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Rimborso IVA su fatture Enel: Bufala o Verità?

10:16
 
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La notizia del rimborso

In questi giorni moltissimi articoli pubblicano la notizia che Enel sarebbe stata condannata dal Giudice di pace di Venezia a rimborsare 103 euro per l'Iva applicata in bolletta sulle accise, affermando che è illegittima l'imposta applicata su un'altra tassa.

Partendo da questo fatto (vero, dico subito) gli articoli lanciano un vero incitamento ad andare all’arrembaggio contro la corazzata Enel, per riprendersi il “maltolto”. Gli articoli pubblicano addirittura un modulo per la richiesta del rimborso, con tanto di dotte citazioni di giurisprudenza (le sentenze dei giudici che hanno condannato Enel).

Nei giorni scorsi, cercando su google “ rimborso iva enel” dei primi 10 articoli che parlavano dell’argomento, nessuno mostrava la notizia come non attendibile.

Le conclusioni...sbagliate

Quindi chiunque avrebbe concluso che il rimborso era legittimo e che valeva la pena richiederlo , magari anche con una causa davanti al giudice, giusto?

Sbagliato! Perchè la causa si sarebbe rivelata basata su elementi di diritto inesistenti, e perchè avrebbe portato quasi sicuramente a una sonora (e costosa per l’utente) sconfitta.

Vediamo di fare chiarezza.

Approfondiamo la notizia

Innanzitutto la sentenza. E’ vero che c’è stata, ma si tratta del 2016!

Vabbè, tu dirai, e che differenza fa?

Non va bene, ti rispondo, perchè la data dei fatti, nel valutare la veridicità o la falsità di una notizia, è fondamentale.

Come mai si parla oggi, 24 settembre 2019, di una sentenza emessa nel 2016? Come mai la cosa viene presentata coma una straordinaria novità a favore dei consumatori, come se si fosse appena saputo della cosa e come se tutti dovessero correre a preparare il ricorso contro Enel?

La risposta è molto semplice: perchè queste notizie, comunicate in questo modo strillato, suscitano molto interesse, viralità e divulgazione ulteriore da parte degli stessi lettori, che aprono catene su whatsapp e facebook inviando la notizia a tutta la cerchia dei loro contatti, pensando, da ignoranti (nel senso che ignorano quale sia la verità) <,di fare cosa gradita.

E invece approfondendo… si scopre che, benchè la sentenza del Giudice di pace del 2016 si fondi su ben più autorevoli decisioni della Cassazione (n.3167/97), in realtà si tratta di una sentenza infondata, anzi contraddetta dall’apparato normativo vigente. Si tratterebbe di una sentenza contraria alla legge, e, quindi, da non considerare per situazioni simili.

--- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/michelevitale/message
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Nei giorni scorsi, cercando su google “ rimborso iva enel” dei primi 10 articoli che parlavano dell’argomento, nessuno mostrava la notizia come non attendibile.

Le conclusioni...sbagliate

Quindi chiunque avrebbe concluso che il rimborso era legittimo e che valeva la pena richiederlo , magari anche con una causa davanti al giudice, giusto?

Sbagliato! Perchè la causa si sarebbe rivelata basata su elementi di diritto inesistenti, e perchè avrebbe portato quasi sicuramente a una sonora (e costosa per l’utente) sconfitta.

Vediamo di fare chiarezza.

Approfondiamo la notizia

Innanzitutto la sentenza. E’ vero che c’è stata, ma si tratta del 2016!

Vabbè, tu dirai, e che differenza fa?

Non va bene, ti rispondo, perchè la data dei fatti, nel valutare la veridicità o la falsità di una notizia, è fondamentale.

Come mai si parla oggi, 24 settembre 2019, di una sentenza emessa nel 2016? Come mai la cosa viene presentata coma una straordinaria novità a favore dei consumatori, come se si fosse appena saputo della cosa e come se tutti dovessero correre a preparare il ricorso contro Enel?

La risposta è molto semplice: perchè queste notizie, comunicate in questo modo strillato, suscitano molto interesse, viralità e divulgazione ulteriore da parte degli stessi lettori, che aprono catene su whatsapp e facebook inviando la notizia a tutta la cerchia dei loro contatti, pensando, da ignoranti (nel senso che ignorano quale sia la verità) <,di fare cosa gradita.

E invece approfondendo… si scopre che, benchè la sentenza del Giudice di pace del 2016 si fondi su ben più autorevoli decisioni della Cassazione (n.3167/97), in realtà si tratta di una sentenza infondata, anzi contraddetta dall’apparato normativo vigente. Si tratterebbe di una sentenza contraria alla legge, e, quindi, da non considerare per situazioni simili.

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