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J-TACTICS (S05 E15)
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Quindicesima puntata della quinta stagione di J-TACTICS, la rubrica di radiomegliodiniente.com, dedicata alla vecchia signora bianconera.
Puntata dedicata all'impegno della Juve contro i partenopei del Napoli.
Match non semplice per i bianconeri, in un "Diego Armando Maradona", come sempre infuocato e ostile quando a far visita ai padroni di casa è la compagine bianconera.
La Juve reduce dalla faticosa vittoria della settimana precedente in casa contro un arrembante Udinese cerca in terra campana di ridurre ulteriormente il divario di 7 punti dalla capolista.
Missione a dir poco miseramente fallita.
Gli uomini di Allegri reggono bene solo i primi 15 minuti del match, poi complici alcuni madornali errori in fase difensiva (a dir poco paradossale per la squadra del tecnico livornese, maestro in tale fase di gioco) i padroni di casa ottengono un doppio vantaggio che ha lo stesso effetto del gancio di Muhammad Alì.
Juventus stesa, al tappeto.
Timido segnale di risveglio con una traversa del Fideo Di Maria che anticipa il colpo di biliardo con il quale lo stesso argentino accorcia le distanze.
2-1 e partita riaperta, si potrebbe pensare.
Niente di tutto ciò, dopo un prevedibile momento di sbandamento o meglio di assestamento in cui gli azzurri di Spalletti subiscono il prevedibile ritorno della Juve, nel tentativo di ottenere il pareggio, arriva al '55 la doccia fredda con il terzo gol firmato da Rrahmani.
La Juve esce mentalmente dal match, i padroni di casa passeggiano su ciò che resta degli avversari dilagando con altri due gol.
5-1 il risultato finale.
I bianconeri non subivano una simile debacle in termini di reti incassate dalla lontana sfida datata 30 maggio 1993 con il Pescara, stesso risultato della sfida col Napoli.
Con gli azzurri la squadra bianconera subì poi lo stesso score nella lontana e agghiacciante (per dirla alla Conte) Supercoppa Italiana del settembre 1990, dove la Juventus targata Maifredi si fece letteralmente travolgere da un Napoli molto superiore a quello odierno, guidato dal pibe de oro, Maradona.
Dopo le otto vittorie consecutive cosa ci può dire il pesante passaggio a vuoto in terra campana?
È una Juve oramai ridimensionata nei suoi obbiettivi o forse il filotto di risultati utili (ottenuti in certi casi molto faticosamente) aveva fatto prendere ai tifosi juventini, come si suol dire, lucciole per lanterne?
Di questo e altro parleremo in questa puntata!
Diteci la vostra, interagiremo con voi in chat live!
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Puntata dedicata all'impegno della Juve contro i partenopei del Napoli.
Match non semplice per i bianconeri, in un "Diego Armando Maradona", come sempre infuocato e ostile quando a far visita ai padroni di casa è la compagine bianconera.
La Juve reduce dalla faticosa vittoria della settimana precedente in casa contro un arrembante Udinese cerca in terra campana di ridurre ulteriormente il divario di 7 punti dalla capolista.
Missione a dir poco miseramente fallita.
Gli uomini di Allegri reggono bene solo i primi 15 minuti del match, poi complici alcuni madornali errori in fase difensiva (a dir poco paradossale per la squadra del tecnico livornese, maestro in tale fase di gioco) i padroni di casa ottengono un doppio vantaggio che ha lo stesso effetto del gancio di Muhammad Alì.
Juventus stesa, al tappeto.
Timido segnale di risveglio con una traversa del Fideo Di Maria che anticipa il colpo di biliardo con il quale lo stesso argentino accorcia le distanze.
2-1 e partita riaperta, si potrebbe pensare.
Niente di tutto ciò, dopo un prevedibile momento di sbandamento o meglio di assestamento in cui gli azzurri di Spalletti subiscono il prevedibile ritorno della Juve, nel tentativo di ottenere il pareggio, arriva al '55 la doccia fredda con il terzo gol firmato da Rrahmani.
La Juve esce mentalmente dal match, i padroni di casa passeggiano su ciò che resta degli avversari dilagando con altri due gol.
5-1 il risultato finale.
I bianconeri non subivano una simile debacle in termini di reti incassate dalla lontana sfida datata 30 maggio 1993 con il Pescara, stesso risultato della sfida col Napoli.
Con gli azzurri la squadra bianconera subì poi lo stesso score nella lontana e agghiacciante (per dirla alla Conte) Supercoppa Italiana del settembre 1990, dove la Juventus targata Maifredi si fece letteralmente travolgere da un Napoli molto superiore a quello odierno, guidato dal pibe de oro, Maradona.
Dopo le otto vittorie consecutive cosa ci può dire il pesante passaggio a vuoto in terra campana?
È una Juve oramai ridimensionata nei suoi obbiettivi o forse il filotto di risultati utili (ottenuti in certi casi molto faticosamente) aveva fatto prendere ai tifosi juventini, come si suol dire, lucciole per lanterne?
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