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Una playlist per l'autostima con Romeo Lippi

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Le canzoni che ci piacciono parlano di noi. Non solo dei nostri gusti, ma del nostro modo di vedere la vita, del ritmo delle nostre emozioni e di come ci percepiano. Questo perché la musica dialoga direttamente con il nostro subconscio. Numerosi sono, infatti, gli studi sul condizionamento positivo che la musica ha sulle nostre vite tanto che il suo effetto è paragonabile a quello prodotto dalle droghe nell’attivazione del “circuito della ricompensa”, il sistema cerebrale che ci induce a ricercare esperienze gratificanti.
L’ascolto dei nostri brani preferiti sarebbe correlato infatti al rilascio di dopamina, l’ormone del piacere, lo stesso liberato durante il sesso o quando mangiamo qualcosa che ci piace o se siamo sotto effetto di sostanze stupefacenti. A questo proposito, esistono studi sul doping musicale e su come l’ascolto di determinati ritmi durante le performance atletiche possa alterare le prestazioni (in meglio).
Ma la muscia può essere anche uno strumento terapeutico.
Nella seconda puntata del podcast Chiamate il Coach!, abbiamo avuto come ospite il dottor Romeo Lippi, meglio noto come lo Psicologo del Rock (lopsicologodelrock.it). Nel suo studio, infatti, oltre al classico divanetto, si trova anche una cassa sempre connessa a Spotify e una chitarra, in qualità di strumenti terapeutici. Con lui abbiamo parlato della correlazione tra autostima e playlist e di come la musica possa essere un supporto efficace per la percezione di sé. Perché oltre agli strumenti della psicoterapia classica, il dottor Lippi “prescrive” playlist.
Per noi ha creato una super playlist di brani a tema della seconda puntata di Chiamate il Coach!, We can be heroes: Una playlist per l’autostima.
Il primo pezzo suggerito? We will Rock you dei Queen.
Consigli di lettura:
«Il silenzio tra le note» di Luca Vicini (ed Ultra), in arte Vico, il bassista dei Subsonica. Nel libro, Vico indaga il legame tra meditazione e musica e il legami che uniscono entrambi. i linguaggi. Senza il silenzio non ci sarebbe musica, perché anche le pause sono note silenziose.
Un programma di Rossella Fiore.

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L’ascolto dei nostri brani preferiti sarebbe correlato infatti al rilascio di dopamina, l’ormone del piacere, lo stesso liberato durante il sesso o quando mangiamo qualcosa che ci piace o se siamo sotto effetto di sostanze stupefacenti. A questo proposito, esistono studi sul doping musicale e su come l’ascolto di determinati ritmi durante le performance atletiche possa alterare le prestazioni (in meglio).
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Per noi ha creato una super playlist di brani a tema della seconda puntata di Chiamate il Coach!, We can be heroes: Una playlist per l’autostima.
Il primo pezzo suggerito? We will Rock you dei Queen.
Consigli di lettura:
«Il silenzio tra le note» di Luca Vicini (ed Ultra), in arte Vico, il bassista dei Subsonica. Nel libro, Vico indaga il legame tra meditazione e musica e il legami che uniscono entrambi. i linguaggi. Senza il silenzio non ci sarebbe musica, perché anche le pause sono note silenziose.
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