In 4 minuti la redazione di The Vision vi racconterà cosa dovete sapere per iniziare la giornata. Ogni mattina, dal lunedì al venerdì, alle 6:30. Illustrazione: Alessandro De Vecchi
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Renzi, non è questione di veti ma di numeri
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Dicono che non bisogna porre veti, che bisogna sconfiggere la destra e soprattutto che ciò che conta sono i numeri e non le antipatie. I numeri, appunto. Un sondaggio commissionato dal Fatto a Cluster17, quotata società francese di rilevazioni, dice che il 59% dell’elettorato complessivo si dice “contrario” al fatto che Avs, Pd e M5S “concludano un’alleanza elettorale con Matteo Renzi e il suo partito Italia Viva”.
La percentuale sale al 65% tra l’elettorato del centrosinistra all’interno del quale è suddivisa tra il 78% dei 5 Stelle, il 65% di Avs e il 53% del Pd dove il 43% si dice invece favorevole. L’unico partito che si esprime maggioritariamente a favore dell’alleanza è Azione di Carlo Calenda con il 56% di sì. Nessuno, tranne stavolta gli elettori di Stati Uniti d’Europa, crede che l’ingresso di Renzi “potrebbe rafforzare le probabilità di vittoria del centrosinistra”. Non lo credono quelli del M5S, 85% di No, quelli di Avs, 71%, del Pd, 61% e nemmeno gli elettori ed elettrici di Azione, 60% di No.
Quelli potrebbero dire: contano i voti, non le avversione. I voti, appunto. Non sarebbero disposti a votare una coalizione con Renzi l’82% dell’elettorato 5 Stelle, il 63% di Avs, il 42% di Stati Uniti d’Europa e il 37% del Pd. Il 50% degli elettori della coalizione di centrosinistra sono convinti che Renzi una volta eletto tradirà. Sono il 57% nel Pd e 56% in Avs, 68% nel M5S e 44% perfino tra i “suoi” di Stati Uniti d’Europa. Secondo il sondaggio il Partito democratico perderebbe un elettore su quattro.
Non è questione di veti o di antipatie: Renzi porta in dote una contrarietà molto più pesante del suo risicato nugolo di voti. Lo dicono i numeri.
#LaSveglia per La Notizia
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La percentuale sale al 65% tra l’elettorato del centrosinistra all’interno del quale è suddivisa tra il 78% dei 5 Stelle, il 65% di Avs e il 53% del Pd dove il 43% si dice invece favorevole. L’unico partito che si esprime maggioritariamente a favore dell’alleanza è Azione di Carlo Calenda con il 56% di sì. Nessuno, tranne stavolta gli elettori di Stati Uniti d’Europa, crede che l’ingresso di Renzi “potrebbe rafforzare le probabilità di vittoria del centrosinistra”. Non lo credono quelli del M5S, 85% di No, quelli di Avs, 71%, del Pd, 61% e nemmeno gli elettori ed elettrici di Azione, 60% di No.
Quelli potrebbero dire: contano i voti, non le avversione. I voti, appunto. Non sarebbero disposti a votare una coalizione con Renzi l’82% dell’elettorato 5 Stelle, il 63% di Avs, il 42% di Stati Uniti d’Europa e il 37% del Pd. Il 50% degli elettori della coalizione di centrosinistra sono convinti che Renzi una volta eletto tradirà. Sono il 57% nel Pd e 56% in Avs, 68% nel M5S e 44% perfino tra i “suoi” di Stati Uniti d’Europa. Secondo il sondaggio il Partito democratico perderebbe un elettore su quattro.
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La percentuale sale al 65% tra l’elettorato del centrosinistra all’interno del quale è suddivisa tra il 78% dei 5 Stelle, il 65% di Avs e il 53% del Pd dove il 43% si dice invece favorevole. L’unico partito che si esprime maggioritariamente a favore dell’alleanza è Azione di Carlo Calenda con il 56% di sì. Nessuno, tranne stavolta gli elettori di Stati Uniti d’Europa, crede che l’ingresso di Renzi “potrebbe rafforzare le probabilità di vittoria del centrosinistra”. Non lo credono quelli del M5S, 85% di No, quelli di Avs, 71%, del Pd, 61% e nemmeno gli elettori ed elettrici di Azione, 60% di No.
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