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“RIPRENDIAMOCI IL NOSTRO TEMPO”: USB PROCLAMA 4 ORE DI SCIOPERO NAZIONALE NEL SETTORE COMMERCIO

 
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La Unione sindacale di base ha proclamato per la giornata di oggi, martedì 24 dicembre, e per quella di martedì 31 dicembre 2024, uno sciopero nazionale di quattro ore nel commercio, in particolare nella grande distribuzione alimentare e nelle aziende di abbigliamento ed elettronica. Lavoratrici e lavoratori si astengono dalle ultime quattro ore di turno; diverse le articolazioni dello sciopero a seconda dei territori. Le regioni più interessate sono il Lazio, la Toscana e la Lombardia.

Non ci sono, mentre scriviamo, dati sulle adesioni ma il tema è di certo molto sentito tra i lavoratori e le lavoratrici di questo settore a causa di stipendi inadatti al costo della vita, orari di lavoro sempre più estesi, necessità imposte dalle aziende di essere sempre disponibili. Una battaglia che riguarda i salari ma che chiede anche la riduzione dell’orario di lavoro.

Ai nostri microfoni Maria Sarsale, responsabile Usb commercio. Ascolta o scarica

Di seguito riportiamo il comunicato di USB commercio:

“USB ha proclamato in queste ore uno sciopero nel settore Commercio, che interesserà le giornate del 24 e 31 dicembre 2024: un’astensione collettiva dal lavoro nelle ultime ore del turno di lavoro, con articolazione che verrà determinata e comunicata territorialmente.

L’astensione ha lo scopo di sottolineare la nostra ferma opposizione alla continua erosione di diritti dei lavoratori e delle lavoratrici del commercio, a fronte di stipendi che dimostrano sempre più la loro inadeguatezza al costo della vita.

Nello specifico, si intende evidenziare il mancato riconoscimento dell’adeguata retribuzione del lavoro festivo, come pure il diffuso spregio del diritto al riposo festivo, contrastato con l’imposizione del lavoro festivo sin dai contratti di assunzione. Neppure gli ultimi rinnovi contrattuali dei CCNL maggiormente rappresentativi hanno avuto la capacità di riconoscere in maniera chiara e inoppugnabile tale diritto; allo stesso modo non hanno espresso la volontà di sanare l’evidente paradosso di un lavoro festivo sottopagato, con maggiorazioni che nei vari contratti del settore oscillano tra il 10% e il 30%.

I lavoratori e le lavoratrici del Commercio si vedono, quindi, impiegati in turni sempre più lunghi, con orari di apertura sempre più ampi, senza il doveroso riconoscimento economico e con una paga oraria molto lontana da un dignitoso minimo salariale.

La protesta si inserisce, quindi, a pieno titolo nella rivendicazione complessiva dell’urgenza di un concreto intervento sul salario e sulla riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario.

Per tale ragioni, alla luce del progressivo slittamento degli orari di apertura anche nelle giornate prefestive, con la sparizione della mezza giornata lavorativa, la nostra organizzazione sindacale mette a disposizione delle strutture interessate uno sciopero delle ultime ore a fine turno lavorativo, nelle giornate prefestive del 24 e 31 dicembre 2024, che verrà articolato e dettagliato nelle proclamazioni territoriali”.

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Non ci sono, mentre scriviamo, dati sulle adesioni ma il tema è di certo molto sentito tra i lavoratori e le lavoratrici di questo settore a causa di stipendi inadatti al costo della vita, orari di lavoro sempre più estesi, necessità imposte dalle aziende di essere sempre disponibili. Una battaglia che riguarda i salari ma che chiede anche la riduzione dell’orario di lavoro.

Ai nostri microfoni Maria Sarsale, responsabile Usb commercio. Ascolta o scarica

Di seguito riportiamo il comunicato di USB commercio:

“USB ha proclamato in queste ore uno sciopero nel settore Commercio, che interesserà le giornate del 24 e 31 dicembre 2024: un’astensione collettiva dal lavoro nelle ultime ore del turno di lavoro, con articolazione che verrà determinata e comunicata territorialmente.

L’astensione ha lo scopo di sottolineare la nostra ferma opposizione alla continua erosione di diritti dei lavoratori e delle lavoratrici del commercio, a fronte di stipendi che dimostrano sempre più la loro inadeguatezza al costo della vita.

Nello specifico, si intende evidenziare il mancato riconoscimento dell’adeguata retribuzione del lavoro festivo, come pure il diffuso spregio del diritto al riposo festivo, contrastato con l’imposizione del lavoro festivo sin dai contratti di assunzione. Neppure gli ultimi rinnovi contrattuali dei CCNL maggiormente rappresentativi hanno avuto la capacità di riconoscere in maniera chiara e inoppugnabile tale diritto; allo stesso modo non hanno espresso la volontà di sanare l’evidente paradosso di un lavoro festivo sottopagato, con maggiorazioni che nei vari contratti del settore oscillano tra il 10% e il 30%.

I lavoratori e le lavoratrici del Commercio si vedono, quindi, impiegati in turni sempre più lunghi, con orari di apertura sempre più ampi, senza il doveroso riconoscimento economico e con una paga oraria molto lontana da un dignitoso minimo salariale.

La protesta si inserisce, quindi, a pieno titolo nella rivendicazione complessiva dell’urgenza di un concreto intervento sul salario e sulla riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario.

Per tale ragioni, alla luce del progressivo slittamento degli orari di apertura anche nelle giornate prefestive, con la sparizione della mezza giornata lavorativa, la nostra organizzazione sindacale mette a disposizione delle strutture interessate uno sciopero delle ultime ore a fine turno lavorativo, nelle giornate prefestive del 24 e 31 dicembre 2024, che verrà articolato e dettagliato nelle proclamazioni territoriali”.

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