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Scopri la dislessia Ep. 64 - Boom di diagnosi sulla dislessia?
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Diagnosi sì o no?
Questo è un dilemma spesso spinto dall’ignoranza di chi non sa che cosa sia la dislessia.
Il problema è ancora più sentito nell’ultimo periodo visto che si parla di “boom di diagnosi”, ma sarà davvero così?
Nella realtà è assolutamente normale che ci siano più attenzioni legate ai disturbi specifici dell’apprendimento ora rispetto al 2009.
Lo spartiacque è la legge 170 dell’ottobre del 2010 che ha fatto da cassa di risonanza al tema dislessia.
È assolutamente normale che ci siano quindi più diagnosi ora rispetto a 10 anni fa.
Inoltre l’età della scolarizzazione obbligatoria si e innalzata ed è normale cercare di dare a tutti i ragazzi la possibilità di riuscire.
Il problema è che spesso troviamo insegnanti, ma anche genitori, che lamentano un eccesso di diagnosi.
Da un lato il messaggio che arriva da alcune famiglie è chiaro: più che possiamo teniamo nascoste le difficoltà di nostro figlio.
Poi però si va verso gli esami di terza media e questi genitori prima impauriti decidono di procedere con l’iter per verificare se ci sia un DSA oppure no.
A quel punto alcuni insegnanti per forza si pongono dubbi: “ma come, fino a ieri non aveva nulla ed ora ha difficoltà?”
Quindi in questo caso buona parte della responsabilità è della famiglia che ha ritardato qualcosa che andava fatta prima!
Mamme e papà non dovete avere paura della dislessia e, prima vi togliete il pensiero, meglio è.
Non ha senso rendersi conto che ci sono delle difficoltà ed aspettare, aspettare, aspettare.
Se tuo figlio diventa consapevole delle sue difficoltà e punti di forza da piccolo è meglio.
Se si trova appiccicata un’etichetta a 14/15 anni è più complesso da gestire.
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Questo è un dilemma spesso spinto dall’ignoranza di chi non sa che cosa sia la dislessia.
Il problema è ancora più sentito nell’ultimo periodo visto che si parla di “boom di diagnosi”, ma sarà davvero così?
Nella realtà è assolutamente normale che ci siano più attenzioni legate ai disturbi specifici dell’apprendimento ora rispetto al 2009.
Lo spartiacque è la legge 170 dell’ottobre del 2010 che ha fatto da cassa di risonanza al tema dislessia.
È assolutamente normale che ci siano quindi più diagnosi ora rispetto a 10 anni fa.
Inoltre l’età della scolarizzazione obbligatoria si e innalzata ed è normale cercare di dare a tutti i ragazzi la possibilità di riuscire.
Il problema è che spesso troviamo insegnanti, ma anche genitori, che lamentano un eccesso di diagnosi.
Da un lato il messaggio che arriva da alcune famiglie è chiaro: più che possiamo teniamo nascoste le difficoltà di nostro figlio.
Poi però si va verso gli esami di terza media e questi genitori prima impauriti decidono di procedere con l’iter per verificare se ci sia un DSA oppure no.
A quel punto alcuni insegnanti per forza si pongono dubbi: “ma come, fino a ieri non aveva nulla ed ora ha difficoltà?”
Quindi in questo caso buona parte della responsabilità è della famiglia che ha ritardato qualcosa che andava fatta prima!
Mamme e papà non dovete avere paura della dislessia e, prima vi togliete il pensiero, meglio è.
Non ha senso rendersi conto che ci sono delle difficoltà ed aspettare, aspettare, aspettare.
Se tuo figlio diventa consapevole delle sue difficoltà e punti di forza da piccolo è meglio.
Se si trova appiccicata un’etichetta a 14/15 anni è più complesso da gestire.
216 episodi
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Diagnosi sì o no?
Questo è un dilemma spesso spinto dall’ignoranza di chi non sa che cosa sia la dislessia.
Il problema è ancora più sentito nell’ultimo periodo visto che si parla di “boom di diagnosi”, ma sarà davvero così?
Nella realtà è assolutamente normale che ci siano più attenzioni legate ai disturbi specifici dell’apprendimento ora rispetto al 2009.
Lo spartiacque è la legge 170 dell’ottobre del 2010 che ha fatto da cassa di risonanza al tema dislessia.
È assolutamente normale che ci siano quindi più diagnosi ora rispetto a 10 anni fa.
Inoltre l’età della scolarizzazione obbligatoria si e innalzata ed è normale cercare di dare a tutti i ragazzi la possibilità di riuscire.
Il problema è che spesso troviamo insegnanti, ma anche genitori, che lamentano un eccesso di diagnosi.
Da un lato il messaggio che arriva da alcune famiglie è chiaro: più che possiamo teniamo nascoste le difficoltà di nostro figlio.
Poi però si va verso gli esami di terza media e questi genitori prima impauriti decidono di procedere con l’iter per verificare se ci sia un DSA oppure no.
A quel punto alcuni insegnanti per forza si pongono dubbi: “ma come, fino a ieri non aveva nulla ed ora ha difficoltà?”
Quindi in questo caso buona parte della responsabilità è della famiglia che ha ritardato qualcosa che andava fatta prima!
Mamme e papà non dovete avere paura della dislessia e, prima vi togliete il pensiero, meglio è.
Non ha senso rendersi conto che ci sono delle difficoltà ed aspettare, aspettare, aspettare.
Se tuo figlio diventa consapevole delle sue difficoltà e punti di forza da piccolo è meglio.
Se si trova appiccicata un’etichetta a 14/15 anni è più complesso da gestire.
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Questo è un dilemma spesso spinto dall’ignoranza di chi non sa che cosa sia la dislessia.
Il problema è ancora più sentito nell’ultimo periodo visto che si parla di “boom di diagnosi”, ma sarà davvero così?
Nella realtà è assolutamente normale che ci siano più attenzioni legate ai disturbi specifici dell’apprendimento ora rispetto al 2009.
Lo spartiacque è la legge 170 dell’ottobre del 2010 che ha fatto da cassa di risonanza al tema dislessia.
È assolutamente normale che ci siano quindi più diagnosi ora rispetto a 10 anni fa.
Inoltre l’età della scolarizzazione obbligatoria si e innalzata ed è normale cercare di dare a tutti i ragazzi la possibilità di riuscire.
Il problema è che spesso troviamo insegnanti, ma anche genitori, che lamentano un eccesso di diagnosi.
Da un lato il messaggio che arriva da alcune famiglie è chiaro: più che possiamo teniamo nascoste le difficoltà di nostro figlio.
Poi però si va verso gli esami di terza media e questi genitori prima impauriti decidono di procedere con l’iter per verificare se ci sia un DSA oppure no.
A quel punto alcuni insegnanti per forza si pongono dubbi: “ma come, fino a ieri non aveva nulla ed ora ha difficoltà?”
Quindi in questo caso buona parte della responsabilità è della famiglia che ha ritardato qualcosa che andava fatta prima!
Mamme e papà non dovete avere paura della dislessia e, prima vi togliete il pensiero, meglio è.
Non ha senso rendersi conto che ci sono delle difficoltà ed aspettare, aspettare, aspettare.
Se tuo figlio diventa consapevole delle sue difficoltà e punti di forza da piccolo è meglio.
Se si trova appiccicata un’etichetta a 14/15 anni è più complesso da gestire.
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