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Mining

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Buongiorno, oggi e mercoledì 22 giugno 2021, io sono Roberto e questo è “Indizi di futuro” il podcast che indaga il presente per immaginare come sarà il domani. Ogni mattina alcune notizie apparse sui principali quotidiani, si trasformano in una scintilla che accende un faro sul divenire della nostra società. Il Sichuan è una provincia della Repubblica cinese, letteralmente significa “quattro fiumi” e vi abitano circa 90 milioni di persone appartenenti a 53 etnie diverse, un vero crogiolo di culture. Nella zona si era concentrata un’attività denominata “mining”, nome che avrete già sentito in collegamento con le Cryptomonete. Deriva da “to mine” estrarre in inglese, e si tratta, per farla breve, di fornire un servizio, ovvero svolgere l’enorme numero di calcoli necessario ad amministrare l’attività dei Bitcoin, quindi registrare le miriadi di transazioni su miriadi di macchine. Tale potenza di calcolo ha un costo, e tale costo viene compensato dal ricevere Bitcoin. Ciò premesso, il governo cinese nei giorni scorsi aveva già ammonito gli istituti bancari a stare lontani dalla moneta, utilizzata come oggetto di speculazione e sulla quale vengono puntate importanti cifre. Ora per continuare la politica di contenimento della Cryptovaluta, si è deciso di chiudere le attività di mining presenti sul territorio. a questo intervento saranno interessati circa il 90% delle attività che svolgono sul territorio cinese tale servizio. Per dare una misura a questo provvedimento si parla circa di un terzo della potenza di calcolo mondiale che opera sui bitcoin. Ora la lotta degli esperti si fa ancora più accanita, fra quelli che dicono che a entro un paio di anno e arriverà a 200 000 dollari, ora ne vale 30000, a quelli che dicono che il vero valore è ben distante, ed è zero. Insomma quando si parla di cryptovalute, si trova tutto e il contrario di tutto. Certo è che la Cina si è mossa, e normalmente non sono tipi da mezze misure, quindi su quel territorio il Bitcoin avrà vita difficile, mentre è molto probabile che i “minatori” ovvero coloro che avevano attivato centri di calcolo al servizio della Cryptovaluta, probabilmente si sposteranno su altri territori, ovvero in paesi dove tale attività non è ostacolata, almeno in questo momento. Nel mentre le quotazione della moneta sono scese in modo importante, dimezzandosi dal picco di aprile, ma in riferimento al primo gennaio ancora in lievissimo guadagno. Cosa mai potrà far decollare la cryptomoneta? La possibilità di utilizzarla come una qualsiasi moneta e una volatilità più contenuta. Chi mai si fiderebbe di detenere i propri risparmi in una moneta che nell’arco di pochi mesi potrebbe dimezzare o raddoppiare il proprio valore? Pensate all’acquisto di un immobile, ad esempio, se uno prende appuntamento con il notaio per il passaggio di proprietà a un mese di distanza, non sarà neppure certo se a quella data possederà la cifra pattuita, oppure, magari potrebbe acquistare l’immobile e avere in conto l stessa cifra che vi aveva depositato. Bene c’è ancora tanta da strada da fare. A domani
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