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182 - Che cosa accade nel mondo?

7:20
 
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Che cosa accade nel mondo?
L’Ucraina, sotto bombardamenti, non può seminare né esportare, e i suoi porti sono bloccati, mentre la Russia ha deciso di bloccare le sue esportazioni. Non c’è solo la minaccia della scarsità di grano, ma anche quella, ad essa strettamente legata, del blocco del commercio dei fertilizzanti, che può avere conseguenze su tutti gli agricoltori del mondo, e causare cali di produzione per tutti i generi alimentari, non solo il grano. Basta pensare che il 50% dei fertilizzanti che si usano in Europa arriva dalla Russia.
La guerra in Ucraina ha inoltre innescato una violenta accelerazione della crisi energetica. Se i flussi russi dovessero interrompersi da un giorno all’altro, il gas attualmente in deposito probabilmente si esaurirebbe prima della fine dell’anno, lasciando l’Europa esposta a un inverno brutale.
Dunque: grano, fertilizzanti, energia. E’ possibile che l’Europa riesca ad organizzarsi, ma la guerra, se continua, avrà un impatto ben più grave sui paesi che più sono dipendenti dai prodotti che arrivano dalla Russia e dall'Ucraina come i paesi del Maghreb, il Libano, l’Egitto, la Siria o la Libia, che importano la stragrande maggioranza dei loro cereali dall’Ucraina e dalla Russia. In molti di questi Paesi l’Europa cerca il gas alternativo a quello russo, ma chi può garantire la loro stabilità, visto che anch’essi dipendono da risorse alimentari russe e ucraine? In questi paesi, e in altri dell’Africa e del Terzo Mondo, già devastati dal Covid, potrebbe esplodere la fame, con la conseguenza di inarrestabili ondate migratorie verso l’Italia e l’Europa.
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L’Ucraina, sotto bombardamenti, non può seminare né esportare, e i suoi porti sono bloccati, mentre la Russia ha deciso di bloccare le sue esportazioni. Non c’è solo la minaccia della scarsità di grano, ma anche quella, ad essa strettamente legata, del blocco del commercio dei fertilizzanti, che può avere conseguenze su tutti gli agricoltori del mondo, e causare cali di produzione per tutti i generi alimentari, non solo il grano. Basta pensare che il 50% dei fertilizzanti che si usano in Europa arriva dalla Russia.
La guerra in Ucraina ha inoltre innescato una violenta accelerazione della crisi energetica. Se i flussi russi dovessero interrompersi da un giorno all’altro, il gas attualmente in deposito probabilmente si esaurirebbe prima della fine dell’anno, lasciando l’Europa esposta a un inverno brutale.
Dunque: grano, fertilizzanti, energia. E’ possibile che l’Europa riesca ad organizzarsi, ma la guerra, se continua, avrà un impatto ben più grave sui paesi che più sono dipendenti dai prodotti che arrivano dalla Russia e dall'Ucraina come i paesi del Maghreb, il Libano, l’Egitto, la Siria o la Libia, che importano la stragrande maggioranza dei loro cereali dall’Ucraina e dalla Russia. In molti di questi Paesi l’Europa cerca il gas alternativo a quello russo, ma chi può garantire la loro stabilità, visto che anch’essi dipendono da risorse alimentari russe e ucraine? In questi paesi, e in altri dell’Africa e del Terzo Mondo, già devastati dal Covid, potrebbe esplodere la fame, con la conseguenza di inarrestabili ondate migratorie verso l’Italia e l’Europa.
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