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Episode Notes [03:47] Seth's Early Understanding of Questions [04:33] The Power of Questions [05:25] Building Relationships Through Questions [06:41] This is Strategy: Focus on Questions [10:21] Gamifying Questions [11:34] Conversations as Infinite Games [15:32] Creating Tension with Questions [20:46] Effective Questioning Techniques [23:21] Empathy and Engagement [34:33] Strategy and Culture [35:22] Microsoft's Transformation [36:00] Global Perspectives on Questions [39:39] Caring in a Challenging World Resources Mentioned The Dip by Seth Godin Linchpin by Seth Godin Purple Cow by Seth Godin Tribes by Seth Godin This Is Marketing by Seth Godin The Carbon Almanac This is Strategy by Seth Godin Seth's Blog What Does it Sound Like When You Change Your Mind? by Seth Godin Value Creation Masterclass by Seth Godin on Udemy The Strategy Deck by Seth Godin Taylor Swift Jimmy Smith Jimmy Smith Curated Questions Episode Supercuts Priya Parker Techstars Satya Nadella Microsoft Steve Ballmer Acumen Jerry Colonna Unleashing the Idea Virus by Seth Godin Tim Ferriss podcast with Seth Godin Seth Godin website Beauty Pill Producer Ben Ford Questions Asked When did you first understand the power of questions? What do you do to get under the layer to really get down to those lower levels? Is it just follow-up questions, mindset, worldview, and how that works for you? How'd you get this job anyway? What are things like around here? What did your boss do before they were your boss? Wow did you end up with this job? Why are questions such a big part of This is Strategy? If you had to charge ten times as much as you charge now, what would you do differently? If it had to be free, what would you do differently? Who's it for, and what's it for? What is the change we seek to make? How did you choose the questions for The Strategy Deck? How big is our circle of us? How many people do I care about? Is the change we're making contagious? Are there other ways to gamify the use of questions? Any other thoughts on how questions might be gamified? How do we play games with other people where we're aware of what it would be for them to win and for us to win? What is it that you're challenged by? What is it that you want to share? What is it that you're afraid of? If there isn't a change, then why are we wasting our time? Can you define tension? What kind of haircut do you want? How long has it been since your last haircut? How might one think about intentionally creating that question? What factors should someone think about as they use questions to create tension? How was school today? What is the kind of interaction I'm hoping for over time? How do I ask a different sort of question that over time will be answered with how was school today? Were there any easy questions on your math homework? Did anything good happen at school today? What tension am I here to create? What wrong questions continue to be asked? What temperature is it outside? When the person you could have been meets the person you are becoming, is it going to be a cause for celebration or heartbreak? What are the questions we're going to ask each other? What was life like at the dinner table when you were growing up? What are we really trying to accomplish? How do you have this cogent two sentence explanation of what you do? How many clicks can we get per visit? What would happen if there was a webpage that was designed to get you to leave? What were the questions that were being asked by people in authority at Yahoo in 1999? How did the stock do today? Is anything broken? What can you do today that will make the stock go up tomorrow? What are risks worth taking? What are we doing that might not work but that supports our mission? What was the last thing you did that didn't work, and what did we learn from it? What have we done to so delight our core customers that they're telling other people? How has your international circle informed your life of questions? What do I believe that other people don't believe? What do I see that other people don't see? What do I take for granted that other people don't take for granted? What would blank do? What would Bob do? What would Jill do? What would Susan do? What happened to them? What system are they in that made them decide that that was the right thing to do? And then how do we change the system? How given the state of the world, do you manage to continue to care as much as you do? Do you walk to school or take your lunch? If you all can only care if things are going well, then what does that mean about caring? Should I have spent the last 50 years curled up in a ball? How do we go to the foundation and create community action?…
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Siamo nel 1953, l’anno di un epico Giro, il quinto, e ultimo, vinto da Fausto Coppi che i cronisti del tempo chiamavano "l'airone", oppure "il campionissimo". Attraverso i repertori sonori dell’Archivio Luce - memorie, cronache, testimonianze, servizi di costume – accompagnati dalla voce di Davide De Zan, rivivremo la sua impresa incredibile, insperata, sul Passo dello Stelvio che, con i suoi 2.758 metri sul livello del mare, è il punto più alto mai raggiunto dal Giro e che proprio per questo, dal 1953, è ribattezzato “cima Coppi”.Rivivendo la magia di quella storica corsa riscopriremo tanti campioni e personalità dell’epoca; e racconteremo un anno, il 1953, che molti storici indicano come il punto di partenza del “miracolo economico italiano”, l’inizio del magico decennio ’53-’63 che ricordiamo come il “boom”!
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Siamo nel 1953, l’anno di un epico Giro, il quinto, e ultimo, vinto da Fausto Coppi che i cronisti del tempo chiamavano "l'airone", oppure "il campionissimo". Attraverso i repertori sonori dell’Archivio Luce - memorie, cronache, testimonianze, servizi di costume – accompagnati dalla voce di Davide De Zan, rivivremo la sua impresa incredibile, insperata, sul Passo dello Stelvio che, con i suoi 2.758 metri sul livello del mare, è il punto più alto mai raggiunto dal Giro e che proprio per questo, dal 1953, è ribattezzato “cima Coppi”.Rivivendo la magia di quella storica corsa riscopriremo tanti campioni e personalità dell’epoca; e racconteremo un anno, il 1953, che molti storici indicano come il punto di partenza del “miracolo economico italiano”, l’inizio del magico decennio ’53-’63 che ricordiamo come il “boom”!
Siamo a Lugano. È il 30 agosto del 1953. Fausto Coppi si appresta a correre il Campionato del mondo su strada. Il percorso di Lugano è durissimo ma lui è convinto di avere una possibilità. A metà gara, per l’esattezza al tredicesimo giro, Coppi sferra l’attacco. Il mondiale per lui è tutto ciò che conta e quando strappa sulla Crespera, sa che lì con lui c’è tutta l’Italia e conquista la vittoria.Nel frattempo Fausto e Giulia Occhini, la Dama Bianca, sottovalutano le conseguenze della loro relazione extra coniugale e nel 1955, appena due anni dopo Lugano, sono entrambi coinvolti in un processo penale che li vede imputati per abbandono del tetto coniugale e adulterio.Proprio nell’anno del processo, il ’55, Fausto sfiorerà nuovamente l’impresa di vincere il Giro d’Italia. Gli anni successivi, dal ’56 in poi, sono, dal punto di vista sportivo, gli anni di un lento declino. Fausto corre ancora, ma comincia a non vincere più. Improvvisamente, dopo una trasferta in Africa, una febbre fortissima lo costringe a letto e il 2 gennaio del 1960 alle 8.45 del mattino Fausto Coppi muore. Lo sgomento è unanime. Ora, il grande airone ha chiuso le ali..…
È il 31 maggio del 1953. Al Giro d’Italia Fausto Coppi ha appena tagliato vittorioso il traguardo di Bolzano. A lui la tappa, ma al suo rivale Hugo Koblet resta la maglia rosa. Poco prima del traguardo i due si sono affiancati facendosi un cenno d’intesa, quella vittoria non avrebbe cambiato la classifica. Coppi così vince, ma il Giro non è finito. Manca ancora una tappa. Fausto Coppi e Hugo Koblet la sera prima dell’ultima tappa si sono incontrati e Coppi ha detto di non avere la forza per attaccare. Durante la notte, però, succede qualcosa che spinge Fausto l’indomani a tentare l’attacco e sente che ha le gambe per farlo. Ma non c’era un patto d’onore da rispettare? Siamo sulla cima dello Stelvio, da allora “Cima Coppi”. Fausto conquista la vittoria e sente di essere ancora se stesso, il campionissimo. La vittoria del ’53 resterà tra le più leggendarie. C’è tuttavia ancora una maglia a cui si potrebbe ambire: quella del Campionato Mondiale……
In quel caldo maggio del 1953 ci troviamo ormai alle soglie delle tappe Dolomitiche. Bartali è attardato. Coppi insegue Koblet, maglia rosa, apparentemente senza troppa convinzione. Koblet, tiene anche sulle montagne, ma l’Airone ha in serbo una sorpresa. L’arrivo a Bolzano ha tutte le caratteristiche di un vero e proprio passaggio di consegne. Fausto, detentore uscente del Giro, offre idealmente a Koblet lo scettro del vincitore. Lo svizzero, da par suo, concederà al rivale l’onore delle armi. Il Giro del ’53, salvo imprevisti al momento impensabili, può dirsi a tutti gli effetti concluso.Eppure nella testa dell’Airone si sta materializzando un’idea. Un’idea che, forse, potrebbe riaprire la corsa……
Siamo giunti alla 13esima tappa del Giro d’Italia del 1953. Lo svizzero Hugo Koblet da una settimana veste la maglia Rosa. È saldamente al comando della classifica generale. Dopo le fatiche della settimana di gara, il 27 maggio i corridori godono di una giornata di riposo. Abbiamo così il tempo di entrare nella vita privata del campione. Fausto è sposato con Bruna Ciampolini ed ha una figlia piccola Marina, la loro sembra una famiglia felice. Tuttavia, Fausto Coppi ha una relazione con “la Dama Bianca”, una donna destinata a segnare la sua vita, sconvolgendo il perfetto modello famigliare e ad occupare le pagine dei rotocalchi negli anni a venire.In quell’ormai lontana primavera del 1953, in cui le “doppie morali” sono all’ordine del giorno, dove “tutto si fa ma nulla si deve sapere”, un altro caso di cronaca sconvolge l’Italia. Il caso Montesi diventa il primo delitto mediatico della storia della Repubblica. L'Italia si appassiona alla vicenda e abbraccia la tesi della povera ragazza vittima di un gioco di potenti. Proprio mentre i ciclisti impegnati nel Giro stanno per affrontare le prime salite alpine, che decideranno la corsa……
Fausto Coppi per la quantità dei suoi trionfi, era da molti cronisti chiamato “il campionissimo”, da altri invece soprannominato “l’airone”, per quelle lunghe gambe sottili e l’eleganza del suo gesto sportivo. Il suo rivale di sempre era Gino Bartali: l’Italia era così divisa tra coppiani e bartaliani. Nel ’49, Coppi registra una clamorosa duplice vittoria, al Giro e al Tour, ma successivamente, la sventura comincia ad abbattersi su di lui: 3 fratture e una lunga riabilitazione. Quando tutto sembrava essersi rimesso a posto, nell’estate del ’51 arriva il dramma più grande, la morte di Serse, suo fratello minore, come lui, un ciclista. Tutto sembra perduto per l’atleta, ma ecco che arriva un nuovo anno e un nuovo Giro, il trentaseiesimo, quello del 1953. L’Italia del 1953, quando il Giro sta per cominciare, è agli albori di quel decennio che sarà poi definito il Miracolo economico, il Boom. Gli italiani dovranno scegliere chi li governerà; le elezioni politiche si svolgeranno a giugno.Il falco biondo, nella storia di questo Giro, è il perfetto antagonista dell’Airone. Il dualismo Coppi e Bartali è anagraficamente sorpassato, e allora ecco, quello tra Coppi e il più giovane Koblet sembra invece calzare a pennello……
Il giro del 1953 è partito. Ma il Giro non è solo un evento sportivo, anche di costume. Il favorito del ‘53, è lo svizzero Hugo Koblet, che in questa gara vivrà uno dei momenti più drammatici della sua carriera. Tuttavia, nonostante tutto, Hugo Koblet resta il candidato numero uno, Fausto, però, detentore del titolo è ancora il Campionissimo. Il 1953 è un anno in cui le tensioni internazionali si intensificano, il confine tra Germania Est e Germania Ovest è stato da pochi mesi dichiarato chiuso. Il 9 marzo 1953, inoltre, è deceduto il leader sovietico Josef Stalin. In Italia si ricorre ad una legge elettorale che per qualcuno rischia addirittura di forzare la neonata costituzione repubblicana: è la cosiddetta “Legge truffa”… Il 18 maggio è il giorno della tappa a cronometro, da Grosseto a Follonica. Hugo Koblet vola lungo i 48 chilometri di gara, prendendosi la maglia rosa di leader della corsa. Adesso non ci sono più dubbi: è lui l’uomo da battere e c’è solo un campione che forse può ancora riuscirci……
Siamo nel 1953, l’anno di un epico Giro, il quinto, e ultimo, vinto da Fausto Coppi che i cronisti del tempo chiamavano "l'airone", oppure "il campionissimo". Attraverso i repertori sonori dell’Archivio Luce - memorie, cronache, testimonianze, servizi di costume – accompagnati dalla voce di Davide De Zan, rivivremo la sua impresa incredibile, insperata, sul Passo dello Stelvio che, con i suoi 2.758 metri sul livello del mare, è il punto più alto mai raggiunto dal Giro e che proprio per questo, dal 1953, è ribattezzato “cima Coppi”. Rivivendo la magia di quella storica corsa riscopriremo tanti campioni e personalità dell’epoca; e racconteremo un anno, il 1953, che molti storici indicano come il punto di partenza del “miracolo economico italiano”, l’inizio del magico decennio ’53-’63 che ricordiamo come il “boom”!…
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