Artwork

Contenuto fornito da Filippo Ruggieri. Tutti i contenuti dei podcast, inclusi episodi, grafica e descrizioni dei podcast, vengono caricati e forniti direttamente da Filippo Ruggieri o dal partner della piattaforma podcast. Se ritieni che qualcuno stia utilizzando la tua opera protetta da copyright senza la tua autorizzazione, puoi seguire la procedura descritta qui https://it.player.fm/legal.
Player FM - App Podcast
Vai offline con l'app Player FM !

B. (Febbraio 2011 – Aprile 2014)

10:20
 
Condividi
 

Serie archiviate ("Feed non attivo" status)

When? This feed was archived on July 23, 2022 09:21 (1+ y ago). Last successful fetch was on May 15, 2022 15:35 (2y ago)

Why? Feed non attivo status. I nostri server non sono riusciti a recuperare un feed valido per un periodo prolungato.

What now? You might be able to find a more up-to-date version using the search function. This series will no longer be checked for updates. If you believe this to be in error, please check if the publisher's feed link below is valid and contact support to request the feed be restored or if you have any other concerns about this.

Manage episode 300638393 series 2973671
Contenuto fornito da Filippo Ruggieri. Tutti i contenuti dei podcast, inclusi episodi, grafica e descrizioni dei podcast, vengono caricati e forniti direttamente da Filippo Ruggieri o dal partner della piattaforma podcast. Se ritieni che qualcuno stia utilizzando la tua opera protetta da copyright senza la tua autorizzazione, puoi seguire la procedura descritta qui https://it.player.fm/legal.
Cosa mi ha attratto di lei? La sua inquietudine. Era una ragazzina, sembrava già adulta dal corpo ma doveva compierne sedici ed era ben raccontato dal suo giovane visetto. Io ne stavo per fare diciotto.
A quell’età ti vergogni perché agli occhi esterni hai a che fare con una bambina, ma quella bambina in verità ha già esperienze che la rendono più levigata di te.
In me vedeva sicurezza, il fratello maggiore che la capiva, la ascoltava, la coccolava. Le volevo bene da morire e quel rapporto era perfetto per avviare la fase di chiusura con quello che per anni ho creduto fosse l’amore della mia vita, come tutti i primi grandi amori.
Io giocavo molto a fare il duro e lei voleva proprio un pazzo pronto uccidere per lei, infatti con gli anni ha frequentato spesso delinquenti, affascinata dai loro deliri di onnipotenza.
Ascoltavamo il Rap underground e ci confrontavamo sulle nostre emozioni. Mi regalò il libro di Mondo Marcio, che la mia ex, durante una scappatella poco prima delle fine notò in camera mia, costringendomi a restituirlo.
Quando glielo riportai le spezzai il cuore, la ricordo bene quella mattina. Non andava mai a scuola e fu proprio durante uno dei suoi filoni che passammo la prima mattinata insieme. Mi raccontò ogni cosa che la riguardasse.
Parlava sempre di suo padre. So tutto di quell’omone che temeva forse più di quanto gli volesse bene, ma questo non la fermava dal fare cose che poi l’avrebbero messa in cattiva luce ai suoi occhi, compreso marinare la scuola con me, ovvio.
Se si parlava di soldi, suo padre era stato molto ricco, per poi perdere tutto come ogni grande imprenditore. Se si parlava di rispetto, suo padre era il più temuto del paese. Nessuno poteva mettersi contro lui. Se si parlava di tradire la sua fiducia, nessuno poteva sopravvivere alla sua vendetta.
Ma se si parlava di bontà d’animo, nessuno ha aiutato le persone come quell’uomo quando è stato nelle condizioni di farlo.
Insomma una sorta di eroe con un lato oscuro molto pronunciato, lei era ossessionata da questa figura, la confrontava con chiunque, anche il sottoscritto.
Io detesto i padri delle ragazze che frequento, a priori, perché entro sempre in una prospettiva di relazione futura e so che se una storia va avanti devi comunque sottometterti all’autorità del vecchio di turno e questa è una cosa che mi infastidisce molto, sopratutto se si parla di questi personaggi vecchia scuola, gente che viene da una differente cultura del lavoro. A me? Io non ho mai lavorato un giorno in vita mia e ne vado fiero. I miei interessi l’ho sempre curati da me e ad oggi sono un libero professionista. Mai stato sotto padrone e lavorare per me vuol dire tirare fuori denaro dalle mie passioni, piuttosto faccio la fame. Piuttosto metto la mia vita in serio pericolo. O almeno così è stato fino a qualche tempo fa.
L’idea della fabbrica è la cosa che più mi spaventa, mi viene da piangere quando penso a un giovane ventenne che si chiude in fabbrica, pronto a diventare un automa che passa il suo week end ad alcolizzarsi, annullando i suoi talenti e il padre di lei ne aveva addirittura una di fabbrica, che poi è fallita, facendolo sentire un uomo finito, depresso. La sua famiglia ne stava pagando il duro scotto.
La prima mattinata con lei fu un annusarci a vicenda fino a delle tenere coccole intorno all’ultima ora di lezione non fatta, concluse con un bacio che sapeva tanto di errore, da parte di entrambi.
C’era una voce nella mia testa che mi diceva che lei era troppo piccola fondamentalmente, ma non era un problema mio, era un problema degli altri. Non volevo passare per quello che approfittava di una ragazzina ingenua, ma c’era qualcosa di grande che ci ha legato per anni.
Mi raccontò che i suoi primi rapporti sessuali li aveva avuti con i suoi cugini. Anche insieme.
La cosa mi turbò molto, avrei preferito non sapere, ma lei era così: metteva continuamente alla prova, faceva di tutto per farsi abbandonare e io restavo lì eh, per carità divina, ma non potevo evitare di giudicarla.
Nonostante la durata della nostra amicizia, con incontri che si verificavano a cadenza mensile, confermando ogni volta la forza del nostro rapporto nonostante il tempo, non ci ho mai fatto sesso. Per anni mi è sembrato un grosso rimpianto, più o meno, ma quello che c’è stato tra noi, valeva molto più di una scopata.
Avremmo potuto farlo in ogni momento, ma avevamo paura di perderci, sapevamo di essere preziosi per noi stessi.
Eravamo sempre al limite tra l’amicizia e la love story, probabilmente se non avessi avuto una relazione di quasi tre anni alle spalle le cose sarebbe andate diversamente.
Com’è finita? Suo padre è morto.
Incidente d’auto, una triste notte avvolta dal mistero. Non la vedevo da tantissimo tempo e la settimana prima ci eravamo incontrati e giuro sulla mia testa che per la prima volta sembravamo pronti per un nuovo e vero inizio insieme. Ci eravamo accordati per un pranzo a casa sua, sarebbe stato il pranzo che ci avrebbe coronato come coppia, lo sapevamo entrambi.
Ero in un pub, ero felice quella sera, era un bellissimo momento. Stavo per partire per Praga, in gita con l’ITIS di Giulianova, avevo già pagato. Non potevo non partire, ma fu per lei l’atto conclusivo, la prova che non poteva fidarsi di me.
Mi chiese di andare alla veglia funebre, di farle compagnia in quelle terre dove lei passava ore a soffrire ascoltando musica. Mi chiese di stare con lei giorno e notte ma io rimandavo. Avevo paura di cadere in un circolo di emozioni così forti e violente da distruggere definitivamente la mia psiche. I miei si erano separati da poco, ero appena uscito da una relazione dolorosa e certe corde dell’animo umano non potevo permettermele.
Tutte stronzate. La verità è che sono stato un vigliacco, ed è l’unico episodio della mia vita in cui posso essere definito propriamente così. L’aggettivo che più disprezzo, il lato opposto al mio orgoglio. Vigliacco…
Il nostro ultimo incontro da amici intimi fu a casa sua, al ritorno della mia fottuta vacanza. Lei era un’altra persona e anche se facemmo ciò che ci eravamo promessi di fare, quell’incontro aveva tutti i presupposti di un freddo addio e così è stato.
Siamo sul suo letto, ci baciamo. In sottofondo una canzone che le ho dedicato. Lei è sopra e mi guarda. Che dolore nel ricordo di quello sguardo, l’avevo quasi rimossa completamente quell’immagine. Mi stava abbandonando come io avevo fatto con lei, non c’era più nulla che io potessi fare per riprendere la sua fiducia. Colleziono mancanze, tra queste, la sua è quella più preziosa che ho nei miei ricordi.
Un ultimo abbraccio consapevole e presi l’autobus verso casa.
Qualche anno dopo le scrissi una lettera per scusarmi e lei mi liquidò con un cuore. Col passare del tempo l’ho vista passare dalle braccia di un poco di buono all’altro, impotente davanti al suo farsi sempre più bella, forte e probabilmente autodistruttiva.
Fino a questa sera, quella in cui sto scrivendo, il mio ultimo ricordo di me e lei era al funerale del padre. Andai col mio amico Luca, ce ne siamo fatti parecchi di funerali di genitori di amici e conoscenti. Non ce ne perdevamo uno a dirla tutta. La verità della morte è qualcosa che cerchiamo sempre di vedere da vicino quando ne abbiamo la concreta possibilità.
Lei uscì dalla Chiesa, ci vide in quel piazzale. Avevamo gli occhiali da sole ma sotto eravamo strafatti davanti a tutti i presenti, vi parlo di centinaia di persone che la conoscevano da sempre e che non aveva la minima idea di chi fossimo noi.
Mi abbracciò e scoppiò in lacrime. Una stretta forte, un grido disperato. Una richiesta d’aiuto troppo grande per me.
Tutti mi guardavano straniti, nella mia psiche malata mi sono sentito così speciale in quell’istante: la figlia del morto che piange disperata tra le mie braccia, le uniche da cui voleva essere consolata davvero e lì decisi che era arrivato il momento di chiudere quel rapporto.
Mi vergogno di me stesso. Quella persona mi avrebbe portato a fondo con sé, ma non era quello il modo e il momento di pararsi il culo.
Stava iniziando il biennio del delirio: due anni della mia vita dove mi sono perso in panico, depressione, droghe di ogni tipo, psicofarmaci, spaccio. Ho pagato il prezzo della mia vigliaccheria.
Da lei ho imparato che certi cuori non si tradiscono mai, perché anche volendo non sanno perdonare fino in fondo. Come il mio, del resto.
  continue reading

13 episodi

Artwork
iconCondividi
 

Serie archiviate ("Feed non attivo" status)

When? This feed was archived on July 23, 2022 09:21 (1+ y ago). Last successful fetch was on May 15, 2022 15:35 (2y ago)

Why? Feed non attivo status. I nostri server non sono riusciti a recuperare un feed valido per un periodo prolungato.

What now? You might be able to find a more up-to-date version using the search function. This series will no longer be checked for updates. If you believe this to be in error, please check if the publisher's feed link below is valid and contact support to request the feed be restored or if you have any other concerns about this.

Manage episode 300638393 series 2973671
Contenuto fornito da Filippo Ruggieri. Tutti i contenuti dei podcast, inclusi episodi, grafica e descrizioni dei podcast, vengono caricati e forniti direttamente da Filippo Ruggieri o dal partner della piattaforma podcast. Se ritieni che qualcuno stia utilizzando la tua opera protetta da copyright senza la tua autorizzazione, puoi seguire la procedura descritta qui https://it.player.fm/legal.
Cosa mi ha attratto di lei? La sua inquietudine. Era una ragazzina, sembrava già adulta dal corpo ma doveva compierne sedici ed era ben raccontato dal suo giovane visetto. Io ne stavo per fare diciotto.
A quell’età ti vergogni perché agli occhi esterni hai a che fare con una bambina, ma quella bambina in verità ha già esperienze che la rendono più levigata di te.
In me vedeva sicurezza, il fratello maggiore che la capiva, la ascoltava, la coccolava. Le volevo bene da morire e quel rapporto era perfetto per avviare la fase di chiusura con quello che per anni ho creduto fosse l’amore della mia vita, come tutti i primi grandi amori.
Io giocavo molto a fare il duro e lei voleva proprio un pazzo pronto uccidere per lei, infatti con gli anni ha frequentato spesso delinquenti, affascinata dai loro deliri di onnipotenza.
Ascoltavamo il Rap underground e ci confrontavamo sulle nostre emozioni. Mi regalò il libro di Mondo Marcio, che la mia ex, durante una scappatella poco prima delle fine notò in camera mia, costringendomi a restituirlo.
Quando glielo riportai le spezzai il cuore, la ricordo bene quella mattina. Non andava mai a scuola e fu proprio durante uno dei suoi filoni che passammo la prima mattinata insieme. Mi raccontò ogni cosa che la riguardasse.
Parlava sempre di suo padre. So tutto di quell’omone che temeva forse più di quanto gli volesse bene, ma questo non la fermava dal fare cose che poi l’avrebbero messa in cattiva luce ai suoi occhi, compreso marinare la scuola con me, ovvio.
Se si parlava di soldi, suo padre era stato molto ricco, per poi perdere tutto come ogni grande imprenditore. Se si parlava di rispetto, suo padre era il più temuto del paese. Nessuno poteva mettersi contro lui. Se si parlava di tradire la sua fiducia, nessuno poteva sopravvivere alla sua vendetta.
Ma se si parlava di bontà d’animo, nessuno ha aiutato le persone come quell’uomo quando è stato nelle condizioni di farlo.
Insomma una sorta di eroe con un lato oscuro molto pronunciato, lei era ossessionata da questa figura, la confrontava con chiunque, anche il sottoscritto.
Io detesto i padri delle ragazze che frequento, a priori, perché entro sempre in una prospettiva di relazione futura e so che se una storia va avanti devi comunque sottometterti all’autorità del vecchio di turno e questa è una cosa che mi infastidisce molto, sopratutto se si parla di questi personaggi vecchia scuola, gente che viene da una differente cultura del lavoro. A me? Io non ho mai lavorato un giorno in vita mia e ne vado fiero. I miei interessi l’ho sempre curati da me e ad oggi sono un libero professionista. Mai stato sotto padrone e lavorare per me vuol dire tirare fuori denaro dalle mie passioni, piuttosto faccio la fame. Piuttosto metto la mia vita in serio pericolo. O almeno così è stato fino a qualche tempo fa.
L’idea della fabbrica è la cosa che più mi spaventa, mi viene da piangere quando penso a un giovane ventenne che si chiude in fabbrica, pronto a diventare un automa che passa il suo week end ad alcolizzarsi, annullando i suoi talenti e il padre di lei ne aveva addirittura una di fabbrica, che poi è fallita, facendolo sentire un uomo finito, depresso. La sua famiglia ne stava pagando il duro scotto.
La prima mattinata con lei fu un annusarci a vicenda fino a delle tenere coccole intorno all’ultima ora di lezione non fatta, concluse con un bacio che sapeva tanto di errore, da parte di entrambi.
C’era una voce nella mia testa che mi diceva che lei era troppo piccola fondamentalmente, ma non era un problema mio, era un problema degli altri. Non volevo passare per quello che approfittava di una ragazzina ingenua, ma c’era qualcosa di grande che ci ha legato per anni.
Mi raccontò che i suoi primi rapporti sessuali li aveva avuti con i suoi cugini. Anche insieme.
La cosa mi turbò molto, avrei preferito non sapere, ma lei era così: metteva continuamente alla prova, faceva di tutto per farsi abbandonare e io restavo lì eh, per carità divina, ma non potevo evitare di giudicarla.
Nonostante la durata della nostra amicizia, con incontri che si verificavano a cadenza mensile, confermando ogni volta la forza del nostro rapporto nonostante il tempo, non ci ho mai fatto sesso. Per anni mi è sembrato un grosso rimpianto, più o meno, ma quello che c’è stato tra noi, valeva molto più di una scopata.
Avremmo potuto farlo in ogni momento, ma avevamo paura di perderci, sapevamo di essere preziosi per noi stessi.
Eravamo sempre al limite tra l’amicizia e la love story, probabilmente se non avessi avuto una relazione di quasi tre anni alle spalle le cose sarebbe andate diversamente.
Com’è finita? Suo padre è morto.
Incidente d’auto, una triste notte avvolta dal mistero. Non la vedevo da tantissimo tempo e la settimana prima ci eravamo incontrati e giuro sulla mia testa che per la prima volta sembravamo pronti per un nuovo e vero inizio insieme. Ci eravamo accordati per un pranzo a casa sua, sarebbe stato il pranzo che ci avrebbe coronato come coppia, lo sapevamo entrambi.
Ero in un pub, ero felice quella sera, era un bellissimo momento. Stavo per partire per Praga, in gita con l’ITIS di Giulianova, avevo già pagato. Non potevo non partire, ma fu per lei l’atto conclusivo, la prova che non poteva fidarsi di me.
Mi chiese di andare alla veglia funebre, di farle compagnia in quelle terre dove lei passava ore a soffrire ascoltando musica. Mi chiese di stare con lei giorno e notte ma io rimandavo. Avevo paura di cadere in un circolo di emozioni così forti e violente da distruggere definitivamente la mia psiche. I miei si erano separati da poco, ero appena uscito da una relazione dolorosa e certe corde dell’animo umano non potevo permettermele.
Tutte stronzate. La verità è che sono stato un vigliacco, ed è l’unico episodio della mia vita in cui posso essere definito propriamente così. L’aggettivo che più disprezzo, il lato opposto al mio orgoglio. Vigliacco…
Il nostro ultimo incontro da amici intimi fu a casa sua, al ritorno della mia fottuta vacanza. Lei era un’altra persona e anche se facemmo ciò che ci eravamo promessi di fare, quell’incontro aveva tutti i presupposti di un freddo addio e così è stato.
Siamo sul suo letto, ci baciamo. In sottofondo una canzone che le ho dedicato. Lei è sopra e mi guarda. Che dolore nel ricordo di quello sguardo, l’avevo quasi rimossa completamente quell’immagine. Mi stava abbandonando come io avevo fatto con lei, non c’era più nulla che io potessi fare per riprendere la sua fiducia. Colleziono mancanze, tra queste, la sua è quella più preziosa che ho nei miei ricordi.
Un ultimo abbraccio consapevole e presi l’autobus verso casa.
Qualche anno dopo le scrissi una lettera per scusarmi e lei mi liquidò con un cuore. Col passare del tempo l’ho vista passare dalle braccia di un poco di buono all’altro, impotente davanti al suo farsi sempre più bella, forte e probabilmente autodistruttiva.
Fino a questa sera, quella in cui sto scrivendo, il mio ultimo ricordo di me e lei era al funerale del padre. Andai col mio amico Luca, ce ne siamo fatti parecchi di funerali di genitori di amici e conoscenti. Non ce ne perdevamo uno a dirla tutta. La verità della morte è qualcosa che cerchiamo sempre di vedere da vicino quando ne abbiamo la concreta possibilità.
Lei uscì dalla Chiesa, ci vide in quel piazzale. Avevamo gli occhiali da sole ma sotto eravamo strafatti davanti a tutti i presenti, vi parlo di centinaia di persone che la conoscevano da sempre e che non aveva la minima idea di chi fossimo noi.
Mi abbracciò e scoppiò in lacrime. Una stretta forte, un grido disperato. Una richiesta d’aiuto troppo grande per me.
Tutti mi guardavano straniti, nella mia psiche malata mi sono sentito così speciale in quell’istante: la figlia del morto che piange disperata tra le mie braccia, le uniche da cui voleva essere consolata davvero e lì decisi che era arrivato il momento di chiudere quel rapporto.
Mi vergogno di me stesso. Quella persona mi avrebbe portato a fondo con sé, ma non era quello il modo e il momento di pararsi il culo.
Stava iniziando il biennio del delirio: due anni della mia vita dove mi sono perso in panico, depressione, droghe di ogni tipo, psicofarmaci, spaccio. Ho pagato il prezzo della mia vigliaccheria.
Da lei ho imparato che certi cuori non si tradiscono mai, perché anche volendo non sanno perdonare fino in fondo. Come il mio, del resto.
  continue reading

13 episodi

Tutti gli episodi

×
 
Loading …

Benvenuto su Player FM!

Player FM ricerca sul web podcast di alta qualità che tu possa goderti adesso. È la migliore app di podcast e funziona su Android, iPhone e web. Registrati per sincronizzare le iscrizioni su tutti i tuoi dispositivi.

 

Guida rapida