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"Il Tesoro di Maradona", podcast della serie “Fiume di denaro” degli inviati del Sole 24 Ore Roberto Galullo e Angelo Mincuzzi, ripercorre la storia del fuoriclasse e uomo d’affari argentino. Il figlio povero del barrio di Buenos Aires diventa una star mondiale e capostipite di una generazione di testimonial pagati a prezzo d'oro dagli sponsor ma la sua vita è segnata dalla dipendenza dalle droghe e dai guai col Fisco italiano, fino al giorno della morte, il 25 novembre 2020. El pibe de oro ...
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Cambiare le regole, non solo del gioco. I ribelli che non accettano il quieto vivere. I ribelli che anche se si rovinano la vita, rendono la tua più bella. I ribelli che non contano le vittorie ma che cambiano le cose. Perché nella vita e nello sport ribellarsi è anche un atto di amore. Un podcast di Francesco Repice e Francesco Graziani. Regia Alex Messina
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Negli anni trascorsi in Argentina, partito da un barrio di Buenos Aires per scalare il calcio mondiale, Diego Armando Maradona è semplicemente “el pelusa”, il “capellone”. Quando lascia l’Argentina per trasferirsi al Barcellona, diventa “El pibe de oro”, il ragazzo d’oro che prima di arricchire se stesso rende ricchi e felici i fan ma anche la sua …
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A Barcellona Diego Armando Maradona, “el pibe de oro”, entra in un tunnel all’apparenza ancor più prezioso dell’oro, che gli farà conoscere l’apice del successo e, al tempo stesso, la depressione della droga. Dopo appena due anni in Spagna, sbarca a Napoli, dove viene travolto da una girandola di gioie e dolori, incontri fatati e serate sballate. I…
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Diego Armando Maradona, terminata l’esperienza in Spagna e Napoli torna in Argentina ma prima gioca il Mondiale negli Usa dove i suoi occhi strabuzzati fanno il giro del mondo. El pibe de oro viene sorteggiato per il controllo antidoping. Positivo e…fine dei giochi. Già ma intanto è tornato in Argentina ed è qui che comincia il declino calcistico e…
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In questa puntata raccontiamo perché, per 30 anni, Maradona per il Fisco italiano è stato un evasore, condannato a pagare 40 milioni di euro, una cifra che gli interessi facevano lievitare di 4.000 euro al giorno. La condanna in primo grado di giudizio è stata cancellata in appello e, per l’Erario, Maradona non è più un evasore. La sentenza apre la…
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El Pibe de Oro era uno dei calciatori più pagati prima che sulla scena irrompessero star come Lionel Messi, Cristiano Ronaldo e Kylian Mbappè. I loro stipendi stratosferici non sono comparabili con quanto il campione partito dal barrio guadagnò durante la sua carriera. Questo, però, non ha impedito a Maradona di investire e diversificare i suoi int…
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Essere o non essere Diego Armando Maradona per molti non è un problema. Almeno per quelli che – del nome del fuoriclasse argentino morto in condizioni tragiche – hanno registrato e continueranno a registrare brand di successo. Nel nome del fuoriclasse argentino è scattata da anni e in tutto il mondo la registrazione di marchi, per lo più sfruttabil…
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L’unica cosa certa è che non c’è alcuna certezza. Nessuno è in grado di calcolare – al di là di ogni ragionevole dubbio – a quanto ammonti davvero la ricchezza che Diego Armando Maradona ha lasciato ai suoi eredi. E a ben vedere, nessuno può calcolare – al di là di ogni ragionevole dubbio – anche quanti siano davvero i suoi eredi effettivi. La ques…
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La serie "Il Tesoro di Maradona" a cura di Roberto Galullo e Angelo Mincuzzi, inviati del Sole 24 Ore, ripercorre la storia del campione argentino dal punto di vista degli affari. Dall'ascesa di figlio povero del barrio di Buenos Aires, diventato star mondiale e capostipite di una generazione di testimonial pagati a prezzo d'oro dagli sponsor, alla…
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Non era mai accaduto durante la coppa del mondo che i calciatori si ribellassero alla Fifa. Ma quando nel 1986 a Città del Messico gli argentini si trovano a giocare sotto il sole dei tropici a mezzogiorno in punto, a 2300 metri di altitudine, in una delle città più inquinate del mondo, scatta la ribellione. La guida Diego Armando Maradona…
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di Tommaso Pellizzari È passato alla storia come il numero 7 per eccellenza. Eppure, il suo folgorante debutto ai Mondiali avvenne con una maglia diversa. E già ce ne sarebbe abbastanza per rileggere Marcel Proust e Konrad Lorenz. Ma alla leggendaria ala brasiliana il destino avrebbe riservato uno scherzo della memoria molto più crudele: essere ric…
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di Marco Imarisio Spesso una partita di calcio non è mai solo una partita di calcio, perché in quei 90 minuti entrano tante cose, compresa la Storia con la S maiuscola. È stato di certo così per l’Olanda: che buttò via una vittoria contro la Germania Ovest nella finale del Mondiale del 1974 perché alcuni suoi giocatori, invece di vincere, vollero p…
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di Tommaso Pellizzari Quando ha distribuito il genio calcistico, il Dio del pallone è stato generoso con gli argentini. Ma forse troppo. Perché alcuni di loro hanno avuto parecchie difficoltà a gestirlo. Come René Houseman e Ricardo Bochini. Che (proprio come Re Diego) un Mondiale l’hanno vinto, ma sono in pochissimi a ricordarlo. Vite (abbastanza)…
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di Paolo Tomaselli 11 luglio 2010, Johannesburg: la notte in cui "Andrecito" Iniesta diventò definitivamente Don Andrés. Segnando il gol che porta per la prima volta la Spagna sul tetto del mondo. E ricordando, nella sua esultanza, non la moglie, i figli o Emili e Raul (il motivatore e il fisioterapista, per lui insostituibili), ma qualcuno che non…
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di Francesco Battistini La partita suicida. La partita della vergogna. Non c’è frase fatta che racconti la guerra fredda del pallone che si combatté attorno allo spareggio che il 21 novembre 1973 assegnava un posto al Mondiale tedesco dell’anno successivo. Dopo l’andata a Mosca (finita 0-0), il generale Pinochet decise che il ritorno si sarebbe gio…
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di Mario Sconcerti Storia di Arthur Friedenreich, mulatto atipico e dagli occhi chiari che non riuscì mai a partecipare a un Mondiale. Ma inventò da solo la differenza del calcio brasiliano. Nel 1910, quando aveva 18 anni, il suo debutto fu come un’apparizione pagana: giocava un calcio che nessuno aveva mai visto, niente a che fare con quello dei m…
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di Aldo Cazzullo Uno veniva dal luogo più freddo e asciutto del pianeta. L’altro da quello più caldo e umido. Il bianco, come calciatore, era un campione a fine carriera. Il nero non aveva ancora 18 anni. Uno non dribblava mai. Solo i suoi cani, per allenarsi. Il diciassettenne è stato il più formidabile dribblatore di tutti i tempi. Lo svedese non…
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