Quanto sono importanti Le Persone che Frequenti
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Uno dei più famosi autori motivazionali del ‘900, Jim Rohn(1930-2009), ha individuato una modalità relazionale fondamentale: “Tu sei la media delle 5 persone che frequenti di più”. Questa massima ha radici antecedenti. Basta ricordare il motto di Johann Wolfgang von Goethe “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei, e se so di che cosa ti occupi saprò che cosa puoi diventare”, oppure la modalità in uso nei gruppi caratterizzati da forti obiettivi condivisi (es: squadra sportiva, setta) di isolarsi e frequentarsi fra “pari”. L’influenza sul nostro vissuto delle persone che frequentiamo di più, infatti, è determinante. Se volessimo indagare sulle motivazioni di questo condizionamento, potremmo citare la teoria dei neuroni a specchio, secondo la quale i nostri neuroni entrano in “risonanza” con le situazioni esterne e tendono ad apprenderle come modello e replicarle. Oppure la Legge di attrazione, secondo la quale la semplice focalizzazione della nostra attenzione determina i fatti che “attireremo” nella nostra vita. Ripetere dunque discorsi di un certo tipo non fa altro che rinforzare il corrispondente campo morfico. Se, per esempio, frequentiamo persone abituate a lamentarsi, probabilmente nella nostra vita attireremo situazioni spiacevoli, oppure non riusciremo a goderci le situazioni anche belle che ci capitano. Ma siamo sicuri che dobbiamo somigliare agli altri? Prima bisogna lavorare su se stessi.
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