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J-TACTICS - Figli di un Dio minore (S04 E22)

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Il titolo della ventiduesima puntata della quarta stagione di J-TACTICS, trae spunto da​​ "Figli di un dio minore" (Children of a lesser god), che è un film del 1986 diretto da Randa Haines.
Interpretato da William Hurt e Marlee Matlin.
James Leeds, giovane insegnante dai metodi moderni, arriva in una scuola per audiolesi e immediatamente riscuote soddisfazioni insperate.
Sarah Norman, ragazza sordomuta, addetta alle pulizie dell'istituto, ha un rifiuto psicologico all'aiuto di chicchessia, ma James, affascinato dalla vitalità intellettuale della giovane, se ne innamora e riesce a recuperare la volontà della ragazza.
Pur con molte difficoltà, non ultimo il direttore dell'istituto che osteggia l'insegnante, Leeds riuscirà a far capire a Sarah che è lui che ha bisogno di lei.
Meritato Oscar alla Matlin, portatrice vera di questo handicap, per la migliore interpretazione.
Facendo la nostra solita trasposizione dalla cinematografia al mondo del calcio, ed in modo particolare alle vicende juventine, potremo utilizzare il titolo e le vicende narrate nella pellicola per analizzare la vittoria degli uomini di Allegri in quel di Marassi a Genova contro i blucerchiati padroni di casa.
Altri 3 punti che allungano la striscia positiva, 15 risultati utili consecutivi in campionato, di cui 10 successi.
Bianconeri con un passo visibilmente superiore alle altre: 35 punti conquistati con una media di 2,33.
Buone notizie in casa della vecchia signora.
Non sono solo i numeri, tuttavia a far sorridere, Massimiliano Allegri ha finalmente trovato la quadratura del cerchio di centrocampo.
Il tecnico livornese dopo diversi esperimenti ha individuato in Arthur il perno intorno al quale costruire un centrocampo di sostanza e qualità, affiancando Locatelli e Rabiot all'ex blaugrana.
Il brasiliano, impiegato per mesi pochissimo e mai insieme all’azzurro, era dato come quasi sicuro partente a gennaio.
Un "figlio di in Dio minore", proprio come la protagonista della pellicola da cui trae spunto l'odierna puntata di J-TACTICS.
Arthur Melo, poco o nulla considerato da Max Allegri per il suo "handicap" di non essere un regista in grado di dettare i tempi del centrocampo juventino.
Figlio di un Dio minore, appunto nonostante la sua fama tra Gremio e Barça.
Il brasiliano invece è rimasto e ora le tante assenze lo hanno catapultato in campo, tra i protagonisti della rimonta delle ultime settimane.
Parabola strana quella del ragazzo di Goiânia, passato da sicuro (o quasi) partente a pedina centrale della mediana bianconera.
Una stagione travagliata per Arthur, iniziata in salita per i postumi di un intervento chirurgico subito in estate per rimuovere un'ossificazione della membrana interossea alla gamba destra, ed una lunga riabilitazione conclusa con la ripresa della stagione con la prima convocazione per il derby d’andata lo scorso 2 ottobre, partendo dalla panchina, ovviamente.
Un lungo percorso ad ostacoli e con handicap come la Marlee del film di Haines.
Nel vittorioso match di Marassi contro la Sampdoria di Mister Giampaolo, Arthur e Manuel Locatelli sono stati titolari in tandem per la quarta volta consecutiva, con uno score che dimostra la bontà della scelta tecnico tattica fatta da Allegri, 3 successi su 3, con un aumento dei gol fatti (2 contro 1,5 in assenza di uno dei due) e una diminuzione di quelli subiti (0,3 contro 1).
Per il rilancio del brasiliano sono risultati decisivi essenzialmente due fattori.
A livello tattico il cambio di modulo, con una Juventus progressivamente passata al 4-3-3.
Secondo i dettami tattici del tecnico livornese infatti, i giocatori nella linea di metà campo devono essere in grado di fornire i giusti tempi di gioco, smistando passaggi geometrici per il reparto offensivo.
Allo stesso tempo chi occupa la linea mediana deve però assistere anche la difesa, ecco che allora a sopperire alle mancanze difensive di Arthur provvede Locatelli, in possesso di un background per dare una mano al reparto arretrato e contemporaneamente anche essere pericoloso con gli inserimenti in fase offensiva.
Il secondo fattore poi che ha collocato Arthur in rampa di lancio è stato l’infortunio di Zakaria a Empoli.
Da quel momento in poi, Allegri è stato costretto a fare di necessità virtù, proponendo insieme la coppia, da molti reclamata, italo brasiliana.
Una nuova vita per Arthur alla Juve, così come i protagonisti della pellicola sono riusciti ad abbattere il muro creato dall'handicap parlando la lingua universale dell'amore, così allo stesso modo il centrocampista brasiliano e la vecchia signora hanno superato le incomprensioni con la lingua universale del calcio che conta, il DNA vincente che li accomuna.
Arthur non è più "un figlio di un Dio minore", o forse non lo è mai stato.
Diteci la vostra, interagiremo con voi in chat live! ​ ​
Ecco i link dei nostri social:
CANALE TELEGRAM:
https://t.me/joinchat/AAAAAE2Dp-yj5b1N4SNcMQ
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Interpretato da William Hurt e Marlee Matlin.
James Leeds, giovane insegnante dai metodi moderni, arriva in una scuola per audiolesi e immediatamente riscuote soddisfazioni insperate.
Sarah Norman, ragazza sordomuta, addetta alle pulizie dell'istituto, ha un rifiuto psicologico all'aiuto di chicchessia, ma James, affascinato dalla vitalità intellettuale della giovane, se ne innamora e riesce a recuperare la volontà della ragazza.
Pur con molte difficoltà, non ultimo il direttore dell'istituto che osteggia l'insegnante, Leeds riuscirà a far capire a Sarah che è lui che ha bisogno di lei.
Meritato Oscar alla Matlin, portatrice vera di questo handicap, per la migliore interpretazione.
Facendo la nostra solita trasposizione dalla cinematografia al mondo del calcio, ed in modo particolare alle vicende juventine, potremo utilizzare il titolo e le vicende narrate nella pellicola per analizzare la vittoria degli uomini di Allegri in quel di Marassi a Genova contro i blucerchiati padroni di casa.
Altri 3 punti che allungano la striscia positiva, 15 risultati utili consecutivi in campionato, di cui 10 successi.
Bianconeri con un passo visibilmente superiore alle altre: 35 punti conquistati con una media di 2,33.
Buone notizie in casa della vecchia signora.
Non sono solo i numeri, tuttavia a far sorridere, Massimiliano Allegri ha finalmente trovato la quadratura del cerchio di centrocampo.
Il tecnico livornese dopo diversi esperimenti ha individuato in Arthur il perno intorno al quale costruire un centrocampo di sostanza e qualità, affiancando Locatelli e Rabiot all'ex blaugrana.
Il brasiliano, impiegato per mesi pochissimo e mai insieme all’azzurro, era dato come quasi sicuro partente a gennaio.
Un "figlio di in Dio minore", proprio come la protagonista della pellicola da cui trae spunto l'odierna puntata di J-TACTICS.
Arthur Melo, poco o nulla considerato da Max Allegri per il suo "handicap" di non essere un regista in grado di dettare i tempi del centrocampo juventino.
Figlio di un Dio minore, appunto nonostante la sua fama tra Gremio e Barça.
Il brasiliano invece è rimasto e ora le tante assenze lo hanno catapultato in campo, tra i protagonisti della rimonta delle ultime settimane.
Parabola strana quella del ragazzo di Goiânia, passato da sicuro (o quasi) partente a pedina centrale della mediana bianconera.
Una stagione travagliata per Arthur, iniziata in salita per i postumi di un intervento chirurgico subito in estate per rimuovere un'ossificazione della membrana interossea alla gamba destra, ed una lunga riabilitazione conclusa con la ripresa della stagione con la prima convocazione per il derby d’andata lo scorso 2 ottobre, partendo dalla panchina, ovviamente.
Un lungo percorso ad ostacoli e con handicap come la Marlee del film di Haines.
Nel vittorioso match di Marassi contro la Sampdoria di Mister Giampaolo, Arthur e Manuel Locatelli sono stati titolari in tandem per la quarta volta consecutiva, con uno score che dimostra la bontà della scelta tecnico tattica fatta da Allegri, 3 successi su 3, con un aumento dei gol fatti (2 contro 1,5 in assenza di uno dei due) e una diminuzione di quelli subiti (0,3 contro 1).
Per il rilancio del brasiliano sono risultati decisivi essenzialmente due fattori.
A livello tattico il cambio di modulo, con una Juventus progressivamente passata al 4-3-3.
Secondo i dettami tattici del tecnico livornese infatti, i giocatori nella linea di metà campo devono essere in grado di fornire i giusti tempi di gioco, smistando passaggi geometrici per il reparto offensivo.
Allo stesso tempo chi occupa la linea mediana deve però assistere anche la difesa, ecco che allora a sopperire alle mancanze difensive di Arthur provvede Locatelli, in possesso di un background per dare una mano al reparto arretrato e contemporaneamente anche essere pericoloso con gli inserimenti in fase offensiva.
Il secondo fattore poi che ha collocato Arthur in rampa di lancio è stato l’infortunio di Zakaria a Empoli.
Da quel momento in poi, Allegri è stato costretto a fare di necessità virtù, proponendo insieme la coppia, da molti reclamata, italo brasiliana.
Una nuova vita per Arthur alla Juve, così come i protagonisti della pellicola sono riusciti ad abbattere il muro creato dall'handicap parlando la lingua universale dell'amore, così allo stesso modo il centrocampista brasiliano e la vecchia signora hanno superato le incomprensioni con la lingua universale del calcio che conta, il DNA vincente che li accomuna.
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