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Quanto Rende il Mattone nelle Grandi Città. 77° Podcast
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Nelle grandi città il rendimento annuo lordo ruota attorno al 5,0%, risultato in leggera crescita rispetto all’ultima rilevazione. A renderlo noto è l’analisi dei rendimenti delle abitazioni effettuata dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa. Il risultato è dovuto al differente andamento di prezzi e canoni di locazione: questi ultimi infatti sono cresciuti più dei prezzi nel primo semestre del 2018. Le case rendono maggiormente a Verona (5,9%) e Palermo (5,5%). In salita dello 0,1% il
rendimento annuo lordo di Verona, Bologna, Napoli e Roma. Secondo l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, il mercato immobiliare è in ripresa e i rendimenti lordi, comunque interessanti, stanno sostenendo gli acquisti per investimento che, nel primo semestre 2018, hanno rappresentato il 17,9% del totale delle compravendite realizzate attraverso le agenzie del Gruppo. L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha messo a confronto le dinamiche di crescita dei prezzi degli immobili, dei canoni di locazione e dei rendimenti, nel periodo che va dal 2008 al I semestre 2018. L’analisi è stata effettuata nelle grandi città italiane.
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Nelle grandi città il rendimento annuo lordo ruota attorno al 5,0%, risultato in leggera crescita rispetto all’ultima rilevazione. A renderlo noto è l’analisi dei rendimenti delle abitazioni effettuata dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa. Il risultato è dovuto al differente andamento di prezzi e canoni di locazione: questi ultimi infatti sono cresciuti più dei prezzi nel primo semestre del 2018. Le case rendono maggiormente a Verona (5,9%) e Palermo (5,5%). In salita dello 0,1% il
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Antonio Leone Podcast Investimenti Immobiliari
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In Europa attualmente le proprietà immobiliari logistiche rappresentano l’11% del totale; tutto merito dell’e-commerce, che ha spinto il settore in maniera significativa soprattutto nell’ultimo decennio: si prevede che entro il 2022 il mercato delle vendite on line supererà i mille miliardi di euro. I principali occupier logistici in Europa sono Parigi e Birmingham. Tra le città con un take up superiore ai 250 mila metri quadri vediamo Leeds, Manchester, Londra, Francoforte, Amburgo, Praga, Lione, Marsiglia, Barcellona, Madrid. E anche Milano. In Italia gli investimenti in logistica sono aumentati tra il 2016 e il 2017: l’80% è rappresentato da investimenti provenienti dagli Usa (0,59 miliardi di euro). L’immobiliare logistico in Italia è localizzato soprattutto al nord; nel 2016 il take up è stato di oltre un milione di metri quadri. Dal 2016 al 2018, secondo Bnp Paribas Re, la crescita del settore delle costruzioni italiano è stata dell’1,2% per un valore di 66 miliardi di euro. Le vendite retail e all’ingrosso sono cresciute invece dell’1,7% (179 miliardi) e l’industria manifatturiera ha registrato un +2,1% (242 miliardi di euro). Le possibili interazioni tra agenti immobiliari e clienti possono passare: - per un incarico in esclusiva, nel quale il proprietario dell’immobile autorizza un agente in particolare a trattare la cessione della sua proprietà; - per rappresentanza, in cui l’agente è pagato da un cliente che a sua volta ha delle richieste immobiliari; - attraverso un agente “ufficiale” che detiene uno specifico mandato per partecipare ad una data transazione. I costi solitamente sostenuti dai locatari di immobili per la logistica sono: - gli affitti, calcolati in euro per metro quadro annui, iva esclusa,e pagati trimestralmente - Costi dei servizi/bollette - Tasse locali sulla proprietà (Imu, Tasi, Tari ecc). - Il leasing di immobili per la logistica Per quanto riguarda il leasing, la legge di riferimento è la 392/78, ma non esiste un contratto standard in Italia. I contratti variano infatti tra proprietario e proprietario, al netto dei requisiti minimi di legge. I contratti minori, con un canone sotto i 250 mila euro, durano almeno sei anni con un possibile rinnovo di altri sei anni. I contratti con canone superiore ai 250 mila euro sono regolati da una norma del 2014 che consente una negoziazione più flessibile, al di fuori della legge di riferimento. I canoni sono collegati all’indice Istat sul costo della vita, e sono aumentati annualmente sulla base almeno del 75% dell’indice. Solitamente, per completare il contratto di leasing, è richiesto un deposito di 3 o 6 mensilità a maggiore garanzia. Per recedere dal contratto occorre un preavviso di 12 mesi. Approfondisci leggendo, guardando ed ascoltando direttamente sul blog >>> www.antonioleone.net Buona Vita!…
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La prima casa passiva dell’Emilia Romagna sorge ad Agazzano, piccolo borgo tra i colli piacentini. La propone in vendita Italy Sotheby’s International Realty. Si tratta della ristrutturazione ecosostenibile di un casale preesistente. In Italia le case passive accertate sono 80, ma per molte manca la certificazione. La casa passiva ad Agazzano è un casale ad impatto ambientale zero grazie alla capacità di sfruttare l’energia del sole, del vento e termica. È vasto 800 mq e coniuga le caratteristiche della casa di campagna – rivestita con una facciata in pietra - al massimo della modernità in fatto di stile e di eco sostenibilità. È circondata da 10 ettari di terreno che ospitano una scuderia, campi per pascoli, bosco, frutteto con 300 alberi, vigneto di circa 1.800 mq e una biopiscina che si inserisce armoniosamente nell’ambiente circostante. Gli ampi spazi interni sono circondati da grandi vetrate che si aprono sulle colline e garantiscono una splendida vista oltre che molta luminosità. L’indice di prestazione energetica (Epi), secondo i calcoli progettuali, è pari a soli 3 kWh/m2anno. Dato che ha permesso l'applicazione delle detrazioni fiscali del 55% per il risanamento energetico. Per ottenere questi consumi ridotti è stato utilizzato un isolamento molto elevato, di 30 cm sulle pareti, 25 cm sul pavimento e 40 cm sulla copertura, e un triplo vetro sulle finestre con pellicola basso emissiva. Un altro accorgimento è il tetto verde, che permette di ridurre l'impermeabilità del suolo creando allo stesso tempo un piacevole microclima. Per sopperire alla piccola necessità di riscaldamento esistente viene utilizzata una pompa di calore che sfrutta la geotermia con sonde orizzontali per riscaldare, e come sistema di distribuzione dei pannelli radianti a pavimento. I pannelli solari termici presenti in copertura garantiscono infine una quota del riscaldamento dell'acqua calda sanitaria di 1000 litri e in inverno possono aiutare al riscaldamento dell'abitazione. Con l'installazione di pannelli fotovoltaici di ca. 20 kw per la produzione di energia elettrica la casa, compresa l`azienda agricola, può raggiungere quasi la completa autonomia energetica. Approfondisci leggendo, guardando ed ascoltando direttamente sul blog >>> www.antonioleone.net Buona Vita!…
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Quando si progetta la sede di un’azienda, oltre a preoccuparsi di rendere efficienti e comodi gli spazi per chi li userà, bisogna anche prestare attenzione che il design e lo stile usati siano in linea con la vision aziendale e aiutino a comunicarla all’esterno. Proprio per trovare la soluzione migliore per soddisfare tali esigenze, un’azienda italiana che si occupa di energia sostenibile ha aperto un Contest sul marketplace per la progettazione architettonica e l’interior design GoPillar per la progettazione della nuova sede aziendale, GoPillar è un servizio online per chi ha bisogno di rinnovare uno spazio o di progettarne uno, che consente di lancia la tua gara di progettazione, fissare una durata e al termine ricevere decine di progetti di alta qualità tra cui scegliere. Il progetto vincitore del contest in oggetto è stato un esplosione di colori accesi, prevalentemente il giallo e il verde, che ben si accordano con il logo della società e che comunicano appunto energia, vitalità e attenzione all’ambiente. A rifinire il tutto troviamo anche il blu, che è il colore della creatività, e il nero, che unito a materiali molto moderni, dà un tocco di eleganza stile industrial. Gli spazi sono disposti come due grandi open space, in cui troviamo le postazioni di lavoro divise da separé per mantenere un certo grado di privacy. I mattoncini bianchi che rivestono le pareti, le travi esposte sui soffitti e gli arredi di estremo design contribuiscono a creare un taglio giovanile e alla moda. Le idee interessanti però erano varie! Approfondisci leggendo, guardando ed ascoltando direttamente sul blog >>> www.antonioleone.net Buona Vita!…
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Scatta l’allarme sulla vulnerabilità delle strutture che per nove mesi ospiteranno le lezioni di bambini e ragazzi: secondo gli ultimi dati disponibili del Miur, infatti, solo il 5% delle scuole italiane sarebbe in regola dal punto di vista sismico. La norma cui ogni edificio avrebbe dovuto adeguarsi entro il 31 agosto 2018 è il decreto-legge 189/2016 in cui era previsto che gli immobili ad uso scolastico in zone a rischio sismico classificate 1 e 2 fossero sottoposti a verifica entro i termini. Tuttavia, secondo un rapporto di Cittadinanzattiva, dei 6.556 edifici presi in esame a rappresentanza del 15,44% del totale, solo il 29% del campione ha effettuato le verifiche di vulnerabilità sismica, mentre solo il 50% ha effettuato il collaudo statico. A ciò si aggiunga che, secondo dati Miur, il 58% degli edifici scolastici non rispetta nemmeno le norme antincendio: anche in questo caso il termine per l’adeguamento è il 31 dicembre 2018. Per agevolare l’individuazione della posizione delle scuole rispetto alle zone a rischio sismico si parla, come strumento preventivo, di una mappatura satellitare, elaborata dall’Agenzia Spaziale Italiana in collaborazione con il Consiglio superiore della Ricerca, attraverso un sistema chiamato Cosmo Skymed. Le informazioni così raccolte serviranno a stabilire le priorità di verifiche e segnalazioni, accelerando itempi dei controlli. Occorre però fare come sempre i conti con i fondi a disposizione per mettere in sicurezza le scuole. Nella Conferenza Unificata dello scorso 6 settembre, il Ministero dell’istruzione e le parti coinvolte hanno siglato un accordo per facilitare ed accelerare i tempi di assegnazione delle risorse, diminuendo la burocrazia necessaria per il loro ottenimento. Programmazione triennale degli interventi e aggiornamento in tempo reale dell’anagrafe dell’edilizia scolastica sono tra gli altri obbiettivi della Conferenza. Approfondisci leggendo, guardando ed ascoltando direttamente sul blog >>> www.antonioleone.net…
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Nelle grandi città il rendimento annuo lordo ruota attorno al 5,0%, risultato in leggera crescita rispetto all’ultima rilevazione. A renderlo noto è l’analisi dei rendimenti delle abitazioni effettuata dall’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa. Il risultato è dovuto al differente andamento di prezzi e canoni di locazione: questi ultimi infatti sono cresciuti più dei prezzi nel primo semestre del 2018. Le case rendono maggiormente a Verona (5,9%) e Palermo (5,5%). In salita dello 0,1% il rendimento annuo lordo di Verona, Bologna, Napoli e Roma. Secondo l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, il mercato immobiliare è in ripresa e i rendimenti lordi, comunque interessanti, stanno sostenendo gli acquisti per investimento che, nel primo semestre 2018, hanno rappresentato il 17,9% del totale delle compravendite realizzate attraverso le agenzie del Gruppo. L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha messo a confronto le dinamiche di crescita dei prezzi degli immobili, dei canoni di locazione e dei rendimenti, nel periodo che va dal 2008 al I semestre 2018. L’analisi è stata effettuata nelle grandi città italiane. Approfondisci leggendo, guardando ed ascoltando direttamente sul blog >>> www.antonioleone.net…
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Il Comune di Milano ha messo on line tutte le informazioni sul proprio patrimonio immobiliare, da ora è possibile visualizzare oltre 23 mila immobili di proprietà della municipalità sul Geoportale. Tra questi, palazzi e terreni che si trovano nei piani di dismissione del Comune. Le migliaia di terreni e proprietà immobiliari che costituiscono il patrimonio milanese sono dislocate sia entro i confini cittadini che nella cintura metropolitana, spingendosi fino alla Brianza. L’icona di ogni proprietà è cliccabile e permette di aprire una scheda che visualizza la tipologia di immobile (fabbricato o terreno), l’indirizzo, e la sua inclusione o meno nel piano di alienazione. Ad occuparsi della gestione di parte del patrimonio da dismettere è il Fondo immobiliare Milano I, che dal 2015 ha dismesso un patrimonio da 222 milioni di euro e ne ha ancora 87 milioni da vendere. L’elenco delle proprietà da dismettere da parte del Comune di Milano, visibili nella mappa interattiva, comprende palazzi o terreni ubicati in: zona Ortomercato Corso Vercelli 22-23 Via San Pietro all’Orto 6-8 Via Andrea Ponti Via Civitavecchia Via Jan 15-2 Via Fetonte 16 Porta Ticinese 51/a Via Anassagora-Pitagora Via De Lemene 51-55 Quinto Romano Via Noale 1 Via Lampedusa Via Lorenteggio 269 Via Frigia-Via Adolfato Via Papiniano 21 Via Giannone Via Jenner 44 Il piano di dismissioni completo 2018-2020 della Città metropolitana di Milano è consultabile sul sito della città metropolitana di Milano. Approfondisci leggendo, guardando ed ascoltando direttamente sul blog >>> www.antonioleone.net…
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C’è una verità nel real estate che racchiude quello che ho imparato nel corso della mia carriera: “Le opportunità sono direttamente proporzionali alla tua preparazione”. Nell’immobiliare funziona proprio così. Pensa alle opportunità che hai di comprare case a sconto e fare un grande margine, come con le aste immobiliari. Se non sei preparato a dovere, anche se ti ritrovi davanti una vera occasione, riuscirai a farci ben poca cosa. Ecco 4 punti fondamentali su cui devi prestare la tua attenzione: 1. Saper leggere la perizia 2. Toccare con mano. La perizia può essere la più dettagliata al mondo, ma non sostituisce mai la visita diretta all’immobile. 3. Quando fiuti l’affare avverti il pericolo. Le aste immobiliari sono un mondo in movimento e la preparazione funziona solo se la macchina del tuo cervello è costantemente in movimento. 4. Comprare all’asta: puoi riuscirci anche tu Approfondisci leggendo, guardando ed ascoltando direttamente sul blog >>> www.antonioleone.net…
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La commissione d’indagine sul crollo del ponte Morandi di Genova ha reso noto come vizi di procedura nella gestione della sicurezza e scarsità di investimenti abbiano giocato un ruolo pesante nella tragedia avvenuta. Purtroppo però i guai per le infrastrutture italiane rischiano di non finire qui: i problemi non sono, infatti, solo legati alle costruzioni in sé, ma anche alle caratteristiche idrogeologiche del terreno dove poggiano. Il Codacons ha fornito l’elenco dei ponti maggiormente a rischio in Italia. L’elenco dei ponti fornito dal Codacons anzi include solo i casi più eclatanti, ma in Sicilia i casi di infrastrutture a rischio sarebbero molti di più, e non si tratta solo di ponti. In Italia centinaia e centinaia di opere hanno problemi: se la tragedia avesse riguardato una scuola, oggi si parlerebbe della sicurezza delle scuole; se si fosse trattato di una galleria, di una diga, di una ferrovia, lo stesso. La priorità dovrebbe essere data alle infrastrutture realizzate prima del 1974, anno in cui sono entrate in vigore le attuali norme antisismiche; ma anche le opere realizzate negli anni successivi sono frequentemente carenti, facendo riferimento a norme non stringenti come quelle attuali. In genere il sistema infrastrutturale è vetusto e andrebbe adeguato. I ponti contenuti nel report del Codacons, almeno per quanto riguarda la Campania, sono sostanzialmente viadotti con problemi strutturali legati al fatto che sono stati realizzati negli anni '50-'60 con normative vigenti all’epoca, inadeguate rispetto alle conoscenze odierne, sia sotto il profilo del rischio sismico che idrogeologico. In quegli anni infatti la maggior parte dei Comuni italiani non erano nemmeno classificati come a rischio terremoto, per cui per le costruzioni si utilizzavano criteri non conformi né tantomeno la conoscenza dell’assetto geologico e idraulico del territorio su cui venivano realizzate. Oltre all’oggettiva problematicità del territorio italiano, inoltre, la grande criticità che va affrontata è legata al disallineamento tra i piani regolatori, che sono a lunghissimo termine, e gli studi sulla situazione di rischiosità del terreno, più recenti. Il rischio è che un piano regolatore permetta costruzioni là dove il terreno non le permetterebbe. Ma ciò avviene perché non esiste convergenza tra ciò che si sa del terreno in questione e il piano regolatore. Approfondisci leggendo, guardando ed ascoltando direttamente sul blog >>> www.antonioleone.net…
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Secondo uno rapporto, elaborato dal Servizio Studi della Camera, dall’istituto di ricerca Cresme e dall’Autorità anticorruzione, aggiornato al 31 maggio 2018 per le infrastrutture italiane servirebbero 317 miliardi di euro, di cui 166,3 solo per i lavori cosiddetti “prioritari”. Il rapporto è stato elaborato quando ancora non si era verificato il disastro del Ponte Morandi di Genova e quando ancora la lente d’ingrandimento non era puntata con tanta insistenza sulle pecche delle infrastrutture italiane, che pure sono note da tempo. Secondo il rapporto il 52,5% del costo per realizzare le opere strategiche, pari a 166,3 miliardi, è relativo alle cosiddette “opere prioritarie” in cui sono comprese infrastrutture strategiche già programmate in anni passati e nuovi interventi prioritari individuati con il Def 2017. Di questi, 84,2 miliardi sono relativi alle infrastrutture programmate prima del 2017 e 48,1 miliardi relativi a nuove priorità. Le infrastrutture prioritarie presentano uno stato di avanzamento più maturo rispetto alle non prioritarie. Si tratta principalmente di infrastrutture ferroviarie, stradali, metropolitane, porti, interporti, aeroporti e il Mo.S.E. Il 42,7% del costo di tali interventi, pari a circa 71 miliardi, riguarda le ferrovie; il 34,7% strade e autostrade (57,7 miliardi); il 15,8% i sistemi urbani (26,3 miliardi) e in particolare i sistemi di trasporto rapido di massa nelle regioni Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio, Campania e Sicilia (24,6 miliardi); il 2,1% gli aeroporti (3,4 miliardi); l’1,5% porti e interporti (2,5 miliardi); il 3,3% il Mo.S.E. Il 58,2% del costo complessivo delle infrastrutture non prioritarie, pari a 87,7 miliardi, riguarda strade e autostrade, specialmente nuovi collegamenti autostradali. Come sono distribuite le risorse? Il 55% del costo delle infrastrutture prioritarie, pari a circa 92 miliardi di euro, è localizzato nelle regioni del centro nord (dove si concentra il 65,7% della popolazione). Il 29% del costo (circa 48 miliardi) è riconducibile a interventi nelle regioni del sud e nelle isole (in cui risiede il 34,3% della popolazione). Il restante 16% del costo, pari a circa 26 miliardi, riguarda interventi riferiti, in misura prevalente, ai nuovi programmi di interventi diffusi sulle reti ferroviarie e stradali. Approfondisci leggendo, guardando ed ascoltando direttamente sul blog >>> www.antonioleone.net…
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La bioedilizia sta rivoluzionando le modalità e gli sviluppi tecnologici delle costruzioni edili. Soprattutto in tema di materiali, perché già oggi esistono esempi di mattoni ecologici in canapa, paglia e legno, vetro riciclato, e addirittura funghi. Mattoni ecologici in canapa Tra i materiali nuovi della bioedilizia, la canapa è uno dei più duttili ed efficienti. Esistono tipologie di mattoni ecologici in grado di catturare le emissioni di anidride carbonica, garantendo anche un buon livello di isolamento acustico e termico in ogni stagione dell’anno. Ma la canapa può essere utilizzata anche per piastrelle, rivestimenti interni ed esterni e mobili. Mattoni ecologici in paglia e legno Potrebbe essere definita la soluzione più “tradizionale” di costruzioni in bioedilizia. Perché siamo anche più abituati a vedere case in legno, ma ora questo tipo di bioedilizia ha compiuto il definitivo salto di qualità. Perché esistono già diversi esempi, anche in Italia, di case costruite interamente con mattoni in legno. E addirittura, esistono anche costruzioni in paglia. Il valore aggiunto, in questo caso, è che a fine vita, la quasi totalità dell'edificio può essere riciclata o biodegradata. Mattoni ecologici in vetro riciclato È possibile ricavare dei mattoni ecologici persino dagli schermi dei vecchi televisori e dei computer inutilizzati. Il vetro recuperato, infatti, anziché trasformarsi in rifiuto viene trasformato in in gres porcellanato. L’utilizzo dei funghi in bioedilizia. Tra i materiali più insoliti c’è anche il micelio del fungo, un componente particolarmente resistente e adatto alla costruzione di materiali edili efficienti. È un’area fibrosa, la meno appetibile del fungo, che però può essere utilizzata per costruire mattoni e materiali resistenti all’acqua, al fuoco, adattabili a diverse situazioni edilizie. Secondo alcune ricerche, il micelio dei funghi rappresenterebbe una risorsa persino più forte del cemento, con inoltre il valore aggiunto di essere un materiale di recupero ricavato da scarti, a impatto zero sull’ambiente. Approfondisci leggendo, guardando ed ascoltando direttamente sul blog >>> www.antonioleone.net…
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Lo scorso 18 ottobre a Milano si è tenuto il convegno “Centri commerciali e investitori” con tema il mercato immobiliare dei centri commerciali e i suoi movimenti a seguito dell’evoluzione degli shopping center verso un modello multicanale, dove coesistono e convergono l’esperienza virtuale e fisica con al centro l’esperienza del cliente. La sfida principale dei moderni shopping center è quella di sfruttare la trasformazione digitale dell’ecommerce, ormai inevitabile, che da concorrente può essere ripensato come un alleato. Infatti, gli operatori del commercio elettronico possono addirittura aiutare lo sviluppo del retail, più che ostacolarlo. Una vetrina fisica serve ai venditori virtuali per avere un ingresso tangibile nella vita delle persone. Tripadvisor, ad esempio, sta progettando l’apertura di punti fisici per aumentare la propria visibilità al pubblico. In sostanza, si usa il canale fisico come uno dei tanti canali di comunicazione dei brand, che passano dal negozio al device mobile garantendo esperienze diverse e complementari”. Per quanto riguarda il volume degli investimenti immobiliari in Italia, Cristiana Zanzottera della ricerca di Bnp Paribas Re ha tracciato un quadro poco meno che entusiastico. “La performance nell’immobiliare commerciale per l’Italia dall’inizio dell’anno è stata superiore alle medie quinquennali e decennali, con 5,1 miliardi investiti (di cui il 37% in retail e il 9% in logistica), di cui 1,9 solo nel terzo trimestre – ha sottolineato Zanzottera, che ha comunque segnalato un calo rispetto ai livelli del 2017, decisamente da record. “Nel solo comparto retail, gli investimenti sono stati 1,9 miliardi di euro dall’inizio dell’anno (di cui 754 milioni dolo a Milano) con un +20% rispetto allo stesso periodo del 2017”. La logistica resta dinamica, complice l’ecommerce, con 450 milioni investiti da inizio anno soprattutto intorno a Milano e Roma. Previsioni 2018 per i centri commerciali “La chiusura del 2018 – ha segnalato Zanzottera – si attende al di sopra delle medie per il comparto dei centri commerciali. Si tratta di un mercato più maturo, nel quale investitori iniziano a guardare più alla qualità, alla sostenibilità e alla buona gestione del management. La gestione attiva è quindi determinante per una performance superiore e per rendere più attraente il prodotto agli investitori. Approfondisci leggendo, guardando ed ascoltando direttamente sul blog >>> www.antonioleone.net…
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Tutti, almeno una volta nella vita, hanno sognato di vivere in un castello. Un desiderio che, però, quasi sempre deve fare i conti con la realtà. Perché, a meno che non si nasca in una famiglia nobile, passare la propria vita tra le mura di un castello è impossibile per le tasche della stragrande maggioranza della popolazione. Eppure c’è sempre l’eccezione che conferma la regola. E, in questo caso, si trova in Spagna. Più precisamente a Guadalajara, a meno di un’ora e mezza da Madrid. Qui, infatti, su un terreno di 6000 mq quadrati, sorge un castello da 2000 mq con 9 piani e 20 stanze. E la cosa incredibile è che per viverci basta pagare l’affitto che, incredibile, è di soli 500 euro al mese. L’inconveniente, però, è che il castello del XIII secolo in questione è completamente vuoto e quindi andrebbe arredato da zero. Ascolta l'audio per avere info maggiori su questo argomento. Approfondisci leggendo, guardando ed ascoltando direttamente sul blog >>> www.antonioleone.net…
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