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ASTROSCIAMANESIMO. Libro 1, Capitolo 2, Cosmologia astrosciamanica

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ASTROSCIAMANESIMO. La via dell’universo interiore. Libro Uno, Capitolo 2, Cosmologia astrosciamanica, di Franco Santoro, Institutum Provisorium, ISBN: 9791220322331

Per il calendario dei nostri programmi, clicca qui.

www.astrosciamanesimo.org, www.astroshamanism.org/, www.institutum.org

CAPITOLO 2: COSMOLOGIA ASTROSCIAMANICA

La cosmologia concerne la struttura e le leggi che regolano il cosmo e l’esistenza. Nell’astrosciamanesimo usiamo una cosmologia multidimensionale provvisoria strettamente strategica, per cui ne deriva che essa non intende affatto essere un valore assoluto. Il suo scopo è favorire lo sviluppo di esperienze dirette riguardo i misteri della vita e della morte. In particolare, incoraggiamo ogni ricercatore e ricercatrice a sviluppare una sua cosmologia, frutto di visioni e riflessioni derivate dall’integrità della sua esperienza piuttosto che da condizionamenti culturali e religiosi. A questo scopo consideriamo tre tipi di cosmologie:

Intrinseca: derivata dall’esperienza diretta, visionaria e pragmatica, del singolo ricercatore; essenziale, prioritaria, non necessariamente condivisibile o estendibile ad altri, seppure talvolta associata alle altre cosmologie e intesa a essere idealmente integrata con esse.

Curiale: frutto della condivisione, sintesi e integrazione delle esperienze dirette, visionarie e pragmatiche di un gruppo di ricercatori, che permette loro di impiegare un linguaggio comune, integrato con le altre cosmologie.

Omologata: dipendente dalle dottrine e dai sistemi di credenze religiose, filosofiche, sociali e scientifiche della realtà consensuale, spesso incompatibili con altre cosmologie.

In questo testo tratteremo principalmente la cosmologia curiale astrosciamanica, insieme a modalità per gestire la cosmologia intrinseca e omologata. Di seguito indichiamo le principali componenti della cosmologia astrosciamanica.

Il Cerchio: La cosmologia astrosciamanica impiega una configurazione circolare come riferimento rappresentativo principale. Il cerchio, o Sacro Cerchio, è la più antica forma interculturale di ricerca di conoscenza e di espansione della coscienza, il cui sviluppo precede quello di ogni religione o filosofia conosciuta. La caratteristica principale del cerchio è che attraverso di esso è possibile instaurare una relazione diretta con la conoscenza e la sfera spirituale (Centro, Sé superiore, Dio o qualunque altro termine che risuoni in noi con la più elevata intensità) invece che un rapporto di mediazione per mezzo di un’autorità religiosa.

Esistono molti metodi di lavoro con il Sacro Cerchio. Essi sono frutto dell’opera di donne e uomini di conoscenza che in tutti i tempi hanno operato per apportare saggezza e guarigione su questo pianeta. Ogni metodo possiede i propri strumenti ed è in sintonia con una specifica cultura o lignaggio. I documenti che ci sono giunti sull’impiego originario del cerchio sono tuttavia piuttosto scarsi, soprattutto a causa dell’antico rifiuto di tramandare in forma scritta gli insegnamenti spirituali. Quello che ora conosciamo è di solito frutto di ricerche o visioni da parte di studiosi e ricercatori recenti o contemporanei.

Le quattro direzioni cardinali costituiscono la struttura portante del Sacro Cerchio a livello orizzontale in relazione al rapporto continuo della Terra con il Sole e la Luna. I movimenti reciproci dei corpi celesti rappresentano la matrice di energia per tutte le interazioni e per ogni diversità di espressione sulla Terra, inclusa quella più tangibile dei cicli stagionali. Il Cerchio diventa così una ruota dell’anno che dispensa insegnamenti sui vari aspetti della nostra natura in relazione con ogni forma di vita. Qui il Cerchio si rivela come uno strumento magistrale di unificazione di ogni parte dell’anima, l’intelaiatura di base per il recupero di quanto è stato frammentato e perduto nella coscienza umana. Come spiegano Mattie Davis-Wolfe e David Thomson:

Il Cerchio non è solo uno strumento, è l’esempio di un modo sacro di vivere, una via di bellezza ed equilibrio. I miti, i rituali e le celebrazioni degli antichi erano allineati con i modelli di certe parti del giorno o stagioni dell’anno. L’intento in quelle occasioni era di consentire alla gente di entrare in sintonia con l’energia piuttosto che fare semplici feste. La natura ripetitiva di questi eventi e i loro ampi modelli di partecipazione ricordavano agli uomini che essi facevano parte di un ritmo organico dinamico. La salute del tutto dipendeva direttamente dalla devozione di ciascuno alla sua natura e alla qualità della partecipazione nel grande piano del cerchio della vita. La partecipazione al tutto era un processo dinamico interattivo. Quando ci apriamo alle energie del cerchio, possiamo scendere più in profondità nelle sue lezioni. Per esempio, è possibile accedere alle energie del cerchio, e continuare sempre a girare intorno allo stesso percorso senza cambiare o imparare nulla. Aprirci alle lezioni più profonde significa ricevere insegnamenti sulla spirale: il cerchio che si apre. Qui ciascun viaggio è diverso da quello di prima, così come ogni primo giorno dell’inverno è diverso da quello degli anni prima. Impariamo che ritorniamo sempre negli stessi luoghi, ma come persone differenti grazie alle esperienze e alle lezioni apprese durante il cammino .

Il Centro: L’aspetto più importante del Cerchio non risiede nel cerchio stesso, bensì in uno spazio che lo trascende completamente, sebbene per certi versi lo comprenda e lo generi. Il Centro rappresenta la matrice ultima e primigenia, la pura coscienza priva di identificazione da cui si forma il cerchio, che rappresenta la creazione e il multiverso manifesto.

Il Centro costituisce l’unità primordiale e ultima, il luogo da cui deri-vano tutte le energie e forme possibili, in cui il microcosmo si fonde col macrocosmo, l’incontro tra asse verticale e orizzontale, da cui tutto trae origine e ritorna. Emana da uno spazio vuoto, assente di qualsiasi forma, da cui nasce come coscienza creatrice e testimone. Il Centro è un punto di totale neutralità da cui partire e arrivare ogni volta. L’atto di invocare il Centro consente di entrare in rapporto con questo spazio in cui non c’è identificazione con una parte, ma lo schieramento nella centralità in cui è presente la coscienza di tutte le parti. Nel Centro dimora l’esperienza epifanica, un momento profondo di estasi o connessione con il Tutto. Il Centro può essere definito come Dio. Il problema è che questo termine può causare spesso pregiudizi e fraintendimenti, impedendo un approccio diretto ed esperienziale alla sua conoscenza. Per questo motivo usiamo qui un termine più neutrale: Centro.

Le pratiche astrosciamaniche promuovono un ponte di guarigione tra Centro e Cerchio. Il Centro è l’irradiazione e convergenza dell’asse verticale e orizzontale, del Cerchio e dei dodici Settori, operanti con tre distinte polarità (negativa, positiva, neutra), secondo due modalità (separante e unificante). Le nostre pratiche facilitano l’allineamento al Centro e la trasformazione degli attributi separanti dell’esistenza.

Le pratiche astrosciamaniche partono sempre dal Centro e poi ogni volta vi ritornano, creando un ponte di guarigione. Quando invochiamo il Centro non contattiamo effettivamente il Centro, bensì la sua più prossima rappresentazione in base alla nostra consapevolezza. Per indicare l’espressione più ravvicinata alla nostra consapevolezza del Centro, usiamo il termine Identità Multidimensionale Centrale (IMC).

Identità Multidimensionale Centrale (IMC): L’IMC è la modalità provvisoria in cui percepiamo il Centro, adattata alla nostra consapevolezza e collocazione dimensionale. L’IMC è quanto di più vicino al Centro possiamo percepire a livello umano. Questa identità può essere chiamata in vari modi a seconda dei sistemi di credenza in atto. Quel che conta è riconoscerla e sapere che rappresenta l’aspetto più ampio e profondo di ciò che sei, a livello individuale, planetario, multidimensionale e a ogni possibile altro livello. Puoi scegliere di continuare a vivere in modo separato da questa identità o decidere di aprirti a essa.

L’IMC rappresenta il massimo potere possibile e si rapporta con te solo in condizioni di potere. Queste presuppongono che sia tu a scegliere se rapportarti con essa o meno. Il potere di stabilire il contatto e dire sì è solamente tuo. Così come il potere di dire no a ciò che crea rancore e che ti trattiene in uno stato di vittimismo. Questa è una tua scelta: il potere di dirgli sì o no. Per dire no non occorre fare niente, poiché l’intera realtà umana si fonda sulla negazione di questa identità. Per dire no basta seguitare a essere e fare quel che l’umanità è sempre stata o ha fatto. Per dire sì occorre invitare espressamente questa identità a operare nella tua vita. Si tratta inoltre di dire no a tutti i condizionamenti e sistemi di credenze che si fondano sulla separazione.

La cosa più difficile non è stabilire il contatto con l’IMC, ma riconoscere il potere che hai nello stabilire il contatto. Ogni volta che eserciti questo potere, il contatto ha luogo inevitabilmente e la risposta arriva in un modo o in un altro. Questo contatto e la libertà di esercitare il potere per metterlo in atto si applicano in ogni momento e richiedono una conferma costante. La capacità di rendere il contatto stabile dipende dalla tua volontà, dalla tua determinazione a realizzarlo in qualunque circostanza.

L’IMC è la matrice di un campo di energia in cui ogni parte è connessa a ogni altra e dove ciascuna parte, dalla più piccola alla più grande, è un microcosmo dell’intero campo di energia.

IMC significa che hai infinite identità, doppi di te stesso in infiniti universi paralleli, simili o molto diversi. Essa comporta riconoscere tutte queste identità, o esserne coscienti, senza identificarsi solo con una di esse e senza separarsi da tutte le altre.

La connessione con l’IMC comporta riconoscere il mondo esterno lasciando che si dissolva nel Centro, per poi successivamente ricomporsi in forma armonica come emanazione del Centro. Una tra le pratiche principali implica dimorare nel Centro con regolarità ogni giorno per diversi minuti, percependo l’intero mondo e la nostra vita che si muovono nel Cerchio, senza avere alcuna influenza sulla nostra consa-pevolezza.

L’IMC rappresenta il più prossimo accesso al mistero e il massimo livello di consapevolezza che siamo in grado di conseguire, il punto che aiuta a liberarci dalle corruzioni e dai condizionamenti della perce-zione separata. Successivi all’IMC in termini di prossimità al Centro sono l’asse verticale e orizzontale. Ciascun asse rappresenta identità multidimensionali parallele e periferiche, doppi di noi stessi, visibili o invisibili fisicamente.

La struttura del Cerchio: Il Cerchio è suddiviso in dodici parti, corrispondenti ai dodici segni zodiacali. Nella strategia impiegata nel lavoro astrosciamanico la nostra realtà separata è il risultato di uno stadio di frammentazione originale che comprende dodici parti, successivamente frammentate in ulteriori 144 pezzi, e così via, fino a raggiungere il numero totale di esseri che abitano questa realtà. Indipendentemente dall’enormità di questo numero, tutto ha origine da un set di dodici pezzi originali frammentati, rappresentati dai segni zodiacali.

Queste dodici parti, che chiamiamo i dodici Settori, costituiscono la matrice originale o, sempre in termini astrosciamanici, la nostra Identità Multidimensionale Centrale. Lo scopo strategico dei dodici Settori è rendere l’Identità Multidimensionale Centrale comprensibile alle menti condizionate dall’illusione della separazione.

I Settori sono associati ai dodici segni zodiacali, indicati nell’ordine: 1-Ariete, 2-Toro, 3-Gemelli, 4-Cancro, 5-Leone, 6-Vergine, 7-Bilancia, 8-Scorpione, 9-Sagittario, 10-Capricorno, 11-Acquario, 12-Pesci. Ogni Settore opera con tre distinte polarità (negativa, positiva, neutra; alta, bassa, media) e con due modalità (separante e unificante), ed è veicolato da spiriti, angeli, entità di varia natura che transitano e sostano nella nostra coscienza.

Ciò che consideriamo come i nostri pensieri, emozioni e sensazioni personali, sono manifestazioni dei Settori e delle entità relative. L’uomo è un computer organico che riceve e risponde a continui segnali e informazioni. Ogni Settore descrive un particolare stato di coscienza che si può esprimere mediante diversi livelli, come veglia, so-gno, meditazione, dormiveglia, trance erotica, alterazione della coscien-za, esperienza mistica, ecc.

Secondo l’astrosciamanesimo i problemi che sperimenti nella vita quotidiana derivano dalla tua percezione e non da ciò che succede realmente. Le cause delle difficoltà che ti sembra di incontrare sono la conseguenza di uno stato allucinatorio. La realtà ordinaria, così come la percepisci, è un immenso e intricato schermo virtuale operante a diversi livelli. Le sue origini si estendono ben oltre la comprensione corrente della mente convenzionale. Tuttavia, tale miraggio è così irreale che occhi attenti non possono fare a meno di scoprire varchi per ogni dove, rivelando la fallacia della nostra percezione.

È come un blocco di ghiaccio che appare solido finché la temperatura rimane sottozero, per poi cedere e sciogliersi allorché il clima diventa più caldo. Acquisire consapevolezza di quest’allucinazione e delle energie che la supportano, creare un dialogo e affrancarle, è il compito che si propone l’astrosciamanesimo.

Quest’obiettivo si realizza, all’interno stesso della percezione separa-ta, mediante l’impiego di una struttura composta di dodici Settori, ossia dodici modelli concentrati di energia che, insieme alle Direzioni cardinali, costituiscono l’asse orizzontale o circonferenza del Sacro Cerchio. L’asse verticale è rappresentato dall’alto (Mondo dell’Alto), dal basso (Mondo del Basso) e dal centro (Mondo di Mezzo). Questa struttura costituisce la squadra operativa che dirige la commedia della vita. Talvolta il tutto appare come un pandemonio colossale. Tuttavia, in questo caos dimora una logica dissennata di cui tu possiedi le chiavi. Allorché comprendi che più entri in questo caos più trovi caos, la fun-zione consiste nel districarsi da esso e ritrovare la via verso casa.

L’astrosciamanesimo si relaziona con una prospettiva sita oltre il funzionamento della mente ordinaria. Il presupposto di base è che ciò che percepisci nella vita ordinaria è un frammento di una dimensione ben più vasta, il risultato di qualcosa che esiste altrove. È come uno schermo ove si riflettono le immagini provenienti dal proiettore. Se intendi operare dei cambiamenti nella pellicola non serve a nulla agire sullo schermo. Solo accedendo alla cabina di proiezione puoi avvederti di ciò che accade e intervenire potenzialmente sul film.

L’opera sciamanica si occupa della cabina di proiezione, dell’operatore, della pellicola stessa, dei suoi attori, del regista e del produttore. Il lavoro consiste nel creare un ponte tra diverse dimensioni. Non vuol dire defilarsi da una dimensione ed evadere in un’altra. L’obiettivo è creare dialogo tra varie realtà.

Nella realtà ordinaria si è generata una frattura con altre dimensioni, ed è per ciò che ti trovi a vivere in una dimensione separata. La realtà che condividi con chi legge questo testo è solo una tra le tante possibili. In vero, non è necessario credere a quanto ho detto. Non occorre un atto di fede. È necessaria solo la disponibilità a vivere delle esperienze, a verificare di prima mano come stanno le cose e aprirsi alla guarigione.

Esistono dodici matrici orizzontali di energia, ciascuna operante con tre distinte polarità (negativa, positiva, neutra) e secondo due modalità (separante e unificante). Queste matrici agiscono costantemente nelle nostre menti ed emozioni in dosi e maniere diverse per ciascun individuo.

Queste dodici matrici sono veicolate da spiriti, angeli, demoni, entità di varia natura che incessantemente transitano nella nostra coscienza e talvolta vi sostano. Ciò che consideriamo essere i nostri pensieri, emozioni e sensazioni personali, sono manifestazioni delle dodici matrici e delle entità che ne sono portatrici. L’essere umano in questa chiave è come un computer organico che elabora continuamente segnali e informazioni.

Esiste poi una tredicesima matrice di natura verticale, chiamata Centro, o Albero di Luce. Questa matrice permette di essere testimoni dell’operatività delle altre dodici. Nel lavoro di guarigione si tratta di allinearsi e ritornare a essa regolarmente con apposite pratiche ogni volta in cui le matrici orizzontali predominano o sono dissonanti. Il rapporto con il Centro ci consente di deprogrammarci, di trasformare le modalità di separazione delle dodici matrici e riportarle all’unità.

Ciascun Settore del Sacro Cerchio descrive una forma specifica di energia o archetipo primario. L’esame della carta astrologica può fornire altri elementi rispetto ai modi in cui queste energie si esprimono e in quali circostanze sono più accentuate. Tuttavia, questo processo, seppure utile e illuminante, non costituisce per nulla una priorità. Ogni Settore designa un’entità organica vivente principale con cui è possibile interagire e relazionarsi intimamente. Il rapporto con questa entità non richiede necessariamente conoscenze astrologiche o particolari capacità intellettuali.

Se esistono problemi di dialogo con un Settore, o se avverti rabbia e disagio verso di esso, in genere si tratta di un tipo di energia che hai represso, separato o espulso dalla tua consapevolezza. Per ritrovare la totalità, alla fine hai bisogno di rapportarti con essa. Lo scopo originario della struttura dei Dodici Settori consiste nel facilitare la guarigione dal dolore generato dal senso di separazione. Ciò comporta l’accettazione, il riconoscimento e l’integrazione di ciascuna parte del nostro essere così com’è rappresentata da ogni Settore del Sacro Cerchio. Il modo di raggiungere quest’obiettivo consiste nel fare esperien-za di ogni elemento dei Settori, sia che si consideri positivamente o negativamente.

Qui non si tratta tanto di riconoscere e accettare una verità filosofica o spirituale: quella dell’unità dell’esistenza. Ciò sicuramente può aiutare, ma finché non vivrai un’esperienza diretta della tua natura, delle paure e desideri più profondi, degli strati di falsità e balordaggine che intasano la tua percezione, di quello che dimora oltre la realtà ordinaria, non potrai raggiungere la piena consapevolezza di questa verità.

L’abilità di una ricercatrice o ricercatore spirituale consiste nell’essere in grado di viaggiare nei vari Settori del Sacro Cerchio, passando da un mondo all’altro e mantenendo la connessione con l’asse verticale. Un tempo, nell’età mitica, secondo le leggende di molte tradizioni antiche, questo tipo di esperienza era ampiamente accessi-bile. Poi accadde qualcosa che determinò una separazione e la conse-guente rottura del dialogo tra gli esseri umani, i tre Mondi e i Dodici Settori.

Dopo il venir meno delle comunicazioni facili che all’alba dei tempi esistevano fra Cielo e Terra, fra gli umani e gli dèi, certi esseri privilegiati (e in primo luogo gli...

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ASTROSCIAMANESIMO. La via dell’universo interiore. Libro Uno, Capitolo 2, Cosmologia astrosciamanica, di Franco Santoro, Institutum Provisorium, ISBN: 9791220322331

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CAPITOLO 2: COSMOLOGIA ASTROSCIAMANICA

La cosmologia concerne la struttura e le leggi che regolano il cosmo e l’esistenza. Nell’astrosciamanesimo usiamo una cosmologia multidimensionale provvisoria strettamente strategica, per cui ne deriva che essa non intende affatto essere un valore assoluto. Il suo scopo è favorire lo sviluppo di esperienze dirette riguardo i misteri della vita e della morte. In particolare, incoraggiamo ogni ricercatore e ricercatrice a sviluppare una sua cosmologia, frutto di visioni e riflessioni derivate dall’integrità della sua esperienza piuttosto che da condizionamenti culturali e religiosi. A questo scopo consideriamo tre tipi di cosmologie:

Intrinseca: derivata dall’esperienza diretta, visionaria e pragmatica, del singolo ricercatore; essenziale, prioritaria, non necessariamente condivisibile o estendibile ad altri, seppure talvolta associata alle altre cosmologie e intesa a essere idealmente integrata con esse.

Curiale: frutto della condivisione, sintesi e integrazione delle esperienze dirette, visionarie e pragmatiche di un gruppo di ricercatori, che permette loro di impiegare un linguaggio comune, integrato con le altre cosmologie.

Omologata: dipendente dalle dottrine e dai sistemi di credenze religiose, filosofiche, sociali e scientifiche della realtà consensuale, spesso incompatibili con altre cosmologie.

In questo testo tratteremo principalmente la cosmologia curiale astrosciamanica, insieme a modalità per gestire la cosmologia intrinseca e omologata. Di seguito indichiamo le principali componenti della cosmologia astrosciamanica.

Il Cerchio: La cosmologia astrosciamanica impiega una configurazione circolare come riferimento rappresentativo principale. Il cerchio, o Sacro Cerchio, è la più antica forma interculturale di ricerca di conoscenza e di espansione della coscienza, il cui sviluppo precede quello di ogni religione o filosofia conosciuta. La caratteristica principale del cerchio è che attraverso di esso è possibile instaurare una relazione diretta con la conoscenza e la sfera spirituale (Centro, Sé superiore, Dio o qualunque altro termine che risuoni in noi con la più elevata intensità) invece che un rapporto di mediazione per mezzo di un’autorità religiosa.

Esistono molti metodi di lavoro con il Sacro Cerchio. Essi sono frutto dell’opera di donne e uomini di conoscenza che in tutti i tempi hanno operato per apportare saggezza e guarigione su questo pianeta. Ogni metodo possiede i propri strumenti ed è in sintonia con una specifica cultura o lignaggio. I documenti che ci sono giunti sull’impiego originario del cerchio sono tuttavia piuttosto scarsi, soprattutto a causa dell’antico rifiuto di tramandare in forma scritta gli insegnamenti spirituali. Quello che ora conosciamo è di solito frutto di ricerche o visioni da parte di studiosi e ricercatori recenti o contemporanei.

Le quattro direzioni cardinali costituiscono la struttura portante del Sacro Cerchio a livello orizzontale in relazione al rapporto continuo della Terra con il Sole e la Luna. I movimenti reciproci dei corpi celesti rappresentano la matrice di energia per tutte le interazioni e per ogni diversità di espressione sulla Terra, inclusa quella più tangibile dei cicli stagionali. Il Cerchio diventa così una ruota dell’anno che dispensa insegnamenti sui vari aspetti della nostra natura in relazione con ogni forma di vita. Qui il Cerchio si rivela come uno strumento magistrale di unificazione di ogni parte dell’anima, l’intelaiatura di base per il recupero di quanto è stato frammentato e perduto nella coscienza umana. Come spiegano Mattie Davis-Wolfe e David Thomson:

Il Cerchio non è solo uno strumento, è l’esempio di un modo sacro di vivere, una via di bellezza ed equilibrio. I miti, i rituali e le celebrazioni degli antichi erano allineati con i modelli di certe parti del giorno o stagioni dell’anno. L’intento in quelle occasioni era di consentire alla gente di entrare in sintonia con l’energia piuttosto che fare semplici feste. La natura ripetitiva di questi eventi e i loro ampi modelli di partecipazione ricordavano agli uomini che essi facevano parte di un ritmo organico dinamico. La salute del tutto dipendeva direttamente dalla devozione di ciascuno alla sua natura e alla qualità della partecipazione nel grande piano del cerchio della vita. La partecipazione al tutto era un processo dinamico interattivo. Quando ci apriamo alle energie del cerchio, possiamo scendere più in profondità nelle sue lezioni. Per esempio, è possibile accedere alle energie del cerchio, e continuare sempre a girare intorno allo stesso percorso senza cambiare o imparare nulla. Aprirci alle lezioni più profonde significa ricevere insegnamenti sulla spirale: il cerchio che si apre. Qui ciascun viaggio è diverso da quello di prima, così come ogni primo giorno dell’inverno è diverso da quello degli anni prima. Impariamo che ritorniamo sempre negli stessi luoghi, ma come persone differenti grazie alle esperienze e alle lezioni apprese durante il cammino .

Il Centro: L’aspetto più importante del Cerchio non risiede nel cerchio stesso, bensì in uno spazio che lo trascende completamente, sebbene per certi versi lo comprenda e lo generi. Il Centro rappresenta la matrice ultima e primigenia, la pura coscienza priva di identificazione da cui si forma il cerchio, che rappresenta la creazione e il multiverso manifesto.

Il Centro costituisce l’unità primordiale e ultima, il luogo da cui deri-vano tutte le energie e forme possibili, in cui il microcosmo si fonde col macrocosmo, l’incontro tra asse verticale e orizzontale, da cui tutto trae origine e ritorna. Emana da uno spazio vuoto, assente di qualsiasi forma, da cui nasce come coscienza creatrice e testimone. Il Centro è un punto di totale neutralità da cui partire e arrivare ogni volta. L’atto di invocare il Centro consente di entrare in rapporto con questo spazio in cui non c’è identificazione con una parte, ma lo schieramento nella centralità in cui è presente la coscienza di tutte le parti. Nel Centro dimora l’esperienza epifanica, un momento profondo di estasi o connessione con il Tutto. Il Centro può essere definito come Dio. Il problema è che questo termine può causare spesso pregiudizi e fraintendimenti, impedendo un approccio diretto ed esperienziale alla sua conoscenza. Per questo motivo usiamo qui un termine più neutrale: Centro.

Le pratiche astrosciamaniche promuovono un ponte di guarigione tra Centro e Cerchio. Il Centro è l’irradiazione e convergenza dell’asse verticale e orizzontale, del Cerchio e dei dodici Settori, operanti con tre distinte polarità (negativa, positiva, neutra), secondo due modalità (separante e unificante). Le nostre pratiche facilitano l’allineamento al Centro e la trasformazione degli attributi separanti dell’esistenza.

Le pratiche astrosciamaniche partono sempre dal Centro e poi ogni volta vi ritornano, creando un ponte di guarigione. Quando invochiamo il Centro non contattiamo effettivamente il Centro, bensì la sua più prossima rappresentazione in base alla nostra consapevolezza. Per indicare l’espressione più ravvicinata alla nostra consapevolezza del Centro, usiamo il termine Identità Multidimensionale Centrale (IMC).

Identità Multidimensionale Centrale (IMC): L’IMC è la modalità provvisoria in cui percepiamo il Centro, adattata alla nostra consapevolezza e collocazione dimensionale. L’IMC è quanto di più vicino al Centro possiamo percepire a livello umano. Questa identità può essere chiamata in vari modi a seconda dei sistemi di credenza in atto. Quel che conta è riconoscerla e sapere che rappresenta l’aspetto più ampio e profondo di ciò che sei, a livello individuale, planetario, multidimensionale e a ogni possibile altro livello. Puoi scegliere di continuare a vivere in modo separato da questa identità o decidere di aprirti a essa.

L’IMC rappresenta il massimo potere possibile e si rapporta con te solo in condizioni di potere. Queste presuppongono che sia tu a scegliere se rapportarti con essa o meno. Il potere di stabilire il contatto e dire sì è solamente tuo. Così come il potere di dire no a ciò che crea rancore e che ti trattiene in uno stato di vittimismo. Questa è una tua scelta: il potere di dirgli sì o no. Per dire no non occorre fare niente, poiché l’intera realtà umana si fonda sulla negazione di questa identità. Per dire no basta seguitare a essere e fare quel che l’umanità è sempre stata o ha fatto. Per dire sì occorre invitare espressamente questa identità a operare nella tua vita. Si tratta inoltre di dire no a tutti i condizionamenti e sistemi di credenze che si fondano sulla separazione.

La cosa più difficile non è stabilire il contatto con l’IMC, ma riconoscere il potere che hai nello stabilire il contatto. Ogni volta che eserciti questo potere, il contatto ha luogo inevitabilmente e la risposta arriva in un modo o in un altro. Questo contatto e la libertà di esercitare il potere per metterlo in atto si applicano in ogni momento e richiedono una conferma costante. La capacità di rendere il contatto stabile dipende dalla tua volontà, dalla tua determinazione a realizzarlo in qualunque circostanza.

L’IMC è la matrice di un campo di energia in cui ogni parte è connessa a ogni altra e dove ciascuna parte, dalla più piccola alla più grande, è un microcosmo dell’intero campo di energia.

IMC significa che hai infinite identità, doppi di te stesso in infiniti universi paralleli, simili o molto diversi. Essa comporta riconoscere tutte queste identità, o esserne coscienti, senza identificarsi solo con una di esse e senza separarsi da tutte le altre.

La connessione con l’IMC comporta riconoscere il mondo esterno lasciando che si dissolva nel Centro, per poi successivamente ricomporsi in forma armonica come emanazione del Centro. Una tra le pratiche principali implica dimorare nel Centro con regolarità ogni giorno per diversi minuti, percependo l’intero mondo e la nostra vita che si muovono nel Cerchio, senza avere alcuna influenza sulla nostra consa-pevolezza.

L’IMC rappresenta il più prossimo accesso al mistero e il massimo livello di consapevolezza che siamo in grado di conseguire, il punto che aiuta a liberarci dalle corruzioni e dai condizionamenti della perce-zione separata. Successivi all’IMC in termini di prossimità al Centro sono l’asse verticale e orizzontale. Ciascun asse rappresenta identità multidimensionali parallele e periferiche, doppi di noi stessi, visibili o invisibili fisicamente.

La struttura del Cerchio: Il Cerchio è suddiviso in dodici parti, corrispondenti ai dodici segni zodiacali. Nella strategia impiegata nel lavoro astrosciamanico la nostra realtà separata è il risultato di uno stadio di frammentazione originale che comprende dodici parti, successivamente frammentate in ulteriori 144 pezzi, e così via, fino a raggiungere il numero totale di esseri che abitano questa realtà. Indipendentemente dall’enormità di questo numero, tutto ha origine da un set di dodici pezzi originali frammentati, rappresentati dai segni zodiacali.

Queste dodici parti, che chiamiamo i dodici Settori, costituiscono la matrice originale o, sempre in termini astrosciamanici, la nostra Identità Multidimensionale Centrale. Lo scopo strategico dei dodici Settori è rendere l’Identità Multidimensionale Centrale comprensibile alle menti condizionate dall’illusione della separazione.

I Settori sono associati ai dodici segni zodiacali, indicati nell’ordine: 1-Ariete, 2-Toro, 3-Gemelli, 4-Cancro, 5-Leone, 6-Vergine, 7-Bilancia, 8-Scorpione, 9-Sagittario, 10-Capricorno, 11-Acquario, 12-Pesci. Ogni Settore opera con tre distinte polarità (negativa, positiva, neutra; alta, bassa, media) e con due modalità (separante e unificante), ed è veicolato da spiriti, angeli, entità di varia natura che transitano e sostano nella nostra coscienza.

Ciò che consideriamo come i nostri pensieri, emozioni e sensazioni personali, sono manifestazioni dei Settori e delle entità relative. L’uomo è un computer organico che riceve e risponde a continui segnali e informazioni. Ogni Settore descrive un particolare stato di coscienza che si può esprimere mediante diversi livelli, come veglia, so-gno, meditazione, dormiveglia, trance erotica, alterazione della coscien-za, esperienza mistica, ecc.

Secondo l’astrosciamanesimo i problemi che sperimenti nella vita quotidiana derivano dalla tua percezione e non da ciò che succede realmente. Le cause delle difficoltà che ti sembra di incontrare sono la conseguenza di uno stato allucinatorio. La realtà ordinaria, così come la percepisci, è un immenso e intricato schermo virtuale operante a diversi livelli. Le sue origini si estendono ben oltre la comprensione corrente della mente convenzionale. Tuttavia, tale miraggio è così irreale che occhi attenti non possono fare a meno di scoprire varchi per ogni dove, rivelando la fallacia della nostra percezione.

È come un blocco di ghiaccio che appare solido finché la temperatura rimane sottozero, per poi cedere e sciogliersi allorché il clima diventa più caldo. Acquisire consapevolezza di quest’allucinazione e delle energie che la supportano, creare un dialogo e affrancarle, è il compito che si propone l’astrosciamanesimo.

Quest’obiettivo si realizza, all’interno stesso della percezione separa-ta, mediante l’impiego di una struttura composta di dodici Settori, ossia dodici modelli concentrati di energia che, insieme alle Direzioni cardinali, costituiscono l’asse orizzontale o circonferenza del Sacro Cerchio. L’asse verticale è rappresentato dall’alto (Mondo dell’Alto), dal basso (Mondo del Basso) e dal centro (Mondo di Mezzo). Questa struttura costituisce la squadra operativa che dirige la commedia della vita. Talvolta il tutto appare come un pandemonio colossale. Tuttavia, in questo caos dimora una logica dissennata di cui tu possiedi le chiavi. Allorché comprendi che più entri in questo caos più trovi caos, la fun-zione consiste nel districarsi da esso e ritrovare la via verso casa.

L’astrosciamanesimo si relaziona con una prospettiva sita oltre il funzionamento della mente ordinaria. Il presupposto di base è che ciò che percepisci nella vita ordinaria è un frammento di una dimensione ben più vasta, il risultato di qualcosa che esiste altrove. È come uno schermo ove si riflettono le immagini provenienti dal proiettore. Se intendi operare dei cambiamenti nella pellicola non serve a nulla agire sullo schermo. Solo accedendo alla cabina di proiezione puoi avvederti di ciò che accade e intervenire potenzialmente sul film.

L’opera sciamanica si occupa della cabina di proiezione, dell’operatore, della pellicola stessa, dei suoi attori, del regista e del produttore. Il lavoro consiste nel creare un ponte tra diverse dimensioni. Non vuol dire defilarsi da una dimensione ed evadere in un’altra. L’obiettivo è creare dialogo tra varie realtà.

Nella realtà ordinaria si è generata una frattura con altre dimensioni, ed è per ciò che ti trovi a vivere in una dimensione separata. La realtà che condividi con chi legge questo testo è solo una tra le tante possibili. In vero, non è necessario credere a quanto ho detto. Non occorre un atto di fede. È necessaria solo la disponibilità a vivere delle esperienze, a verificare di prima mano come stanno le cose e aprirsi alla guarigione.

Esistono dodici matrici orizzontali di energia, ciascuna operante con tre distinte polarità (negativa, positiva, neutra) e secondo due modalità (separante e unificante). Queste matrici agiscono costantemente nelle nostre menti ed emozioni in dosi e maniere diverse per ciascun individuo.

Queste dodici matrici sono veicolate da spiriti, angeli, demoni, entità di varia natura che incessantemente transitano nella nostra coscienza e talvolta vi sostano. Ciò che consideriamo essere i nostri pensieri, emozioni e sensazioni personali, sono manifestazioni delle dodici matrici e delle entità che ne sono portatrici. L’essere umano in questa chiave è come un computer organico che elabora continuamente segnali e informazioni.

Esiste poi una tredicesima matrice di natura verticale, chiamata Centro, o Albero di Luce. Questa matrice permette di essere testimoni dell’operatività delle altre dodici. Nel lavoro di guarigione si tratta di allinearsi e ritornare a essa regolarmente con apposite pratiche ogni volta in cui le matrici orizzontali predominano o sono dissonanti. Il rapporto con il Centro ci consente di deprogrammarci, di trasformare le modalità di separazione delle dodici matrici e riportarle all’unità.

Ciascun Settore del Sacro Cerchio descrive una forma specifica di energia o archetipo primario. L’esame della carta astrologica può fornire altri elementi rispetto ai modi in cui queste energie si esprimono e in quali circostanze sono più accentuate. Tuttavia, questo processo, seppure utile e illuminante, non costituisce per nulla una priorità. Ogni Settore designa un’entità organica vivente principale con cui è possibile interagire e relazionarsi intimamente. Il rapporto con questa entità non richiede necessariamente conoscenze astrologiche o particolari capacità intellettuali.

Se esistono problemi di dialogo con un Settore, o se avverti rabbia e disagio verso di esso, in genere si tratta di un tipo di energia che hai represso, separato o espulso dalla tua consapevolezza. Per ritrovare la totalità, alla fine hai bisogno di rapportarti con essa. Lo scopo originario della struttura dei Dodici Settori consiste nel facilitare la guarigione dal dolore generato dal senso di separazione. Ciò comporta l’accettazione, il riconoscimento e l’integrazione di ciascuna parte del nostro essere così com’è rappresentata da ogni Settore del Sacro Cerchio. Il modo di raggiungere quest’obiettivo consiste nel fare esperien-za di ogni elemento dei Settori, sia che si consideri positivamente o negativamente.

Qui non si tratta tanto di riconoscere e accettare una verità filosofica o spirituale: quella dell’unità dell’esistenza. Ciò sicuramente può aiutare, ma finché non vivrai un’esperienza diretta della tua natura, delle paure e desideri più profondi, degli strati di falsità e balordaggine che intasano la tua percezione, di quello che dimora oltre la realtà ordinaria, non potrai raggiungere la piena consapevolezza di questa verità.

L’abilità di una ricercatrice o ricercatore spirituale consiste nell’essere in grado di viaggiare nei vari Settori del Sacro Cerchio, passando da un mondo all’altro e mantenendo la connessione con l’asse verticale. Un tempo, nell’età mitica, secondo le leggende di molte tradizioni antiche, questo tipo di esperienza era ampiamente accessi-bile. Poi accadde qualcosa che determinò una separazione e la conse-guente rottura del dialogo tra gli esseri umani, i tre Mondi e i Dodici Settori.

Dopo il venir meno delle comunicazioni facili che all’alba dei tempi esistevano fra Cielo e Terra, fra gli umani e gli dèi, certi esseri privilegiati (e in primo luogo gli...

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