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Chi finanzia gli schemi Ponzi?
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Chi finanzia gli schemi Ponzi e le piramidi finanziarie? Il mese scorso è stato alquanto turbolento per molti pseudo-networker.
Dico “pseudo” perché mi sto riferendo a quelle persone che collaborano o collaboravano per degli schemi Ponzi o schemi piramidali travestiti da network marketing.
In questo breve articolo voglio informarti su chi c’è dietro a questi schemi.
Sono sicuro che leggendo l'intero articolo ci penserei almeno due volte prima di farti coinvolgere in progetti del genere. Ho letto il 10 dicembre su Milano Finanza che l’azienda estone Swag che coinvolge circa 30.000 persone in Italia, ha smesso di pagare i rendimenti che garantiva.
Swag promuove il bitcoin attraverso il noleggio a distanza di macchine da mining.
Ma mentre il sito di Swag è ancora online, dal 6 di dicembre, il sito web dell’azienda BETL è completamente offline.
Questa società, con sede nel Regno Unito, aveva attirato parecchie persone nell’est europa.
Se mi segui da un po’ forse sai che io vivo in Bulgaria e opero anche qui.
Ti confesso che BETL, negli ultimi mesi, mi è stata proposta più volte, anche da persone di cui mai avrei sospettato.
Molti pseudo-networker avevano aperto uffici fisici per promuovere il progetto in modo “professionale”.
Tra i promotori sono state coinvolte anche persone del mondo dello spettacolo. Si stima che i partecipanti siano stati circa 30.000, ossia quasi l’1% della popolazione bulgara. Ma sai cosa mi ha davvero colpito?
Ascoltando i reportage dei telegiornali, emerge che il 70% dei partecipanti sapeva che BETL fosse uno schema Ponzi, ma ha deciso comunque di rischiare, sperando in guadagni rapidi.
Lascia che ti dica cosa ne penso al riguardo.
Chiunque si fa coinvolgere, avendo anche il minimo dubbio sulla legittimità di simili progetti, dovrebbe VERGOGNARSI profondamente del proprio comportamento.
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Dico “pseudo” perché mi sto riferendo a quelle persone che collaborano o collaboravano per degli schemi Ponzi o schemi piramidali travestiti da network marketing.
In questo breve articolo voglio informarti su chi c’è dietro a questi schemi.
Sono sicuro che leggendo l'intero articolo ci penserei almeno due volte prima di farti coinvolgere in progetti del genere. Ho letto il 10 dicembre su Milano Finanza che l’azienda estone Swag che coinvolge circa 30.000 persone in Italia, ha smesso di pagare i rendimenti che garantiva.
Swag promuove il bitcoin attraverso il noleggio a distanza di macchine da mining.
Ma mentre il sito di Swag è ancora online, dal 6 di dicembre, il sito web dell’azienda BETL è completamente offline.
Questa società, con sede nel Regno Unito, aveva attirato parecchie persone nell’est europa.
Se mi segui da un po’ forse sai che io vivo in Bulgaria e opero anche qui.
Ti confesso che BETL, negli ultimi mesi, mi è stata proposta più volte, anche da persone di cui mai avrei sospettato.
Molti pseudo-networker avevano aperto uffici fisici per promuovere il progetto in modo “professionale”.
Tra i promotori sono state coinvolte anche persone del mondo dello spettacolo. Si stima che i partecipanti siano stati circa 30.000, ossia quasi l’1% della popolazione bulgara. Ma sai cosa mi ha davvero colpito?
Ascoltando i reportage dei telegiornali, emerge che il 70% dei partecipanti sapeva che BETL fosse uno schema Ponzi, ma ha deciso comunque di rischiare, sperando in guadagni rapidi.
Lascia che ti dica cosa ne penso al riguardo.
Chiunque si fa coinvolgere, avendo anche il minimo dubbio sulla legittimità di simili progetti, dovrebbe VERGOGNARSI profondamente del proprio comportamento.
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Dico “pseudo” perché mi sto riferendo a quelle persone che collaborano o collaboravano per degli schemi Ponzi o schemi piramidali travestiti da network marketing.
In questo breve articolo voglio informarti su chi c’è dietro a questi schemi.
Sono sicuro che leggendo l'intero articolo ci penserei almeno due volte prima di farti coinvolgere in progetti del genere. Ho letto il 10 dicembre su Milano Finanza che l’azienda estone Swag che coinvolge circa 30.000 persone in Italia, ha smesso di pagare i rendimenti che garantiva.
Swag promuove il bitcoin attraverso il noleggio a distanza di macchine da mining.
Ma mentre il sito di Swag è ancora online, dal 6 di dicembre, il sito web dell’azienda BETL è completamente offline.
Questa società, con sede nel Regno Unito, aveva attirato parecchie persone nell’est europa.
Se mi segui da un po’ forse sai che io vivo in Bulgaria e opero anche qui.
Ti confesso che BETL, negli ultimi mesi, mi è stata proposta più volte, anche da persone di cui mai avrei sospettato.
Molti pseudo-networker avevano aperto uffici fisici per promuovere il progetto in modo “professionale”.
Tra i promotori sono state coinvolte anche persone del mondo dello spettacolo. Si stima che i partecipanti siano stati circa 30.000, ossia quasi l’1% della popolazione bulgara. Ma sai cosa mi ha davvero colpito?
Ascoltando i reportage dei telegiornali, emerge che il 70% dei partecipanti sapeva che BETL fosse uno schema Ponzi, ma ha deciso comunque di rischiare, sperando in guadagni rapidi.
Lascia che ti dica cosa ne penso al riguardo.
Chiunque si fa coinvolgere, avendo anche il minimo dubbio sulla legittimità di simili progetti, dovrebbe VERGOGNARSI profondamente del proprio comportamento.
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Dico “pseudo” perché mi sto riferendo a quelle persone che collaborano o collaboravano per degli schemi Ponzi o schemi piramidali travestiti da network marketing.
In questo breve articolo voglio informarti su chi c’è dietro a questi schemi.
Sono sicuro che leggendo l'intero articolo ci penserei almeno due volte prima di farti coinvolgere in progetti del genere. Ho letto il 10 dicembre su Milano Finanza che l’azienda estone Swag che coinvolge circa 30.000 persone in Italia, ha smesso di pagare i rendimenti che garantiva.
Swag promuove il bitcoin attraverso il noleggio a distanza di macchine da mining.
Ma mentre il sito di Swag è ancora online, dal 6 di dicembre, il sito web dell’azienda BETL è completamente offline.
Questa società, con sede nel Regno Unito, aveva attirato parecchie persone nell’est europa.
Se mi segui da un po’ forse sai che io vivo in Bulgaria e opero anche qui.
Ti confesso che BETL, negli ultimi mesi, mi è stata proposta più volte, anche da persone di cui mai avrei sospettato.
Molti pseudo-networker avevano aperto uffici fisici per promuovere il progetto in modo “professionale”.
Tra i promotori sono state coinvolte anche persone del mondo dello spettacolo. Si stima che i partecipanti siano stati circa 30.000, ossia quasi l’1% della popolazione bulgara. Ma sai cosa mi ha davvero colpito?
Ascoltando i reportage dei telegiornali, emerge che il 70% dei partecipanti sapeva che BETL fosse uno schema Ponzi, ma ha deciso comunque di rischiare, sperando in guadagni rapidi.
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