La ricerca di Euricse sulle comunità intraprendenti

PositivaMente AVIS

È stata appena pubblicata una ricerca che mette a fuoco le comunità intraprendenti del nostro Paese, cioè quelle realtà di auto-organizzazione che sanno produrre un cambiamento reale nei territori in cui operano. Il rapporto, presentato dall’Euricse, l’Istituto Europeo sull’impresa cooperativa e sociale, ha rilevato 9 tipologie di attività e le ha “fotografate” per studiarne i tratti distintivi, gli elementi innovativi, i contesti che le generano e i principali fattori che ne spiegano la durata nel tempo. Dalla fine del 2010, caratterizzato dalle pesanti conseguenze della crisi finanziaria sui livelli di reddito e sull’occupazione, c’è stata una riscoperta delle risorse comunitarie, cioè di quelle iniziative che puntano a formulare dal basso delle risposte alle reali esigenze dei cittadini. La pandemia e la crisi energetica hanno dato a loro volta un grosso contributo a questa evoluzione. Tante esperienze che fanno della società civile italiana un cantiere in continua evoluzione, ricco di progettualità uniche e profondamente innovative. Si pensi, per esempio, agli empori solidali, che distribuiscono generi di prima necessità alle fasce più povere della popolazione, oppure alle Comunità energetiche, frutto della sinergia tra imprese e cittadini che decidono di dotarsi di uno o più impianti per la produzione e l’autoconsumo di energia rinnovabile. Un altro esempio è rappresentato dalle cosiddette Community Hub, progetti di collaborazione che nascono per dare sostegno ad anziani, famiglie con minori, oppure ai giovani in cerca di lavoro. Tra queste, le Portinerie di quartiere, luoghi fisici, dove si realizzano incontri, si favorisce lo scambio di piccoli favori, aiuti e servizi, e soprattutto si costruiscono relazioni. La prima esperienza italiana di questo tipo è nata a Milano nel 2016 e si chiama Portineria 14. Abbiamo raggiunto Francesca Laudisi, che ci ha raccontato qualcosa di più su questo progetto.