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Un viaggio nel rapporto tra teatro, musica e tematiche culturali, sociali, storiche. Assieme ascolteremo alcuni estratti degli spettacoli e dei brani composti da Mauro Buttafava per la messa in scena. Il dialogo tra compagnie teatrali, musicisti, e protagonisti dei temi trattati ci permetterà di affrontare in modo sensibile i valori che in essi sono raccolti, e scoprire le storie che fanno vivere il Teatro.
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Stabat Pater - Viaggio tra padri combattenti - 05 - con Mattia Formenton, presidente della Fondazione Benedetta D'Intino
16:17
Manuel Ferreira intervista Mattia Formenton, presidente della Fondazione Benedetta D'Intino, mettendo in luce le esperienze del Centro in merito alla comunicazione aumentativa alternativa.
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Stabat Pater - Viaggio tra padri combattenti - 04 Il linguaggio segreto dei corpi - Lara Guidetti
18:08
Lara Guidetti, coreografa di Sanpapié, accompagnata da Manuel Ferreira e Mauro Buttafava, ci racconta la costruzione del codice di comunicazione tra i corpi di padre e figlio nello spettacolo Stabat Pater, al confine tra danza, teatro e disabilità.
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Stabat Pater - Viaggio tra padri combattenti - 03 - Danzare la disabilità nel corpo - Gioele Cosentino
14:53
Gioele Cosentino racconta la sua esperienza di danzatore nell'interpretazione della disabilità del figlio. Manuel Ferreira, interprete del padre, lo accompagna insieme a Mauro Buttafava a ripercorrere il processo di lavoro.
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Manuel Ferreira dialoga con Claudio Orlandini, regista, nel ripercorrere le scelte che hanno portato alla messa in scena dello spettacolo Stabat Pater.
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Stabat Pater - Viaggio tra padri combattenti - 01 - Il progetto di Manuel Ferreira ed Elena Lolli
24:08
Come nasce il progetto Stabat Pater, che affronta il tema della disabilità dal punto di vista dei padri? Ce lo raccontano gli ideatori: Elena Lolli, autrice del testo, e Manuel Ferreira, autore e interprete dello spettacolo di teatro e danza.
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Alessandro Chieregato, Elena Lolli e Annabella Di Costanzo ci accompagnano alla scoperta di Alma Rosé. Dall'idea del drammaturgo Claudio Tomati alla messa in scena sul palco, con le musiche e gli strumenti musicali creati da Mauro Buttafava. Una storia di memoria, teatro e musica.
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L'orchestra di Alma Rosé continua a suonare, deve continuare a suonare, anche di fronte a scene di morte terribili, nel campo di concentramento di Auschwitz. Perché un'orchestra all'interno di un campo di concentramento? Che ruolo ha il linguaggio della musica quando la libertà è negata?
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Alma e Fania hanno un modo diverso di vivere la musica all'interno dell'orchestra. Alma suona per vivere, Fania suona per sopravvivere. Questa distinzione è risaltata in scena anche attraverso gli strumenti musicali, parte integrante della scenografia.
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Qual è la responsabilità di ognuno di noi di fronte ai mali del mondo? È una domanda che sorge spontanea ascoltando la storia delle detenute che passeggiano nella città vicino al campo di concentramento.
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Nell'ultimo episodio del podcast su Alma Rosé raccontiamo del destino dell'orchestra dopo la scomparsa di Alma e dell'importanza della testimonianza.
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