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Predicare il privato, incassare il pubblico: la lezione di Vincenzo Boccia

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C'era una volta Vincenzo Boccia, l'instancabile difensore del libero mercato, quello che, da presidente di Confindustria, tuonava contro ogni ingerenza statale nell’economia, declamando la Thatcher e i suoi precetti come fossero versetti sacri. Poi un giorno, l’ex paladino dell’impresa pura e senza stampelle pubbliche si è ritrovato a celebrare un matrimonio d'affari con lo Stato, nella veste di Invitalia, l'agenzia controllata dal ministero dell'Economia che ora entra con il 25% nella sua Boccia Industria Grafica (Big).
Le nozze societarie fra Boccia e Saverio Addante (Promomedia) sanciscono la nascita di un colosso della stampa e della distribuzione, ma con una benedizione che sa di denaro pubblico. Invitalia, guidata da Bernardo Mattarella, ci mette i soldi del Fondo Salvaguardia Imprese, lo stesso che il governo Meloni dice di voler usare con parsimonia. E così, il profeta dell’iniziativa privata si scopre improvvisamente bisognoso dell’interventismo statale che ha sempre criticato.
I numeri parlano chiaro: Arti Grafiche Boccia usciva da anni di crisi, con 30 milioni di debiti e perdite a bilancio. Eppure, oggi l’ex presidente di Confindustria si fa cantore della sinergia pubblico-privato, parla di 'salto da azienda familiare ad azienda istituzione'. Forse perché, quando serve, lo Stato non è più un ostacolo, ma una rete di sicurezza.
L'operazione è il perfetto paradigma dell'industriale italiano che si straccia le vesti per il mercato libero quando si tratta di detassare, deregolamentare, licenziare, ma poi non disdegna il salvagente statale se le cose si mettono male. Boccia predicava il mercato, ma ora brinda con il pubblico. Gli ideali, in fondo, si piegano sempre di fronte alla necessità.
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L'operazione è il perfetto paradigma dell'industriale italiano che si straccia le vesti per il mercato libero quando si tratta di detassare, deregolamentare, licenziare, ma poi non disdegna il salvagente statale se le cose si mettono male. Boccia predicava il mercato, ma ora brinda con il pubblico. Gli ideali, in fondo, si piegano sempre di fronte alla necessità.
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