Tina #6 speciale. La Cina nella fase due del coronavirus / Alessandra Cappelletti
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Tina - il podcast ha incontrato Alessandra Cappelletti, professoressa di relazioni internazionali all'università Jiaotong a Suzhou, nella Cina orientale, che ci porta dentro la ripresa post-Coronavirus vista dall’interno del grande paese asiatico.
Con lei cercheremo di capire quali sono le strategie adottate dalla Cina per rispondere ad una crisi dalla doppia natura, locale e globale ad un tempo. La pandemia di Sars-Cov-2 ha messo in luce quanto fragile ed esposta sia il paese a minacce interne, come quelle manifestate dal Coronavirus: un evento niente affatto eccezionale, che rivela quanto il modello di sviluppo cinese - l’economia più veloce e dinamica nello scenario globale - tocchi con mano i suoi limiti ecologici. Se la pronta reazione delle autorità combinata dalla resilienza popolare sembra far emergere la Cina come paese vincente, il suo ruolo di leadership è messo in dubbio dall’ampia portata di attacchi che dall’occidente puntano il dito alle responsabilità di Pechino per non aver saputo contenere il virus. Le retoriche anti-cinesi rappresentano la continuazione di una guerra di posizione tra le potenze atlantiche, guidate dagli Stati Uniti, che procurano rinnovata linfa alla guerra commerciale che Washington ha intrapreso da tempo. La Cina e il resto del mondo si ritrovano impigliati in un doppio livello di contraddizioni. Da una parte Pechino non può fare a meno della globalizzazione economica: il progetto della nuova via della seta nasceva per rimettere la Cina al centro del mondo, spostandone il suo baricentro verso oriente e convertire la propria potenza commerciale in leadership geopolitica. D’altra parte il capitalismo globalizzato non può pensarsi senza le dinamiche catene del valore integrate orizzontalmente dentro e attraverso la Cina. Collegato a questo c’è un ulteriore territorio di frizione tra Cina e occidente, di natura politica ed egemonica. Il modello di società cinese, declinato alternativamente come socialismo con caratteristiche cinesi o nel paradigma tradizionale di governo confuciano è lungi dall’essere un esempio desiderabile per il resto del mondo. Mentre la mano testa di Pechino tenta di aiutare i paesi più colpiti dall’epidemia e alleviarne le dolorose conseguenze, la battaglia mediatica e diplomatica tra potenze si fa sempre più acuta, inaugurando forse l’inizio di una nuova guerra fredda.
Alessandra Cappelletti è Senior Researcher del CSCC (Centro Studi sulla Cina Contemporanea) e la trovate qui: http://www.cscc.it/staff
Montaggio e post-produzione sono di Gianmaria Aprile (che trovate qui https://www.discogs.com/artist/371425-Gianmaria-Aprile?sort=year%2Cdesc&limit=25&filter_anv=0&type=Credits)
Le musiche di TINA - Il podcast sono di Massimo Carozzi.
Se il progetto vi piace potete sostenerci sulla nostra pagina Patreon, qui: https://www.patreon.com/creator-home
Consigliamo la lettura di un'istruttiva mappa che illustra come si muove il cibo a livello globale e come la pandemia ne stia alterando i connotati. Creata dal South China Morning Post (quotidiano di Hong Kong), la trovate qui: https://multimedia.scmp.com/infographics/news/world/article/3080824/covid19-disrupts-food-supply/index.html?src=article-launcher
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Con lei cercheremo di capire quali sono le strategie adottate dalla Cina per rispondere ad una crisi dalla doppia natura, locale e globale ad un tempo. La pandemia di Sars-Cov-2 ha messo in luce quanto fragile ed esposta sia il paese a minacce interne, come quelle manifestate dal Coronavirus: un evento niente affatto eccezionale, che rivela quanto il modello di sviluppo cinese - l’economia più veloce e dinamica nello scenario globale - tocchi con mano i suoi limiti ecologici. Se la pronta reazione delle autorità combinata dalla resilienza popolare sembra far emergere la Cina come paese vincente, il suo ruolo di leadership è messo in dubbio dall’ampia portata di attacchi che dall’occidente puntano il dito alle responsabilità di Pechino per non aver saputo contenere il virus. Le retoriche anti-cinesi rappresentano la continuazione di una guerra di posizione tra le potenze atlantiche, guidate dagli Stati Uniti, che procurano rinnovata linfa alla guerra commerciale che Washington ha intrapreso da tempo. La Cina e il resto del mondo si ritrovano impigliati in un doppio livello di contraddizioni. Da una parte Pechino non può fare a meno della globalizzazione economica: il progetto della nuova via della seta nasceva per rimettere la Cina al centro del mondo, spostandone il suo baricentro verso oriente e convertire la propria potenza commerciale in leadership geopolitica. D’altra parte il capitalismo globalizzato non può pensarsi senza le dinamiche catene del valore integrate orizzontalmente dentro e attraverso la Cina. Collegato a questo c’è un ulteriore territorio di frizione tra Cina e occidente, di natura politica ed egemonica. Il modello di società cinese, declinato alternativamente come socialismo con caratteristiche cinesi o nel paradigma tradizionale di governo confuciano è lungi dall’essere un esempio desiderabile per il resto del mondo. Mentre la mano testa di Pechino tenta di aiutare i paesi più colpiti dall’epidemia e alleviarne le dolorose conseguenze, la battaglia mediatica e diplomatica tra potenze si fa sempre più acuta, inaugurando forse l’inizio di una nuova guerra fredda.
Alessandra Cappelletti è Senior Researcher del CSCC (Centro Studi sulla Cina Contemporanea) e la trovate qui: http://www.cscc.it/staff
Montaggio e post-produzione sono di Gianmaria Aprile (che trovate qui https://www.discogs.com/artist/371425-Gianmaria-Aprile?sort=year%2Cdesc&limit=25&filter_anv=0&type=Credits)
Le musiche di TINA - Il podcast sono di Massimo Carozzi.
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Consigliamo la lettura di un'istruttiva mappa che illustra come si muove il cibo a livello globale e come la pandemia ne stia alterando i connotati. Creata dal South China Morning Post (quotidiano di Hong Kong), la trovate qui: https://multimedia.scmp.com/infographics/news/world/article/3080824/covid19-disrupts-food-supply/index.html?src=article-launcher
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