improvviso per la “Polonia”, dopo un piccolo ponte ed una vista magnifica si finisce tra locali italiani e irlandesi e mille cantieri, si prende un lungo ponte che sembra salire fino al cielo. Si ridiscende verso Manhattan e ci si sente come sul palco del Live Aid, si corre, soffrendo, tra due ali di pubblico che non sembrano mollare, si viene incitati in tutte le lingue, in tutti i modi, ogni singolo metro. Sconosciuti offrono un cinque, un kleenex, una banana, un biscotto, cartelli incredibili, sorrisi, coraggio, forza. Diecimila volontari passano otto ore ad aiutare oltre 50000 sconosciuti in maniera incessante. Il Bronx accoglie i runner a braccia aperte e poi li rispedisce oltre il “muro”, quasi immediatamente, verso Manhattan. Fifth Avenue diventa la via di casa, offre il cuore di Harlem e la meraviglia di Central Park. Il parco ti porta alla fine. Il Guggenheim, il Metropolitan, gli alberi in mille tonalità di giallo e rosso, migliaia di persone. Impossibile arrendersi. Gli ultimi saliscendi sono tutti nelle gambe. Il cuore e la testa sono già alla fine. Appena passato Columbus Circle, è fatta. "400 meters to go". "200 meters to go". La Finish Line più famosa del mondo aspetta migliaia di finisher nel cuore della città più bella del mondo. Steve Jobs diceva “The journey is the reward” (“Il viaggio è la ricompensa”). È la sintesi migliore possibile per la TCS NYC Marathon.
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Vuoi scoprire tutti i segreti della Maratona di New York? "Dal Verrazzano a Central Park" ti porta dietro le quinte (e lungo il percorso) di uno degli eventi sportivi più famosi e popolari del mondo, ripercorrendo, miglio dopo miglio, tutto il tracciato di gara.
Ciascuna puntata è dedicata ad un miglio specifico del percorso ed in molti episodi affiancano i co-host Lorenzo dell'Uva e Pietro Paschino numerosi runner ed appassionati che hanno corso, vinto o ancora sognano la partecipazione alla TCS NYC Marathon.
A proposito di Lorenzo & Pietro:
- Lorenzo Maria dell’Uva lavora nel digital. È startupper, giornalista, runner e fotografo. Ha pubblicato “La corsa infinita” (www.maratona.nyc), la guida completa alla Maratona di New York, e “Race Day" (www.raceday.nyc) un reportage fotografico dedicato alla TCS NYC Marathon. Ha corso, fino ad oggi, la Maratona di New York dieci volte e sogna di entrare a far parte del club dei "15+ Marathoners".
Su Instagram, Strava ed X il suo nickname è @delluva oppure lo trovate al sito www.delluva.it
- Pietro Paschino è un Medico Veterinario, ma anche Ricercatore ed Insegnante, e spesso scrive di corsa per RunLovers. Corre quasi tutti i giorni, ovunque si trovi nel mondo. Su Instagram, Facebook, Strava e Twitter il suo nickname è @pietropaschino. Che fantasia infinita, eh?
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Nel corso del tragitto della NYC Marathon, i runner hanno la fortuna di esplorare il mondo intero in una unica corsa. Non c’è lingua, colore, tradizione, religione, musica, odore e tratto somatico che non si possa ritrovare nei tanti chilometri di questa gara e nella festa che oltre due milioni di persone regalano a chi la corre. È la vera magia di questa gara. E di un percorso unico.
Si parte da un forte su un’isola lontana che sembra tutto tranne che la New York dei film o dei grattacieli, si passa su un ponte più lungo (di pochissimo) persino del celebre Golden Gate Bridge, si corre per chilometri su un rettilineo che sembra non cambiare e non finire, ma che si colora di decine di bandiere e voci diverse, si è acclamati come una rockstar nel cuore di Brooklyn passando accanto ad edifici maestosi, ci si infila in lunghe file di eleganti brownstone quasi storditi dal volume della musica che accompagna ogni passo. Ci si immerge in un silenzio irreale mentre si ammirano gli incredibili abiti di un popolo con tradizioni antichissime, si finisce in una festa di strada che non sembra dover finire mai, si passa all’improvviso per la “Polonia”, dopo un piccolo ponte ed una vista magnifica si finisce tra locali italiani e irlandesi e mille cantieri, si prende un lungo ponte che sembra salire fino al cielo. Si ridiscende verso Manhattan e ci si sente come sul palco del Live Aid, si corre, soffrendo, tra due ali di pubblico che non sembrano mollare, si viene incitati in tutte le lingue, in tutti i modi, ogni singolo metro. Sconosciuti offrono un cinque, un kleenex, una banana, un biscotto, cartelli incredibili, sorrisi, coraggio, forza. Diecimila volontari passano otto ore ad aiutare oltre 50000 sconosciuti in maniera incessante. Il Bronx accoglie i runner a braccia aperte e poi li rispedisce oltre il “muro”, quasi immediatamente, verso Manhattan. Fifth Avenue diventa la via di casa, offre il cuore di Harlem e la meraviglia di Central Park. Il parco ti porta alla fine. Il Guggenheim, il Metropolitan, gli alberi in mille tonalità di giallo e rosso, migliaia di persone. Impossibile arrendersi. Gli ultimi saliscendi sono tutti nelle gambe. Il cuore e la testa sono già alla fine. Appena passato Columbus Circle, è fatta. "400 meters to go". "200 meters to go". La Finish Line più famosa del mondo aspetta migliaia di finisher nel cuore della città più bella del mondo. Steve Jobs diceva “The journey is the reward” (“Il viaggio è la ricompensa”). È la sintesi migliore possibile per la TCS NYC Marathon.
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A proposito di Lorenzo & Pietro:
- Lorenzo Maria dell’Uva lavora nel digital. È startupper, giornalista, runner e fotografo. Ha pubblicato “La corsa infinita” (www.maratona.nyc), la guida completa alla Maratona di New York, e “Race Day" (www.raceday.nyc) un reportage fotografico dedicato alla TCS NYC Marathon. Ha corso, fino ad oggi, la Maratona di New York dieci volte e sogna di entrare a far parte del club dei "15+ Marathoners".
Su Instagram, Strava ed X il suo nickname è @delluva oppure lo trovate al sito www.delluva.it
- Pietro Paschino è un Medico Veterinario, ma anche Ricercatore ed Insegnante, e spesso scrive di corsa per RunLovers. Corre quasi tutti i giorni, ovunque si trovi nel mondo. Su Instagram, Facebook, Strava e Twitter il suo nickname è @pietropaschino. Che fantasia infinita, eh?
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