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EP:51 - Fragilità emotiva e pioggia di reti: il nuovo anno parte "senza difesa"

14:26
 
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La prima puntata del 2022 parte con il botto: perché c’è un forte aumento di occasioni da rete? È questo il primo quesito del nuovo anno.
Nell’ultimo turno di Serie A, infatti, sono fioccati i gol in più di un’occasione.
Il motivo è rinvenibile nella mancanza di un possesso palla collaudato, che viene spesso sostituito da un incremento sensibile della verticalità e della ricerca spasmodica nella creazione di occasioni da rete.
È emblematico il caso di Roma-Juventus, in cui ha spiccato l’incapacità di entrambe le squadre nel gestire il gioco e il palleggio, prediligendo un approccio alla gara estremamente “emotivo”.
Che sia la paura a influenzare le scelte dei difensori della Roma? La fragilità psicologica è un aspetto su cui molte grandi squadre del nostro campionato hanno da lavorare.
Oltre alla giallorossi, infatti, Massimo e Adriano inseriscono anche Juventus e Lazio, colpevoli di non aver ancora completamente assorbito i dettami tattici dei propri allenatori, che nella gestione delle emozioni hanno storicamente trovato il proprio fiore all’occhiello.
Il secondo argomento dell’episodio assume come punto di riferimento Rafael Leao, che rappresenta l’imprevedibilità di un attacco, quello rossonero, capace di segnare in maniera sempre differente. “Spaccare” facilmente l’ultima linea difensiva avversaria, infatti, permette al portoghese di mixare facilmente esplosività, freddezza e grandi margini di miglioramento. Questo si traduce in un impattante incremento della verticalità dei rossoneri.
Sottolineatura importante anche per Muriel, rientrato a pieno regime in un’Atalanta super-prolifica contro l’Udinese: a differenza del milanista, il colombiano di Gasperini fa del dribbling da fermo la sua maggiore qualità. Anche lui è un calciatore “verticale” e in grado di creare superiorità numerica molto di frequente.
Tutto questo e tanto altro nel nuovo episodio di “Il Calcio non è un Giuoco“.
  continue reading

71 episodi

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Il motivo è rinvenibile nella mancanza di un possesso palla collaudato, che viene spesso sostituito da un incremento sensibile della verticalità e della ricerca spasmodica nella creazione di occasioni da rete.
È emblematico il caso di Roma-Juventus, in cui ha spiccato l’incapacità di entrambe le squadre nel gestire il gioco e il palleggio, prediligendo un approccio alla gara estremamente “emotivo”.
Che sia la paura a influenzare le scelte dei difensori della Roma? La fragilità psicologica è un aspetto su cui molte grandi squadre del nostro campionato hanno da lavorare.
Oltre alla giallorossi, infatti, Massimo e Adriano inseriscono anche Juventus e Lazio, colpevoli di non aver ancora completamente assorbito i dettami tattici dei propri allenatori, che nella gestione delle emozioni hanno storicamente trovato il proprio fiore all’occhiello.
Il secondo argomento dell’episodio assume come punto di riferimento Rafael Leao, che rappresenta l’imprevedibilità di un attacco, quello rossonero, capace di segnare in maniera sempre differente. “Spaccare” facilmente l’ultima linea difensiva avversaria, infatti, permette al portoghese di mixare facilmente esplosività, freddezza e grandi margini di miglioramento. Questo si traduce in un impattante incremento della verticalità dei rossoneri.
Sottolineatura importante anche per Muriel, rientrato a pieno regime in un’Atalanta super-prolifica contro l’Udinese: a differenza del milanista, il colombiano di Gasperini fa del dribbling da fermo la sua maggiore qualità. Anche lui è un calciatore “verticale” e in grado di creare superiorità numerica molto di frequente.
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