Comunicare per essere®, la comunicazione valoriale che ti permette di manifestarti, di essere, di relazionarti, seguendo sempre i massimi valori che ispirano la tua vita. Un approccio dialogico, relazionale, generativo, applicato alla vita quotidiana, che accompagna e sostiene la tua evoluzione e la strada della massima espressione di te. Pensare bene per vivere bene. Agire bene per creare valore. Fare le scelte giuste, capire quali siano, impegnarti per raggiungerle. Come dare il meglio di ...
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Contenuto fornito da Patrick Facciolo. Tutti i contenuti dei podcast, inclusi episodi, grafica e descrizioni dei podcast, vengono caricati e forniti direttamente da Patrick Facciolo o dal partner della piattaforma podcast. Se ritieni che qualcuno stia utilizzando la tua opera protetta da copyright senza la tua autorizzazione, puoi seguire la procedura descritta qui https://it.player.fm/legal.
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223 Perché non esiste il "potere delle parole" (ma il potenziale sì)
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Una grande illusione dei nostri tempi è che esistano parole specifiche per persuadere e convincere gli altri, e che esistano frasi che senza dubbio coinvolgeranno, riusciranno a intrattenere, divertire, e ad attivare emozioni in chi ci ascolta.
Peccato che tutto questo non sia dimostrabile.
Perché ciascuno di noi ha delle caratteristiche personologiche uniche e inimitabili, così come ha un passato unico e irripetibile negli stessi modi e percorsi. E proprio in nome delle neuroscienze, che spesso vengono chiamate in causa per giustificare che esistono parole sempre efficaci, possiamo rispondere che è proprio la neuroplasticità (il fatto che il nostro cervello si modifichi, anche fisicamente, in base alle nostre esperienze) a rendere ciascuno di noi diverso dall'altro.
Ed è per questo che, a parità di stimolo (le parole), possiamo ricevere reazioni e risposte diverse da parte di chi ci ascolta. Ecco il motivo per cui non possiamo sostenere che esista in assoluto un "potere delle parole". Esiste semmai un "potenziale delle parole", perché l'efficacia di ciò che diciamo non può mai prescindere da chi ci ascolta.
Perché chi ci ascolta è protagonista, esattamente come noi, di una relazione tra persone.
Indice dell'episodio:
0:40 La differenza tra potere e potenziale delle parole
1:37 Cartesio e la concezione dualistica del mondo: res cogitans e res extensa
3:10 L’approccio fenomenologico: gli esseri umani sono immersi in relazioni
3:48 Potere delle parole e dualismo filosofico
4:54 Il gioco del telefono senza fili e il problema dell’ermeneutica
6:26 Aristotele, la retorica e la disposizione d’animo di chi ci ascolta
9:16 John Langshaw Austin: performativi e “condizioni di felicità” delle parole
12:58 I test psicologici proiettivi: varianza di interpretazioni a parità di stimolo
16:03 La parole sono dei proiettivi: ciascuno dà loro interpretazioni diverse
17:53 Il potere delle parole è subordinato alla decodifica del messaggio da parte dell’altro
--
Mi chiamo Patrick Facciolo, sono dottore in tecniche psicologiche e giornalista. Mi occupo di formazione e divulgazione sui temi del Public Speaking e della comunicazione efficace. Ho un blog, https://www.parlarealmicrofono.it , in cui mi occupo abitualmente di questi argomenti.
Su questo canale trovi molti video dedicati ai temi della comunicazione, e interviste che ho realizzato negli anni su argomenti diversi tra loro: comunicazione, attualità, spettacolo. Temi che, se sei qui, forse hanno coinvolto anche i tuoi interessi.
Se è così, puoi iscriverti al canale per ricevere gli aggiornamenti sui miei nuovi video.
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Peccato che tutto questo non sia dimostrabile.
Perché ciascuno di noi ha delle caratteristiche personologiche uniche e inimitabili, così come ha un passato unico e irripetibile negli stessi modi e percorsi. E proprio in nome delle neuroscienze, che spesso vengono chiamate in causa per giustificare che esistono parole sempre efficaci, possiamo rispondere che è proprio la neuroplasticità (il fatto che il nostro cervello si modifichi, anche fisicamente, in base alle nostre esperienze) a rendere ciascuno di noi diverso dall'altro.
Ed è per questo che, a parità di stimolo (le parole), possiamo ricevere reazioni e risposte diverse da parte di chi ci ascolta. Ecco il motivo per cui non possiamo sostenere che esista in assoluto un "potere delle parole". Esiste semmai un "potenziale delle parole", perché l'efficacia di ciò che diciamo non può mai prescindere da chi ci ascolta.
Perché chi ci ascolta è protagonista, esattamente come noi, di una relazione tra persone.
Indice dell'episodio:
0:40 La differenza tra potere e potenziale delle parole
1:37 Cartesio e la concezione dualistica del mondo: res cogitans e res extensa
3:10 L’approccio fenomenologico: gli esseri umani sono immersi in relazioni
3:48 Potere delle parole e dualismo filosofico
4:54 Il gioco del telefono senza fili e il problema dell’ermeneutica
6:26 Aristotele, la retorica e la disposizione d’animo di chi ci ascolta
9:16 John Langshaw Austin: performativi e “condizioni di felicità” delle parole
12:58 I test psicologici proiettivi: varianza di interpretazioni a parità di stimolo
16:03 La parole sono dei proiettivi: ciascuno dà loro interpretazioni diverse
17:53 Il potere delle parole è subordinato alla decodifica del messaggio da parte dell’altro
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Mi chiamo Patrick Facciolo, sono dottore in tecniche psicologiche e giornalista. Mi occupo di formazione e divulgazione sui temi del Public Speaking e della comunicazione efficace. Ho un blog, https://www.parlarealmicrofono.it , in cui mi occupo abitualmente di questi argomenti.
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Perché ciascuno di noi ha delle caratteristiche personologiche uniche e inimitabili, così come ha un passato unico e irripetibile negli stessi modi e percorsi. E proprio in nome delle neuroscienze, che spesso vengono chiamate in causa per giustificare che esistono parole sempre efficaci, possiamo rispondere che è proprio la neuroplasticità (il fatto che il nostro cervello si modifichi, anche fisicamente, in base alle nostre esperienze) a rendere ciascuno di noi diverso dall'altro.
Ed è per questo che, a parità di stimolo (le parole), possiamo ricevere reazioni e risposte diverse da parte di chi ci ascolta. Ecco il motivo per cui non possiamo sostenere che esista in assoluto un "potere delle parole". Esiste semmai un "potenziale delle parole", perché l'efficacia di ciò che diciamo non può mai prescindere da chi ci ascolta.
Perché chi ci ascolta è protagonista, esattamente come noi, di una relazione tra persone.
Indice dell'episodio:
0:40 La differenza tra potere e potenziale delle parole
1:37 Cartesio e la concezione dualistica del mondo: res cogitans e res extensa
3:10 L’approccio fenomenologico: gli esseri umani sono immersi in relazioni
3:48 Potere delle parole e dualismo filosofico
4:54 Il gioco del telefono senza fili e il problema dell’ermeneutica
6:26 Aristotele, la retorica e la disposizione d’animo di chi ci ascolta
9:16 John Langshaw Austin: performativi e “condizioni di felicità” delle parole
12:58 I test psicologici proiettivi: varianza di interpretazioni a parità di stimolo
16:03 La parole sono dei proiettivi: ciascuno dà loro interpretazioni diverse
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Ed è per questo che, a parità di stimolo (le parole), possiamo ricevere reazioni e risposte diverse da parte di chi ci ascolta. Ecco il motivo per cui non possiamo sostenere che esista in assoluto un "potere delle parole". Esiste semmai un "potenziale delle parole", perché l'efficacia di ciò che diciamo non può mai prescindere da chi ci ascolta.
Perché chi ci ascolta è protagonista, esattamente come noi, di una relazione tra persone.
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1:37 Cartesio e la concezione dualistica del mondo: res cogitans e res extensa
3:10 L’approccio fenomenologico: gli esseri umani sono immersi in relazioni
3:48 Potere delle parole e dualismo filosofico
4:54 Il gioco del telefono senza fili e il problema dell’ermeneutica
6:26 Aristotele, la retorica e la disposizione d’animo di chi ci ascolta
9:16 John Langshaw Austin: performativi e “condizioni di felicità” delle parole
12:58 I test psicologici proiettivi: varianza di interpretazioni a parità di stimolo
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