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G. (Ottobre 2010 - Giugno 2013)

6:06
 
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Per lei ero una cosa sbagliata che sentiva di voler fare. Certe cose puoi comprenderle solo a distanza di anni. Dicono che sia impossibile entrare nella testa di una donna, io credo che invece bisogna solo essere disposti a scendere un po' più a fondo.
Esiste un mondo lontano dalla razionalità che non può essere controllato. Puoi prevederlo se impari a conoscerlo ma è una roulette russa, in tutti i suoi aspetti.
Come si scopa una donna? D'un tratto mi rendo conto che con lei avevo sbagliato tutto... Ora capisco come si sentiva quando le davo appuntamento con il chiaro intento di assaporare il suo corpo. Anche se non era solo quello e lei lo sapeva.
- Perché piangi? - Le chiedevo dopo che ero venuto. Le prime volte appena intravedevo le lacrime mi fermavo, poi ho capito che era un suo modo di godere e allora per lo meno soddisfavo parte dei miei bisogni prima di provare a comunicare con lei.
Sapeva che la amavo, però stava capendo che le mie insicurezze affettive la portavano a sposare dei compromessi che non tutti i giorni poteva sopportare.
A quelli come me, non importa un cazzo di niente se non della costanza. Non ci sentiamo sicuri,mai. Quando amiamo diamo tutto e tutto deve essere ricevuto. Poverina, costretta ogni giorno a scegliermi per sempre.
Non c'era un vero motivo per cui non riusciva più a scopare con me, le dava fastidio il fatto che programmassi tutto come un tossico che non riesce a dormire se non ha la certezza di potersi fare il giorno dopo.
La gente parla di coerenza, dimenticandosi che veniamo al mondo con l'istinto della verità e che i più grandi nemici della storia sono i compagni fedeli di una vita. Siamo noi stessi il problema e la soluzione. Ero troppo incentrato su di me, il mio cercare sempre di darle il massimo non aveva valore per lei perché non era gratuito. Era un ricatto.
Una delle tante volte in cui uscì il suo lato da zoccola, preso dalla foga, la misi a pecora e fingendo di cercarle la figa con le dita, calcolai il territorio e mi infilai rapidamente nel suo retto anale. Non mi aveva neanche mai fatto un pompino prima di allora. Lei non disse niente, andò bene così.
Quando tornò dal bagno dopo essersi fatta un bidè era amorevole e soddisfatta.
La cosa si è ripetuta per un mese e mezzo circa, ormai la figa neanche la valutavo più come ipotesi...
Mi ricordo l'ultima scopata puramente anale che feci con lei: ci sedemmo vicini e ci abbracciammo nudi, in silenzio. C’era qualcosa di squallido, il clima era veramente torrido, come se ci fossimo fatti una pera di eroina insieme ed era appena finito l’effetto. Non so come sia farsi una pera di eroina, però mi sono sentito come in Requiem for a Dream in quel momento, in ogni caso non lo facemmo e non ne parlammo più. Stavamo vivendo uno dei tanti tentativi di accendere la luce in una grotta desolata e per anni continuammo ad amarci manovrati dal rancore. Abbiamo avuto dei genitori difficili.
A essere sincero, nel ricordare quel momento, nel descriverlo... Deve essere stato proprio romantico, almeno lo sembra da fuori... Basta vederlo dalla prospettiva di chi non la sta vivendo in quel momento.
Basta farsi una risata, perché ci stavamo volendo bene veramente e non è una cosa che accede spesso nella vita.
Col tempo iniziò a tradirmi, giustamente mi viene da dire, ma non è mai giusto un tradimento. Per avere conferme le hackerai il PC e trovai delle mezze verità a cui non sapevo credere. Minacciai chiunque stesse parlando con lei, incontrai decine di ragazzi quell'estate per risolvere i conti.
Odiavo il bar che oggi frequento assiduamente tralaltro, perché il patto era che quando c'era lei non mi era consentito l'accesso. Col tempo queste tresche presunte iniziarono a distruggermi dentro e cambiarono la mia prospettiva su di lei.
In quasi tre anni contiamo la bellezza di 14 test di gravidanza effettuati, inutile dire che a livello inconscio stavamo cercando di avere un figlio e lei lo ha avuto del resto qualche anno dopo, ma non con me.
Ricordo l'ultima sera con lei. Io stavo uscendo con un paio di amici che facevano sempre serata e non c'ero mai, questo la portò ad avvicinarsi a me di sua spontanea volontà, forse per la prima volta in tre anni.
Quella sera la vidi e scappai, me ne andai per la spiaggia verso casa, non volevo incontrarla.
Nel cammino sento picchiettarmi la spalla, mi aveva raggiunto. Bella sensazione essere raggiunti, ma non quella sera.
Io non riuscivo a guardarla in faccia, avevo capito che era finita, non poteva essere l'unica e per sempre, dovevo fare le mie esperienze come lei diceva sempre del resto, ma stavolta avevo io il coltello dalla parte del manico.
Mi salta addosso, mi bacia. Un bacio salato, intriso di lacrime e davanti alla mia chiusura decide di andare nel suo posto, dove sa che l'avrei raggiunta per fare pace.
Per la prima volta da quando l'ho conosciuta non lo feci. Ricordo perfettamente l'immagine di lei seduta che guarda il mare ed io che le volto le spalle. Negli anni mi sono sempre chiesto se ho fatto bene a lasciarla da sola in quel pontile, stavo scegliendo me stesso… Ma non immaginavo che me stesso sarebbe stato per sempre.
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Esiste un mondo lontano dalla razionalità che non può essere controllato. Puoi prevederlo se impari a conoscerlo ma è una roulette russa, in tutti i suoi aspetti.
Come si scopa una donna? D'un tratto mi rendo conto che con lei avevo sbagliato tutto... Ora capisco come si sentiva quando le davo appuntamento con il chiaro intento di assaporare il suo corpo. Anche se non era solo quello e lei lo sapeva.
- Perché piangi? - Le chiedevo dopo che ero venuto. Le prime volte appena intravedevo le lacrime mi fermavo, poi ho capito che era un suo modo di godere e allora per lo meno soddisfavo parte dei miei bisogni prima di provare a comunicare con lei.
Sapeva che la amavo, però stava capendo che le mie insicurezze affettive la portavano a sposare dei compromessi che non tutti i giorni poteva sopportare.
A quelli come me, non importa un cazzo di niente se non della costanza. Non ci sentiamo sicuri,mai. Quando amiamo diamo tutto e tutto deve essere ricevuto. Poverina, costretta ogni giorno a scegliermi per sempre.
Non c'era un vero motivo per cui non riusciva più a scopare con me, le dava fastidio il fatto che programmassi tutto come un tossico che non riesce a dormire se non ha la certezza di potersi fare il giorno dopo.
La gente parla di coerenza, dimenticandosi che veniamo al mondo con l'istinto della verità e che i più grandi nemici della storia sono i compagni fedeli di una vita. Siamo noi stessi il problema e la soluzione. Ero troppo incentrato su di me, il mio cercare sempre di darle il massimo non aveva valore per lei perché non era gratuito. Era un ricatto.
Una delle tante volte in cui uscì il suo lato da zoccola, preso dalla foga, la misi a pecora e fingendo di cercarle la figa con le dita, calcolai il territorio e mi infilai rapidamente nel suo retto anale. Non mi aveva neanche mai fatto un pompino prima di allora. Lei non disse niente, andò bene così.
Quando tornò dal bagno dopo essersi fatta un bidè era amorevole e soddisfatta.
La cosa si è ripetuta per un mese e mezzo circa, ormai la figa neanche la valutavo più come ipotesi...
Mi ricordo l'ultima scopata puramente anale che feci con lei: ci sedemmo vicini e ci abbracciammo nudi, in silenzio. C’era qualcosa di squallido, il clima era veramente torrido, come se ci fossimo fatti una pera di eroina insieme ed era appena finito l’effetto. Non so come sia farsi una pera di eroina, però mi sono sentito come in Requiem for a Dream in quel momento, in ogni caso non lo facemmo e non ne parlammo più. Stavamo vivendo uno dei tanti tentativi di accendere la luce in una grotta desolata e per anni continuammo ad amarci manovrati dal rancore. Abbiamo avuto dei genitori difficili.
A essere sincero, nel ricordare quel momento, nel descriverlo... Deve essere stato proprio romantico, almeno lo sembra da fuori... Basta vederlo dalla prospettiva di chi non la sta vivendo in quel momento.
Basta farsi una risata, perché ci stavamo volendo bene veramente e non è una cosa che accede spesso nella vita.
Col tempo iniziò a tradirmi, giustamente mi viene da dire, ma non è mai giusto un tradimento. Per avere conferme le hackerai il PC e trovai delle mezze verità a cui non sapevo credere. Minacciai chiunque stesse parlando con lei, incontrai decine di ragazzi quell'estate per risolvere i conti.
Odiavo il bar che oggi frequento assiduamente tralaltro, perché il patto era che quando c'era lei non mi era consentito l'accesso. Col tempo queste tresche presunte iniziarono a distruggermi dentro e cambiarono la mia prospettiva su di lei.
In quasi tre anni contiamo la bellezza di 14 test di gravidanza effettuati, inutile dire che a livello inconscio stavamo cercando di avere un figlio e lei lo ha avuto del resto qualche anno dopo, ma non con me.
Ricordo l'ultima sera con lei. Io stavo uscendo con un paio di amici che facevano sempre serata e non c'ero mai, questo la portò ad avvicinarsi a me di sua spontanea volontà, forse per la prima volta in tre anni.
Quella sera la vidi e scappai, me ne andai per la spiaggia verso casa, non volevo incontrarla.
Nel cammino sento picchiettarmi la spalla, mi aveva raggiunto. Bella sensazione essere raggiunti, ma non quella sera.
Io non riuscivo a guardarla in faccia, avevo capito che era finita, non poteva essere l'unica e per sempre, dovevo fare le mie esperienze come lei diceva sempre del resto, ma stavolta avevo io il coltello dalla parte del manico.
Mi salta addosso, mi bacia. Un bacio salato, intriso di lacrime e davanti alla mia chiusura decide di andare nel suo posto, dove sa che l'avrei raggiunta per fare pace.
Per la prima volta da quando l'ho conosciuta non lo feci. Ricordo perfettamente l'immagine di lei seduta che guarda il mare ed io che le volto le spalle. Negli anni mi sono sempre chiesto se ho fatto bene a lasciarla da sola in quel pontile, stavo scegliendo me stesso… Ma non immaginavo che me stesso sarebbe stato per sempre.
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