Artwork

Contenuto fornito da Roberto. Tutti i contenuti dei podcast, inclusi episodi, grafica e descrizioni dei podcast, vengono caricati e forniti direttamente da Roberto o dal partner della piattaforma podcast. Se ritieni che qualcuno stia utilizzando la tua opera protetta da copyright senza la tua autorizzazione, puoi seguire la procedura descritta qui https://it.player.fm/legal.
Player FM - App Podcast
Vai offline con l'app Player FM !

Migranti e robotica.

6:27
 
Condividi
 

Manage episode 344033743 series 3277961
Contenuto fornito da Roberto. Tutti i contenuti dei podcast, inclusi episodi, grafica e descrizioni dei podcast, vengono caricati e forniti direttamente da Roberto o dal partner della piattaforma podcast. Se ritieni che qualcuno stia utilizzando la tua opera protetta da copyright senza la tua autorizzazione, puoi seguire la procedura descritta qui https://it.player.fm/legal.
Buongiorno oggi è martedì 1 giugno 2021 e io sono Roberto. Indizi di futuro è un podcast che indaga il presente per immaginare il domani. Ogni giorno alcune notizie dei principali quotidiani diventano una scintilla che accende un faro sul divenire della nostra società. I migranti continuano a riempire d’inchiostro le pagine dei giornali, in particolare, al riguardo mi ha colpito quanto scritto sull’ associated di press al riguardo del confine greco-turco, ovvero della necessità di implementare con sistemi elettronici il presidio del confine, ovvero di installare un cosiddetto “muro elettronico” capace di tenera i confini sotto stretta osservazione, con torri dotate di telecamere a lungo raggio con visore a infrarossi, muri di acciaio, droni e addirittura cannoni sonori, ovvero in grado di sparare suoni ad alta intensità con i quali scoraggiare chi tenta il sempre più difficile attraversamento di un confine. Il paradosso è che gli stessi paesi che costruiscono i cannoni sonori, hanno motovedette, l’Italia ha la Guardia costiera e la Marina militare, che pattugliano il mare assieme a decine di navi delle organizzazioni non governative, e insieme sorvegliano i limiti delle acque territoriali dei paesi di provenienza del flusso migratorio, per salvare chi è in difficoltà, che è anche un modo per fornire un bel servizio ai trafficanti che riempiono di persone barche che galleggiano a fatica e le inviano fra le braccia di queste navi, certi che li salveranno, malcapitati, che magari hanno speso quel poco che avevano per pagarsi il viaggio. Stesso viaggio che fatto comperando un biglietto di un traghetto regolare costerebbe un decimo e sarebbe sicuro. Insomma bisogna fare qualcosa, meno regole e armonizzate in tutta l’Europa, norme che consentano di non fare rischiare la vita a nessuno, e fornire un regolare ingresso a chi magari attraverso un servizio capace di essere inclusivo, organizzi l’eventuale collocamento nella società di chi è in cerca di un futuro migliore. A proposito di integrazione, o come piace di più in questi anni di inclusione, in Italia lavorano circa 74000 robot, con densità fra le più alte del mondo. In particolare nel settore manifatturiero superiore Gran Bretagna, Canada, Cina, anche se gli Stati Uniti, la Germani ad la Corea del Sud sono davanti a noi. Per dare una misura, se la media è di circa 212 robot installati ogni 10 000 addetti, in Italia ne abbiamo circa il doppio, e nell’ultimo anno le installazioni sono state circa 11 000. Se guardiamo il progresso, sia in termini percentuali che assoluti, ogni anno la Cina surclassa tutti gli altri paesi, con installazioni di oltre le dodici, tredici volte il numero italiano. Interessante notare che oltre che fruitori stoiamo anche produttori, quindi riusciamo a dominare la scena con un certo equilibrio, ovvero tanti posti di lavoro persi in molti settori a causa della robotica, vengono inserito nuovamente nel mondo di lavoro dall’industria robotica. Oppure, paradossalmente, visto che la Cina per far fronte all’invecchiamento della popolazione ha autorizzato le famiglie a ingrandirsi fino al concepimento di tre figli, un altro scenario alternativo potrebbe essere quello di delegare buona parte del lavoro ai robot, e riservare all’uomo poche attività, e per un ridotto numero di ore settimanali. Tendenza già in atto in diversi paesi. In questo caso l’avvento delle macchine, cioè dei robot nell’ambiente lavorativo farebbero meno paura. Probabilmente il prossimo passo sarà temperare le due esigenze e raggiungere un compromesso che il tempo affinerà in funzione delle necessità del tempo. Bene qualche indizio di futuro lo abbiamo incontrato. A domani
  continue reading

77 episodi

Artwork
iconCondividi
 
Manage episode 344033743 series 3277961
Contenuto fornito da Roberto. Tutti i contenuti dei podcast, inclusi episodi, grafica e descrizioni dei podcast, vengono caricati e forniti direttamente da Roberto o dal partner della piattaforma podcast. Se ritieni che qualcuno stia utilizzando la tua opera protetta da copyright senza la tua autorizzazione, puoi seguire la procedura descritta qui https://it.player.fm/legal.
Buongiorno oggi è martedì 1 giugno 2021 e io sono Roberto. Indizi di futuro è un podcast che indaga il presente per immaginare il domani. Ogni giorno alcune notizie dei principali quotidiani diventano una scintilla che accende un faro sul divenire della nostra società. I migranti continuano a riempire d’inchiostro le pagine dei giornali, in particolare, al riguardo mi ha colpito quanto scritto sull’ associated di press al riguardo del confine greco-turco, ovvero della necessità di implementare con sistemi elettronici il presidio del confine, ovvero di installare un cosiddetto “muro elettronico” capace di tenera i confini sotto stretta osservazione, con torri dotate di telecamere a lungo raggio con visore a infrarossi, muri di acciaio, droni e addirittura cannoni sonori, ovvero in grado di sparare suoni ad alta intensità con i quali scoraggiare chi tenta il sempre più difficile attraversamento di un confine. Il paradosso è che gli stessi paesi che costruiscono i cannoni sonori, hanno motovedette, l’Italia ha la Guardia costiera e la Marina militare, che pattugliano il mare assieme a decine di navi delle organizzazioni non governative, e insieme sorvegliano i limiti delle acque territoriali dei paesi di provenienza del flusso migratorio, per salvare chi è in difficoltà, che è anche un modo per fornire un bel servizio ai trafficanti che riempiono di persone barche che galleggiano a fatica e le inviano fra le braccia di queste navi, certi che li salveranno, malcapitati, che magari hanno speso quel poco che avevano per pagarsi il viaggio. Stesso viaggio che fatto comperando un biglietto di un traghetto regolare costerebbe un decimo e sarebbe sicuro. Insomma bisogna fare qualcosa, meno regole e armonizzate in tutta l’Europa, norme che consentano di non fare rischiare la vita a nessuno, e fornire un regolare ingresso a chi magari attraverso un servizio capace di essere inclusivo, organizzi l’eventuale collocamento nella società di chi è in cerca di un futuro migliore. A proposito di integrazione, o come piace di più in questi anni di inclusione, in Italia lavorano circa 74000 robot, con densità fra le più alte del mondo. In particolare nel settore manifatturiero superiore Gran Bretagna, Canada, Cina, anche se gli Stati Uniti, la Germani ad la Corea del Sud sono davanti a noi. Per dare una misura, se la media è di circa 212 robot installati ogni 10 000 addetti, in Italia ne abbiamo circa il doppio, e nell’ultimo anno le installazioni sono state circa 11 000. Se guardiamo il progresso, sia in termini percentuali che assoluti, ogni anno la Cina surclassa tutti gli altri paesi, con installazioni di oltre le dodici, tredici volte il numero italiano. Interessante notare che oltre che fruitori stoiamo anche produttori, quindi riusciamo a dominare la scena con un certo equilibrio, ovvero tanti posti di lavoro persi in molti settori a causa della robotica, vengono inserito nuovamente nel mondo di lavoro dall’industria robotica. Oppure, paradossalmente, visto che la Cina per far fronte all’invecchiamento della popolazione ha autorizzato le famiglie a ingrandirsi fino al concepimento di tre figli, un altro scenario alternativo potrebbe essere quello di delegare buona parte del lavoro ai robot, e riservare all’uomo poche attività, e per un ridotto numero di ore settimanali. Tendenza già in atto in diversi paesi. In questo caso l’avvento delle macchine, cioè dei robot nell’ambiente lavorativo farebbero meno paura. Probabilmente il prossimo passo sarà temperare le due esigenze e raggiungere un compromesso che il tempo affinerà in funzione delle necessità del tempo. Bene qualche indizio di futuro lo abbiamo incontrato. A domani
  continue reading

77 episodi

Tutti gli episodi

×
 
Loading …

Benvenuto su Player FM!

Player FM ricerca sul web podcast di alta qualità che tu possa goderti adesso. È la migliore app di podcast e funziona su Android, iPhone e web. Registrati per sincronizzare le iscrizioni su tutti i tuoi dispositivi.

 

Guida rapida