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Isola di plastica, Astrazeneca re tragedia del Mottarone

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Benvenuti a indizi di futuro il podcast attraverso il quale si scruta fra le varie notizie che appaiono sui giornali per trarre indicazioni su cosa accadrà. Oggi è giovedì 27 maggio 2021 ed è la giornata mondiale della lontra, animale che vive un momento difficile, infatti delle 12 specie esistenti al mondo ben 5 sono a rischio di estinzione. Io sono Roberto e in questo episodio vi parlerò di un’isola di plastica, Astrazeneca, Strage del Mottarone. Ah, se avete un’amico che si chiama Agostino questo è il momento di fargli gli auguri. Il 27 maggio del 1923 nasce a Furth in Germania Henry Kissinger che però a seguito delle persecuzioni razziali, era di origine ebrea, si trasferì con la famiglia negli Stati Uniti, dove divenne noto per i suoi incarichi politici, tra i quali il compito di segretario di stato sia sotto il mandato del presidente Richard Nixon che di Gerald Ford. Si trova tra il 135° e il 155° meridiano Ovest e tra il 35° e il 42 parallelo nord, insomma galleggia nell’oceano pacifico e pare abbia una dimensione notevole, come diverse volte una nazione come la Spagna. Naturalmente non è l’unica isola di plastica, ovvero accumulo di spazzatura, perchè anche l’Oceano Atlantico ne possiede una di simile entità, così come in dimensione adeguata anche altri mari. Sono state le correnti, nel corso degli ultimi decenni a provocare tali accumuli, la cui origine ad ogni modo è stata l’incuria dell’uomo nel trattare i rifiuti, in particolare la plastica. Un materiale veramente difficile da degradare, poichè necessita di centinaia di anni per svanire, e oltre a quella che vediamo ci sono i frammenti e le micro particelle, in definitiva un disastro ecologico di proporzione straordinarie. Insomma pare che Pacific Trash Vortex, ovvero l’isola di plastica più grande, altro non è che la punta di un iceberg. Ad ogni modo qualche iniziativa per sminuire questo agglomerato di spazzatura si è già vista, e speriamo ve ne siano presto altre. Una multa non ci riporterà indietro il numero di persone che probabilmente si sarebbero salvate se le vaccinazione fossero state più celeri, ovvero se avessimo avuto a disposizione più vaccini, ma può essere un bel deterrente per le prossime forniture, per fare in modo che la Comunità Europea acquisisca quell’autorevolezza che gli può consentire di avere maggior rispetto da parte delle aziende fornitrici. Pare che le dosi, siano state prodotte, ma l’Unione Europea afferma che siano state dirottate verso altri paesi, il che avrebbe favorito ad esempio la Gran Bretagna e sfavorito gli altri paesi. Gli avvocati dell’azienda farmaceutica, naturalmente, faranno sentire le loro ragioni, e vediamo se la multa supermilionaria sarà comminata o meno all’azienda. Fortunatamente l’unico sopravvissuto pare che riesca a salvarsi, una magra consolazione visto il numero di persone che non ce l’hanno fatta. A rendere più amare la vicenda il fatto che forse si sarebbe potuta evitare la tragedia, poichè pare che i freni della cabinovia non fossero in uso, ovvero che fossero bloccati per evitare, a causa di un malfunzionamento, la continua sosta della cabina. Difficile credere che proprio le persone che avrebbero dovuto vigilare sulla sicurezza siano invece gli artefici del mancato funzionamento del sistema di sicurezza. Speriamo che le voci che corrono sui giornali siano soltanto il desiderio di click beat di chi le ha scritte, e che il personale che gestiva l’impianto sia innocente. Non che chiamarla disgrazia o in altro modo riporterà in vita qualcuno, ma se non altro credere alla ineluttabile fatalità piuttosto che a una scarsa cura della sicurezza, non cancellerà il dolore per la disgrazia, ma almeno non ci farà assalire dalla rabbia.
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