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In this episode, we welcome back David French, columnist for The New York Times , former constitutional attorney, and author of Divided We Fall . We discuss the current state of American democracy, the challenges of political division, and how we can engage in civil discourse despite deep ideological differences. David also shares a personal update on his family and reflects on the profound trials and growth that come with adversity. 📌 What We Discuss: ✔️ How David and his family navigated the challenges of a serious health crisis. ✔️ The rise of political polarization and the factors driving it. ✔️ Why distinguishing between “unwise, unethical, and unlawful” is crucial in analyzing political actions. ✔️ How consuming different perspectives (even opposing ones) helps in understanding political dynamics. ✔️ The role of Christian values in politics and how they are being redefined. ⏳ Episode Highlights 📍 [00:01:00] – David French’s background and his journey from litigation to journalism. 📍 [00:02:30] – Personal update: David shares his wife Nancy’s battle with cancer and their journey as a family. 📍 [00:06:00] – How to navigate personal trials while maintaining faith and resilience. 📍 [00:10:00] – The danger of political paranoia and the pitfalls of extreme polarization. 📍 [00:18:00] – The "friend-enemy" paradigm in American politics and its influence in Christian fundamentalism. 📍 [00:24:00] – Revisiting Divided We Fall : How America’s divisions have devolved since 2020. 📍 [00:40:00] – The categories and differences of unwise, unethical, and unlawful political actions. 📍 [00:55:00] – The balance between justice, kindness, and humility in political engagement. 📍 [01:00:00] – The After Party initiative: A Christian approach to politics focused on values rather than policy. 💬 Featured Quotes 🔹 "You don't know who you truly are until your values are tested." – David French 🔹 "If we focus on the relational, we can have better conversations even across deep differences." – Corey Nathan 🔹 "Justice, kindness, and humility—if you're missing one, you're doing it wrong." – David French 🔹 "The United States has a history of shifting without repenting. We just move on." – David French 📚 Resources Mentioned David French’s Writing: New York Times David’s Book: Divided We Fall The After Party Initiative – More Info Advisory Opinions Podcast (with Sarah Isgur & David French) – Listen Here 📣 Call to Action If you found this conversation insightful, please: ✅ Subscribe to Talkin' Politics & Religion Without Killin' Each Other on your favorite podcast platform. ✅ Leave a review on Apple Podcasts, Spotify, or wherever you listen: ratethispodcast.com/goodfaithpolitics ✅ Support the show on Patreon: patreon.com/politicsandreligion ✅ Watch the full conversation and subscribe on YouTube: youtube.com/@politicsandreligion 🔗 Connect With Us on Social Media @coreysnathan: Bluesky LinkedIn Instagram Threads Facebook Substack David French: 🔗 Twitter | BlueSky | New York Times Our Sponsors Meza Wealth Management: www.mezawealth.com Prolux Autogroup: www.proluxautogroup.com or www.granadahillsairporttransportation.com Let’s keep talking politics and religion—with gentleness and respect. 🎙️💡…
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Emittente antagonista Brescia Milano Cremona Trento Verona
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Il 25 aprile 2025 sarà l’ ottantesimo anniversario della Liberazione d’Italia dall’occupazione nazista e dalla dittatura fascista. Radio Onda d’Urto dedicherà a questa data l’intera programmazione del mese di aprile . Attraverso trasmissioni speciali , interviste, audio-racconti, presentazioni di progetti attivi sui territori, consigli di lettura e di luoghi della memoria approfondiremo un capitolo cruciale della storia di classe del movimento operaio e rivoluzionario: la Resistenza. Come suggerisce lo storico e partigiano Claudio Pavone , infatti, la Resistenza al nazifascismo comprese in sé, contemporaneamente, tre guerre: di liberazione nazionale, contro l’occupazione tedesca; civile, tra fascisti e antifascisti; di classe, per la rivoluzione e l’emancipazione sociale del proletariato. Le trasmissioni speciali di Radio Onda d’Urto approfondiranno, all’interno del tema più ampio della Liberazione, alcune caratteristiche specifiche della lotta partigiana in Italia e non solo: la partecipazione operaia e proletaria alla Resistenza, l’internazionalismo e le altre resistenze in Europa, il ruolo delle donne e i Gruppi di Difesa della Donna nella guerra di Liberazione, le radio e la propaganda partigiana, le repubbliche partigiane. ______________________________________________________________ LE TRASMISSIONI: Venerdì 28 marzo – pomeriggio: Parliamo di Sentieri Partigiani. Prima con Eugenio Pirovano , curatore di una guida storico escursionistica dal titolo “Partigiani sulle Grigne” e del progetto memoria www.55rosselli.it . Poi con Stefano di Ape Brescia che ci racconta di un’escursione a Malga Lunga, luogo storico della resistenza bergamasca. Ascolta o scarica Venerdì 28 marzo – mattina: l’intervista a Matteo Minelli del progetto divulgativo ed editoriale Cronache Ribelli . Sul tema della lotta partigiana contro il nazifascismo, Cronache Ribelli ha prodotto e pubblicato volumi come Partigiani contro. La Resistenza oltre la narrazione istituzionale e Qui soltanto il cadavere, l’idea non muore – Lettere di donne e uomini della resistenza . Oltre a presentare questi lavori, con Matteo Minelli abbiamo parlato dell’importanza di riscoprire la storia della Resistenza per fornire alle nuove generazioni una storia cui ispirarsi, “perché – auspica Minelli – chi oggi decide di lottare e scendere in piazza lo faccia sentendosi parte di una storia che arriva da lontano”. Ascolta o scarica. Giovedì 27 marzo – pomeriggio: la seconda parte dell’intervista alla storica Laura Orlandini , collaboratrice dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Ravenna. Ascolta o scarica Giovedì 27 marzo – mattina: la prima parte dell’intervista alla storica Laura Orlandini, collaboratrice dell’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Ravenna . A partire dal suo volume La democrazia delle donne. I gruppi di difesa della donna nella costruzione della Repubblica (1943-45) (Bradypus Editore, 2018), Laura Orlandini affronta il tema della partecipazione femminile alla Resistenza e dell’organizzazione autonoma dei Gruppi di Difesa della Donna. Ascolta o scarica. Di seguito l’intervista completa alla storica Laura Orlandini. Ascolta o scarica Mercoledì 26 marzo – pomeriggio: intervista a Matteo Cavalleri, ricercatore in Filosofia morale all’Università di Chieti e autore del libro La Resistenza al nazi-fascismo: un’antropologia etica . Ascolta o scarica. Mercoledi 26 marzo – mattina: intervista allo storico Alessandro Portelli, già docente all’Università La Sapienza di Roma . A partire dai suoi libri L’ordine è già stato eseguito. Roma, le Fosse Ardeatine, la memoria (Donzelli, 1999) e La fiera delle falsità. Via Rasella, le Fosse Ardeatine, la distorsione della memoria (Donzelli, 2024), Alessandro Portelli racconta Roma sotto l’occupazione tedesca, la Resistenza dei GAP, l’azione partigiana di via Rasella (23 marzo 1944) e l’eccidio delle Fosse Ardeatine (24 marzo 1944). Ascolta o scarica Martedì 25 marzo – pomeriggio: intervista a Gabriele Ranzato, storico, già professore ordinario di Storia contemporanea all’Università di Pisa . A partire da due suoi volumi recenti – La liberazione di Roma. Alleati e Resistenza (Laterza, 2019) ed Eroi pericolosi. La lotta armata dei comunisti nella Resistenza (Laterza, 2024) – Ranzato traccia un’accurata panoramica della storia delle formazioni comuniste impegnate nella guerra di Liberazione e della complessa gestione di questa identità politica all’interno della narrazione della guerra resistenziale come “guerra popolare”. Ascolta o scarica. Martedì 25 marzo – mattina: intervista allo storico Santo Peli, già docente di Storia contemporanea all’Università di Padova , autore – tra gli altri – dei libri Storia della Resistenza in Italia ; La Resistenza in Italia. Storia e critica ; La Resistenza difficile; La necessità, il caso, l’utopia. Saggi sulla guerra partigiana e dintorni ; Storie di Gap. Terrorismo urbano e Resistenza . Con Santo Peli abbiamo affrontato il tema della memoria storica della lotta di Liberazione e del suo uso pubblico, dal quale sono stati rimossi gli elementi di conflitto a favore del racconto della guerra resistenziale come “ secondo Risorgimento ”. Una parte dell’intervista è dedicata anche alla Resistenza nel Bresciano. Ascolta o scarica Lunedì 24 marzo – pomeriggio: presentazione del ciclo di trasmissioni speciali di Radio Onda d’Urto dedicate alla Resistenza e all’ottantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo. In studio Michele e Umberto della Redazione. Ascolta o scarica Domenica 23 marzo: dentro il ciclo di trasmissioni speciali di Radio Onda d’Urto, a 80 anni dal 25 Aprile, ciclo ad hoc di “Con gli occhi chiusi”, trasmissione della domenica, alle 13.10. Domenica 23 marzo letture dal romanzo “Il sentiero dei nidi di ragno” di Italo Calvino (1947) . Ascolta o scarica ______________________________________________________________ LE GITE SOCIALI ANTIFASCISTE: La distanza dal 25 Aprile 1945 rende sempre più difficile la raccolta di testimonianze dirette. Per questo motivo, oltre alle trasmissioni inedite che andranno in onda nel mese di aprile, la nostra emittente sta già proponendo materiale del proprio archivio storico tramite l’ edizione speciale dell’ Archivio del Gatto Nero (il primo e il terzo martedì del mese alle 14.30), che comprende nostre interviste di repertorio a partigiani e partigiane. Venendo meno la possibilità di ascoltare il racconto dei testimoni diretti, è importante tornare sui loro passi, ripercorrerne i sentieri, visitare insieme i luoghi della lotta e della Resistenza. Oltre al lavoro radiofonico, Radio Onda d’Urto promuoverà quindi in collaborazione con diverse realtà e associazioni tre gite sociali nei primi mesi del 2025: Domenica 23 febbraio – Visita alle Carceri naziste di Marano Vicentino (VI) e incontro di approfondimento. ( Clicca qui ) Domenica 23 marzo – Escursione in frazione Garda di San Giorio, in Val di Susa (TO) con il movimento No Tav e la sezione Anpi di Bussoleno-Foresto-Chianocco. (Clicca qui Domenica 13 aprile – Escursione alla Corna del Sonclino (BS) al cippo della 122esima Brigata Garibaldi con Ape Brescia. (Clicca qui). Tre occasioni per commemorare insieme il coraggio e il sacrificio di chi ha dato tutto nella lotta per la libertà, contro l’oppressione, e per dare nuova vita alla memoria , difendendola da chi tenta di riscrivere la storia.…
Partirà dallo stadio Mirabello alle 17.00 la mobilitazione di Lab Aq16, Casa Bettola e Città Migrante a Reggio Emilia contro la manifestazione annunciata da Rete dei patrioti e Casa Pound contro cui si sono compattate le forze antifasciste. Saranno due, quindi, i cortei antifascisti, domenica prossima, per contrastare la manifestazione promossa da Casa Pound e la Rete dei Patrioti e per dire no alla sede di Forza Nuova. Il corteo di Lab Aq16, Casa Bettola e Città Migrante partirà dal lato tribuna del Mirabello e si avvicinerà il più possibile a piazzale Marconi, dove dovrebbe culminare anche la mobilitazione della “Rete dei patrioti”. La manifestazione delle altre forze antifasciste tra cui Anpi, Comune, Provincia, sindacati, Libera, Arci e Istituto Cervi, prevede il ritrovo alle 16.30 in viale Montegrappa, all’angolo con la via Emilia e alle 17 la partenza del corteo per le vie del centro. Proprio oggi si terrà un nuovo comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica: anche sulla base di quanto verrà deciso in quest’occasione, in cui Comune e Provincia dovrebbero manifestare la propria contrarietà alla “Rete dei patrioti”, saranno puntualizzati i dettagli su tragitti e punti di arrivo. «Il 30 marzo dovrà essere una grande giornata di lotta e dignità antifascista. Una mobilitazione larga e diffusa contro l’adunata di estrema destra organizzata da CasaPound e Rete dei Patrioti», annunciano Lab Aq16, Casa Bettola e Città Migrante. «Come antifascisti saremo pronti e determinati ad avanzare verso questa vergognosa parata nera, per far sì che siano assediati in una città che da sempre rifiuta ogni forma di fascismo». Da Reggio Emilia sentiamo Sara militante degli spazi sociali reggini Ascolta o scarica…
Tredici tonnellate di materiali metallici d’armamento sono stati sequestrati preventivamente al porto di Ravenna. Avrebbero di lì a poco preso il largo per raggiungere Israele, e più precisamente la società Imi System, operante nel campo della difesa, con la produzione di tecnologia militare prevalentemente riservate alle forze armate israeliane. A risultare indagato per “trattativa non autorizzata per l’esportazione di materiale d’armamento” è un imprenditore lecchese, amministratore unico dell’azienda Valforge srl di Cortenova. Il sequestro d’urgenza risale al 4 febbraio scorso, effettuato dall’Agenzia delle Dogane e convalidato dal Gip. Una notizia finora passata sotto silenzio, senza comunicati stampa, giunta alla stampa locale solo il 26 marzo quando il Tribunale di Ravenna ha esaminato la richiesta di dissequestro avanzata dall’avvocato Luca Perego che assiste la ditta Valforge di Lecco. Tutto è iniziato a metà 2024 quando la società lecchese, specializzata in fucina e stampa di articoli metallici, ha ricevuto un ordine di oltre 250mila euro dalla IMI Systems e a sua volta ha commissionato la fabbricazione dei pezzi a due aziende di Varese. La Valforge, come contesta la procura, non ha l’autorizzazione a esportare il materiale bellico, né è iscritta nel Registro nazionale delle imprese istituito presso il ministero della difesa. È stato quindi indagato l’amministratore unico della società. La linea della difesa sostiene che l’azienda non era a conoscenza della destinazione militare, essendo questi prodotti dalla «funzione indistinguibile», usati anche nel settore civile. Resta che il porto di Ravenna non è nuovo a questi traffici. Nel 2023 una protesta aveva atteso il passaggio della nave israeliana Zim e nel maggio 2021 i sindacati del porto di Ravenna avevano bloccato il carico di armi per Israele, proclamando uno sciopero. Linda Maggiori giornalista del Manifesto che sta seguendo la vicenda Ascolta o scarica “Questo fatto conferma l’opacità che permane nel trasporto merci, in particolare, quello di armamenti e la complicità con il genocidio del popolo palestinese dovuta ai legami tra un apparato produttivo italiano, in via di conversione bellica, ed il complesso militare-industriale israeliano, così come dell’omertà di parti importanti del mondo della logistica nel traffico di armi. – scrive in una nota Potere al Popolo Ravenna – Da tempo, in vari modi, differenti attivisti hanno denunciato il fatto che il Porto di Ravenna sia un luogo dove la scarsissima trasparenza dei traffici rende possibile farlo diventare un Hub per il trasporto di armi, come gli altri scali portuali dell’Alto Adriatico, in particolare verso i teatri di guerra in Medio Oriente. In questo momento con la violenta rottura della tregua a Gaza da parte di Israele, ed il manifesto ruolo dello Stato sionista nell’alimentare la tendenza alla guerra in regione, è necessario denunciare con forza ogni complicità, a qualsiasi livello, del nostro Paese con Tel Aviv, e mettere in luce la pericolosa riconversione a fini bellici dell’apparato produttivo. Basta traffici di morte nei nostri porti! Rompere ogni complicità con l’Israele!” Sabato 29 marzo è stato indetto un presidio per dire basta al transito di armi nel porto di Ravenna organizzato dalla Rete antisionista ed anticolonialista per la Palestina – Emilia Romagna. Appuntamento alle 16.00 in Piazza del Popolo. Sul presidio di oggi pomeriggio sentiamo da Ravenna Gianfranco Santini di Potere al Popolo Ravenna Ascolta o scarica Gianfranco Santini lo abbiamo sentito anche per un resoconto del presidio Ascolta o scarica…
Israele/Palestina – Dietro le quinte . E’ questo il titolo di riferimento ai tre incontri organizzati da Susanna Sinigaglia e Monica Macchi tra marzo e maggio 2025 per parlare dei processi storico-politici che hanno creato lo Stato di Israele e gli eventi che hanno plasmato la società israeliana come etnocrazia prima e come Stato di apartheid poi. Con le loro tragiche conseguenze che vediamo oggi. Tre incontri di approfondimento legati all’etnostoria di Israele e intramezzati da spezzoni e visioni di film e documentari . Nel primo incontro, in programma domenica 30 marzo presso il Circolo de Amicis di Milano, verranno proiettati estratti del documentario Why did over 2.000 Yemenite babies disappear in 1950s Israel? di Al Jazeera World Documentary. Nel terzo incontro verrà proiettato Innocence di Guy Davidi, approfondendo la condizione della gioventù israeliana, avviata senza vere alternative alla vita militare. L’intervista a Susanna Sinigaglia , studiosa della società israeliana e delle sue divisioni intra-ebraiche, tra le fondatrici di Mai Indifferenti – Voci ebraiche per la pace, già di eco-ebrei contro l’occupazione autrice Israele/Palestina/Medioriente: una prospettiva etnostorica e Ebrei arabi. Terzo incomodo? e Monica Macchi , critica cinematografica fa parte del collettivo Nasra e autrice del libro I dannati della Terra Santa. Sionismo e colonizzazione israeliana nel cinema militante. Ascolta o scarica. Di seguito la locandina:…
Il 29 marzo a Istanbul si è svolta una delle manifestazioni più grandi della storia della Repubblica di Turchia. Secondo il principale partito d’opposizione, oltre due milioni di persone si sono radunate in piazza Maltepe per chiedere la liberazione del sindaco Ekrem Imamoglu, arrestato il 19 marzo. Il leader del principale partito d’opposizione, Özgür Özel (CHP), ha parlato davanti a una folla oceanica, denunciando l’arresto come un “golpe” e annunciando nuove proteste ogni fine settimana. La manifestazione è stata anche un atto di resistenza contro la censura e la repressione del governo centrale. Mentre la protesta cresce, il governo risponde con arresti, violenze e torture. Più di 1.800 persone sono state detenute, tra cui numerosi giovani e minorenni. La Turchia è di fronte a un momento cruciale: rivolta popolare o repressione totale? Il commento di Murat Cinar giornalista della sinistra turca Ascolta o scarica…
A Milano oggi la manifestazione per la “Palestina libera” come accade ogni sabato dal 7 ottobre 2023, ma anche per dire “Libertà per Anan, Ali e Mansour”. Il corteo partito da Piazzale Loreto poco prima delle 13 è arrivato al Parco Trotter dove in un luogo coperto adiacente si è svolta un’assemblea pubblica, molto partecipata con tanti interventi, di lancio della manifestazione nazionale prevista nel capoluogo lombardo sabato 12 aprile a sostegno della resistenza palestinese, contro il genocidio e per dire No alle politiche di riarmo dell’Italia e dell’Europa. La manifestazione lanciata da tutte le organizzazioni nazionali palestinesi e dal sindacalismo di base avra’ il suo concentramento alle 14.30 davanti alla Stazione Centrale in Puazza Duca d’Aosta e si concludera’ all’Arco della Pace come ci racconta Youssef dei Giovani Palestinesi Ascolta o scarica All’assemblea hanno partecipato 41 realta’ tra cui Associazione dei Palestinesi in Italia (Api), Associazione Donne Palestinesi, Comunità Palestinesi, Giovani Palestinesi d’Italia (Gpi), Unione Democratica Arabo-Palestinese (Udap), Adl Cobas, Cub, Confederazione Cobas Lombardia, Sgb, Sial Cobas, Si Cobas, Usi Cit, Usb Lombardia, Centro sociale Vittoria e Partito Comunista dei Lavoratori. Sentiamo le considerazioni di Shukri dell’UDAP Ascolta o scarica Le valutazioni di Elio Catania del CS Vittoria di Milano e Walter Montagnoli segretario della CUB Ascolta o scarica Dall’assemblea è emerso il seguente comunicato: Invitiamo alla partecipazione tutte le realtà sociali, politiche, dell’associazionismo e organizzazioni e cittadini che rifiutano di piegarsi alla logica della guerra, che scelgono di stare dalla parte degli oppressi, di chi lotta per la libertà, contro le ingiustizie, lo sfruttamento, la repressione. Sarà l’inizio di un più largo percorso collettivo Tante città si stanno organizzando per partecipare!!! * No alla deportazione e al genocidio: condanna delle politiche israeliane che minacciano l’esistenza del popolo palestinese. * Cessate il fuoco immediato e duraturo: fine dei bombardamenti e protezione dei civili palestinesi. * Aiuti umanitari e ricostruzione di Gaza: accesso libero agli aiuti e ricostruzione delle infrastrutture distrutte. * Diritto al ritorno dei profughi palestinesi: riconoscimento del diritto al ritorno nelle proprie terre d’origine. * Stop al sostegno del governo italiano a Israele: fine della complicità politica e militare con l’occupazione sionista. * Fermare la corsa al riarmo: contrasto al progetto europeo “Rearm Europe” e alle spese militari italiane a scapito di sanità e istruzione. * Contro la repressione e il decreto “sicurezza”: difesa del diritto di protesta e opposizione alla criminalizzazione del dissenso. * Libertà per i prigionieri politici palestinesi: liberazione immediata di Anan, Ali e Mansour e di tutti i prigionieri nelle carceri israeliane ed europee. * Stop alla persecuzione dei palestinesi e delle organizzazioni solidali: fine della repressione contro chi lotta per la Palestina in Italia. * No al sostegno italiano all’occupazione israeliana: richiesta di un cambiamento di rotta nelle politiche italiane e internazionali.…
Ha superato i 1000 morti e 2000 feriti il bilancio del terremoto di magnitudo 7.7 che ha colpito il Myanmar, secondo i dati ufficiali forniti dalla Giunta militare golpista al potere dal 2021 nel paese asiatico, ma l’epicentro del sisma e le zone più colpite sono ancora isolate e si trovavano nelle zone controllate dai gruppi antigovernativi della guerra iniziata dopo il colpo di stato del 2021. Dopo la scossa più violenta, nelle ultime 24 ore si sono susseguite almeno dieci-undici scosse minori di terremoto, con magnitudo fra 4.1 e 4.5. Incurante del devastante terremoto, la giunta militare di Yangon ha continuato a effettuare attacchi aerei in diverse regioni del paese dove sono attivi i ribelli che si oppongono al regime. Lo scrive la Bbc. Secondo la People’s Defense Force – la milizia che si batte contro la giunta – il villaggio di Nwe Khway, nel distretto di Chaung U a Sagaing, regione epicentro del sisma, è stato bombardato due volte. Altri raid aerei sono stati condotti a Ley Wah, nello stato di Kayin, vicino al quartier generale dell’Unione Nazionale Karen (che si batte per l’indipendenza) e a Pyu, nella regione di Bago. Tra gli edifici crollati nella regione di Mandalay, anche una scuola materna dove stamattina i soccorritori hanno ritrovato i corpi di 12 bambini in età prescolare e di un insegnante, circa 50 bambini e sei insegnanti sono dispersi dopo il crollo dell’edificio. I soccorritori scavavano da ore tra le macerie degli edifici crollati, in una disperata ricerca di sopravvissuti. Il sisma ha distrutto edifici, abbattuto ponti e piegato strade in ampie zone del Myanmar, con una massiccia distruzione a Mandalay, la seconda città più grande del Paese asiatico e che ospita oltre 1,7 milioni di persone. Secondo la CRI, oltre 90 persone potrebbero essere rimaste intrappolate nelle macerie di un condominio a Mandalay. Pare chiaro che le vittime saranno molte, molte di più di quelle confermate finora, anche più di diecimila , secondo lo US Geological Service. Gli aeroporti di Naypytaw, la capitale, e Mandalay, vicino alla zona colpita, sono stati chiusi per via dei danni ingenti riportati. La rete elettrica riesce a garantire solo 4 ore di energia elettrica al giorno anche a Yangon, la città più popolosa. La giunta militare al potere ha lanciato un appello urgente alla comunità internazionale perché intervenga con aiuti umanitari e sarà anche una delle prime catastrofi che dovrà tener conto dei pesanti tagli all’agenzia Usaid. Ma la risposta internazionale è ancora assente come ci racconta da Yangoon Giorgio, cooperante bresciano di Asia Ong, realtà solidale presente da diversi anni in Myanmar e che ha lanciato una raccolta fondi solidale con le popolazioni più colpite dal sisma. Ascolta o scarica…
Il consigliere comunale di centrodestra a Brescia Balwinder Singh , 49 anni, eletto nella lista Fabio Rolfi Sindaco, è indagato per maltrattamenti in famiglia nei confronti delle figlie . Suo figlio è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale nei confronti delle sorelle. L’uomo e la madre delle giovani donne hanno l’obbligo del braccialetto elettronico e non possono avvicinarsi alle figlie, che ora sono in comunità. Stando alle indagini, avrebbe impedito alle ragazze di vivere “uno stile di vita occidentale” e per questo le avrebbe picchiate, impedendo loro di conoscere coetanei italiani. Inoltre avrebbe anche esaltato l’omicidio di Saman Abbas, uccisa dai genitori in provincia Reggio Emilia, davanti alle figlie. Ieri era in consiglio comunale e la sindaca di Brescia, Laura Castelletti, oggi si chiede “se l’opposizione in Loggia fosse a conoscenza della vicenda e da quanto tempo”. Alleanza Verdi Sinistra a Brescia ha chiesto le sue dimissioni. Sentiamo Luca Trentini, segretario provinciale di Sinistra Italiana a Brescia. Ascolta o scarica…
Qualche centinaio di persone sta partecipando a Genova al “Carnevale della città di sotto” mascheratə e danzanti ma determinatə nel chiedere una città più a misura di cittadinə e per smascherare e burlarci di un’Amministrazione troppo attenta agli interessi privati, a discapito del bene di tutti e tutte. “Porteremo i nostri corpi e la nostra voce nel centro di Genova, abitato sempre più da un turismo mordi e fuggi al quale strizza l’occhio il progetto della funivia che contestiamo da più di tre anni” scrivono i manifestanti che si sono dati appuntamento alle 15.30 in piazza Santa Fede. Da Genova il racconto di Susanna Ascolta o scarica…
Questa nuova mobilitazione sull’ospedale di Desenzano si chiamerà “Marcia degli invisibili”, perchè nonostante le 8000 firme raccolte dal “Comitato manteniamo l’ospedale sul Montecroce” le istituzioni fingono di non vedere i tantissimi cittadini e le cittadine che vogliono far pesare la propria opinione e partecipare alle scelte che riguardano tutta la collettività, senza che le decisioni siano calate dall’alto e imposte al territorio costruendo un nuovo ospedale in un’altra area. “Essenzialmente il comitato chiede un nuovo studio di fattibilità che valuti con serietà questa volta l’adeguamento sismico, la sicurezza antincendio e l’ammodernamento dell’attuale ospedale Montecroce. Quindi uno studio comparato per capire quale sia la soluzione migliore” spiega Daniela Carassai del Comitato promotore della protesta. Perchè si chiede di mantenere l’ospedale sul Montecroce? ” perchè riteniamo che quella sia un’area di grande pregio per un ospedale – risponde Carassai- con una vista panoramica che fa bene all’ anima sia dei pazienti che degli operatori sanitari, perchè si eviterebbe l’ennesimo consumo di suolo , perchè non verrebbero buttati quasi 10 milioni di euro che sono già stati spesi proprio negli ultimi anni per mettere a norma antisismica alcuni reparti dell’ospedale.” L’appuntamento per questa nuova mobilitazione è quindi fissato per sabato 29 marzo per la Marcia degli invisibili che partirà alle ore 9,30 da Piazza Garibaldi per raggiungere l’ospedale e poi concludersi in Piazza Malvezzi . Intervista a Daniela Carassai che spiega perchè il Comitato chiede di ristrutturare l’ospedale sul Montecroce Ascolta o scarica Il collegamento sabato mattina con Alessandro Scattolo del Collettivo Gardesano Autonomo Ascolta o scarica…
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