IL PROGETTO CALCIOSOCIALE
Manage episode 295276944 series 2939597
«Calciosociale è un progetto di inclusione sociale. È cambiare le regole del calcio per ridiscutere le
regole del mondo».
Parole speciali di una persona speciale, Massimo Vallati, un sognatore forse, ma con le idee
chiarissime e un’ambizione che in un buona parte è stata già costruita e raggiunta.
Un obiettivo, una missione, uno scopo, si potrebbe chiamare in tanti modi, più semplicemente, la
consapevolezza di fare del bene per stare bene, tutti assieme.
Siamo a Roma, quartiere Corviale, zona a sud-ovest della città, distante circa 10 chilometri dal
Colosseo. La periferia grigia, quella che trasuda angoscia, cosparsa di crimine, degrado e
malavita, dove il cemento soffoca e annienta il germogliare della vita, senza che i bambini
possano godersi l’orizzonte e il cielo, intrappolati tra palazzi che ingabbiano senza un reale
confine.
Più precisamente siamo sotto al Serpentone, controversa opera architettonica lunga ben 958
metri e costruita a scopo di edilizia sociale. Il classico blocco immenso di appartamenti, ormai
quasi tutti occupati abusivamente. Per tanti è un’altra Scampia, un’altra vela sgonfia che non
viaggia verso alcuna destinazione.
Ma è proprio nella malinconia di questo quadro spettrale, in cui il tempo sembra scorrere a
velocità ridotta, che il calcio e l’amore hanno saputo riportare gioia, aggregazione, condivisione.
«I principi e i valori proposti da Calciosociale si esprimono attraverso il gioco del calcio inteso
come metafora della vita: riusciamo così a promuovere i valori dell’accoglienza, del rispetto delle
diversità, della corretta crescita della persona e del sano rapporto con la società.
Lavoriamo affinché i bambini, i ragazzi e gli adulti recuperino il gusto dell’onestà e siano esempi
positivi per un corretto sviluppo della comunità.
Ogni nostra iniziativa ha uno scopo prettamente pedagogico, di elevato spessore qualitativo e dal
valore psico-terapeutico: la nostra attenzione è rivolta sulle capacità e non sugli handicap presenti
nei soggetti considerati difficili».
Non a caso, la struttura di Calciosociale si chiama Campo dei Miracoli.
Su questo prato sintetico si gioca un calcio diverso, rivoluzionario, quasi inconcepibile, ma al
tempo stesso unico e speciale, come ricorda Massimo.
91 episodi