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J-TACTICS - Toro scatenato (S04 E05)

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ll titolo della quinta puntata della quarta stagione di J-TACTICS, trae spunto da “Toro scatenato” (Raging Bull), che è un film del 1980 diretto da Martin Scorsese.
È fra le opere più importanti nate dalla collaborazione tra il regista Scorsese e l’attore Robert De Niro.
Ispirato dall’autobiografia del pugile Jake LaMotta.
De Niro interpreta il ruolo del pugile peso medio italo-americano, dal carattere brusco e paranoico, che, cresciuto nel Bronx, si allena tenacemente per raggiungere i vertici del pugilato.
In un camerino, l’ex pugile La Motta prepara il suo numero comico in un locale ripensando al suo passato sul ring.
Cresciuto in una famiglia italo-americana, aveva conquistato la cintura di campione del mondo dei pesi medi nel 1949, difendendola per due anni e perdendola contro il suo eterno rivale Sugar Ray Robinson.
A La Motta, soprannominato “il toro del Bronx” per la furia dei suoi colpi e per la capacità di incassatore, tornano alla mente i combattimenti principali e momenti di vita quotidiana con il fratello e manager Joey, i rapporti con le due mogli e pure la contiguità con la malavita.
Fin dalla magnetica sequenza iniziale sul ring, sulle note della Cavalleria rusticana di Mascagni, appare palese che il protagonista non combatte solo contro i rivali, ma anche contro sé stesso e ciò che lo circonda.
Facendo la nostra solita trasposizione dalla cinematografia al mondo del calcio, ed in modo particolare alle vicende juventine, potremo utilizzare il titolo e le vicende narrate nella pellicola per analizzare il match andato in scena nel pomeriggio di domenica allo stadio Olimpico di Torino.
Il derby della Mole, semplicemente Torino-Juventus.
Partita ricca di significato, non solo in quanto stracittadina del capoluogo sabaudo, ma anche e soprattutto perché da decenni le due compagini torinesi non si affrontavano appaiate in classifica.
Anomalia, se così la vogliamo definire, figlia del pessimo e stentato avvio di stagione dei bianconeri di Max Allegri.
Il “Toro scatenato” che ha deciso il match è stato Manuel Locatelli con un gol all ’86 che corona una prestazione monstre, l’ennesima in questo periodo d’oro per il centrocampista juventino.
Seconda rete di fila per il regista bianconero, dopo la rete con la Samp è arrivato infatti il turno del Torino.
Per Manuel Locatelli, due marcature nelle ultime due gare di campionato, come mai gli era successo in serie A.
“E’ un’emozione fantastica, c’è un gruppo incredibile, sono stato accolto benissimo, siamo un gruppo di amici. Ci sono tanti campioni nello spogliatoio, ma sono tutti ragazzi umili“. Ecco spiegato in poche parole il pensiero del giovane centrocampista, e nel contempo un modo di condividere meriti e gloria con il resto della squadra.
Un approccio da “uno per tutti, tutti per uno” che mister Allegri, altro “Toro scatenato” tenta di inculcare fin dall’inizio della stagione ai suoi uomini.
Per gli amanti delle statistiche, sono sette presenze e due gol, uno score di tutto rispetto per un esordiente in bianconero, centrocampista a cui è stato affidato il compito non semplice di dirigere l’orchestra, partendo da dietro.
Locatelli tuttavia non si limita al compitino.
La sua utilità e duttilità si manifesta nella doppia fase, difensiva come uomo di rottura delle trame avversarie, ed offensiva non disdegnando le occasioni per avanzare e inserirsi in zona tiro, proprio com’è accaduto nella sfida contro i granata di Juric.
Perché nel suo background tecnico non c’è solo il lancio in profondità ma anche la botta secca, proprio quella che l’ha reso match winner al suo primo derby della Mole.
Per la precisione, al tiro si era già presentato in due occasioni, uno score arricchito anche da 41 passaggi e 10 palloni recuperati, meglio di ogni altro suo compagno di squadra.
Altro dato statistico: il suo gol, all’86’, è stato il primo segnato dalla Juve nell’ultimo quarto d’ora.
Chiaro segno di una Juve che nelle ultime settimane appare essere molto più concentrata o, come si suol dire, sul pezzo praticamente per l’intera durata della partita, una rarità negli ultimi due anni in casa bianconera, sia sotto la guida di Sarri, che sotto quella di Pirlo.
Anche in tale caso i numeri come sempre non mentono.
Quarta vittoria di fila per la Juve, nonché primo clean sheet in campionato dopo 20 gare consecutive con la rete bucata.
Un Locatelli ambizioso e voglioso di emergere spinto da un sacro fuoco proprio come il Jake del capolavoro di Scorsese, il suo pensiero infatti va già oltre la vittoria nel derby: “In classifica dovevamo fare un altro passo avanti, quindi va bene così. Ora c’è la sosta, dobbiamo recuperare energie e poi torneremo con ancora più fame“.
Le parole eloquenti di Manuel.
Sempre più forte il legame ed il feeling con mister Allegri, proprio come Jake con suo fratello-manager:
“Il mister pretende tanto, io sto cercando di migliorarmi, oggi mi sono buttato in avanti perché c’era spazio e loro giocavano a uomo, Chiesa mi ha dato una grande palla“.
Dulcis in fundo non manca poi un pensiero al miele per la sua famiglia, juventina da sempre come lui: “Dedica e maglia sono sempre per loro, da mio padre a mio zio a Thessa, sono loro il mio segreto“.
Insomma la vecchia signora pare finalmente aver trovato il “Toro scatenato” capace di dar vita al reparto maggiormente sotto accusa negli ultimi anni.
Manuel Locatelli che come Jake La Motta della pellicola da cui trae spunto l’odierna puntata di J-TACTICS, cerca di conquistare con la tenacia e la caparbietà di chi ha fatto la gavetta, un posto tra i grandi alla corte di madama.
Diteci la vostra, interagiremo con voi in chat live! ​​ ​ ​ ​ ​ ​
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È fra le opere più importanti nate dalla collaborazione tra il regista Scorsese e l’attore Robert De Niro.
Ispirato dall’autobiografia del pugile Jake LaMotta.
De Niro interpreta il ruolo del pugile peso medio italo-americano, dal carattere brusco e paranoico, che, cresciuto nel Bronx, si allena tenacemente per raggiungere i vertici del pugilato.
In un camerino, l’ex pugile La Motta prepara il suo numero comico in un locale ripensando al suo passato sul ring.
Cresciuto in una famiglia italo-americana, aveva conquistato la cintura di campione del mondo dei pesi medi nel 1949, difendendola per due anni e perdendola contro il suo eterno rivale Sugar Ray Robinson.
A La Motta, soprannominato “il toro del Bronx” per la furia dei suoi colpi e per la capacità di incassatore, tornano alla mente i combattimenti principali e momenti di vita quotidiana con il fratello e manager Joey, i rapporti con le due mogli e pure la contiguità con la malavita.
Fin dalla magnetica sequenza iniziale sul ring, sulle note della Cavalleria rusticana di Mascagni, appare palese che il protagonista non combatte solo contro i rivali, ma anche contro sé stesso e ciò che lo circonda.
Facendo la nostra solita trasposizione dalla cinematografia al mondo del calcio, ed in modo particolare alle vicende juventine, potremo utilizzare il titolo e le vicende narrate nella pellicola per analizzare il match andato in scena nel pomeriggio di domenica allo stadio Olimpico di Torino.
Il derby della Mole, semplicemente Torino-Juventus.
Partita ricca di significato, non solo in quanto stracittadina del capoluogo sabaudo, ma anche e soprattutto perché da decenni le due compagini torinesi non si affrontavano appaiate in classifica.
Anomalia, se così la vogliamo definire, figlia del pessimo e stentato avvio di stagione dei bianconeri di Max Allegri.
Il “Toro scatenato” che ha deciso il match è stato Manuel Locatelli con un gol all ’86 che corona una prestazione monstre, l’ennesima in questo periodo d’oro per il centrocampista juventino.
Seconda rete di fila per il regista bianconero, dopo la rete con la Samp è arrivato infatti il turno del Torino.
Per Manuel Locatelli, due marcature nelle ultime due gare di campionato, come mai gli era successo in serie A.
“E’ un’emozione fantastica, c’è un gruppo incredibile, sono stato accolto benissimo, siamo un gruppo di amici. Ci sono tanti campioni nello spogliatoio, ma sono tutti ragazzi umili“. Ecco spiegato in poche parole il pensiero del giovane centrocampista, e nel contempo un modo di condividere meriti e gloria con il resto della squadra.
Un approccio da “uno per tutti, tutti per uno” che mister Allegri, altro “Toro scatenato” tenta di inculcare fin dall’inizio della stagione ai suoi uomini.
Per gli amanti delle statistiche, sono sette presenze e due gol, uno score di tutto rispetto per un esordiente in bianconero, centrocampista a cui è stato affidato il compito non semplice di dirigere l’orchestra, partendo da dietro.
Locatelli tuttavia non si limita al compitino.
La sua utilità e duttilità si manifesta nella doppia fase, difensiva come uomo di rottura delle trame avversarie, ed offensiva non disdegnando le occasioni per avanzare e inserirsi in zona tiro, proprio com’è accaduto nella sfida contro i granata di Juric.
Perché nel suo background tecnico non c’è solo il lancio in profondità ma anche la botta secca, proprio quella che l’ha reso match winner al suo primo derby della Mole.
Per la precisione, al tiro si era già presentato in due occasioni, uno score arricchito anche da 41 passaggi e 10 palloni recuperati, meglio di ogni altro suo compagno di squadra.
Altro dato statistico: il suo gol, all’86’, è stato il primo segnato dalla Juve nell’ultimo quarto d’ora.
Chiaro segno di una Juve che nelle ultime settimane appare essere molto più concentrata o, come si suol dire, sul pezzo praticamente per l’intera durata della partita, una rarità negli ultimi due anni in casa bianconera, sia sotto la guida di Sarri, che sotto quella di Pirlo.
Anche in tale caso i numeri come sempre non mentono.
Quarta vittoria di fila per la Juve, nonché primo clean sheet in campionato dopo 20 gare consecutive con la rete bucata.
Un Locatelli ambizioso e voglioso di emergere spinto da un sacro fuoco proprio come il Jake del capolavoro di Scorsese, il suo pensiero infatti va già oltre la vittoria nel derby: “In classifica dovevamo fare un altro passo avanti, quindi va bene così. Ora c’è la sosta, dobbiamo recuperare energie e poi torneremo con ancora più fame“.
Le parole eloquenti di Manuel.
Sempre più forte il legame ed il feeling con mister Allegri, proprio come Jake con suo fratello-manager:
“Il mister pretende tanto, io sto cercando di migliorarmi, oggi mi sono buttato in avanti perché c’era spazio e loro giocavano a uomo, Chiesa mi ha dato una grande palla“.
Dulcis in fundo non manca poi un pensiero al miele per la sua famiglia, juventina da sempre come lui: “Dedica e maglia sono sempre per loro, da mio padre a mio zio a Thessa, sono loro il mio segreto“.
Insomma la vecchia signora pare finalmente aver trovato il “Toro scatenato” capace di dar vita al reparto maggiormente sotto accusa negli ultimi anni.
Manuel Locatelli che come Jake La Motta della pellicola da cui trae spunto l’odierna puntata di J-TACTICS, cerca di conquistare con la tenacia e la caparbietà di chi ha fatto la gavetta, un posto tra i grandi alla corte di madama.
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