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Il Mondo alla Radio 28.01.2025

55:00
 
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La guerra senza fine nell’Est della Repubblica Democratica del Congo, i rimpatri in catene dei migranti messicani, e poi la Nuova Siria che per la ricostruzione punta sui giovani. Nella Repubblica Democratica del Congo le milizie ribelli del “Movimento per il 23 marzo” (M23) hanno preso il controllo di Goma, nell’Est del Paese sbaragliando le forze armate regolari congolesi (Fardc) e i suoi alleati, poco fa hanno conquistato anche l’aeroporto. Goma è la più grande e importante città del Nord Kivu, al confine con il Ruanda, una regione ricca di risorse minerarie ambite anche dall’Occidente come il coltan, l’oro, lo stagno e le terre rare. I ribelli parlano di “giorno glorioso” e da ieri mattina stanno mettendo a ferro e fuoco la città: 17 i morti quasi 400 i feriti, la rappresentante speciale dell’ONU nel Paese, ha detto che hanno utilizzato gli abitanti, bambini compresi, come "scudi umani" nell’ultima fase dell’avanzata, ovvero dai sobborghi della città verso il centro… Numerosi manifestanti nel Nord Est della Repubblica Democratica del Congo hanno attaccato le ambasciate di Ruanda, Francia, Belgio e Stati Uniti nella capitale Kinshasa, l’Ue ha condannato duramente le violenze. È il momento culminante sia di un’offensiva militare che si è intensificata fin dai primi giorni dell’anno, causando più di 400mila sfollati. In realta' questa battaglia e la conquista di Goma da parte del M23 sono soltanto l'ultimo capitolo di un conflitto cominciato nel 2012, ma che affonda le sue radici in una guerra risalente agli anni '90 e nel genocidio del Ruanda come ci spiega Andrea Spinelli esperto della rivista Africa Parliamo di immigrazione. Sono iniziate le prime retate contro i migranti a New York sono la segretaria agli interni Kristi Noem ha postato un video dalla Grande Mela nel quale ha annunciato l'arresto di un migrante accusato di vari reati, l’arresto è avvenuto nel Bronx. Intanto il presidente americano Donald Trump ha vinto il braccio di ferro con Bogotà e dopo appena 48 ore di stallo nei negoziati, il presidente colombiano Petro ha accettato le condizioni del Tycoon complice anche la minaccia dei dazi. Di fronte alle nuove disposizioni del governo degli Stati Uniti in materia di migrazione - tra cui i contestati rimpatri in manette e catene su aerei militari verso i Paesi di origine dei migranti e la sospensione dell'app “Cbp One” che consentiva di prenotare gli appuntamenti per ottenere l’ingresso legale negli Usa - molti migranti stanno vivendo «momenti di angoscia, paura e incertezza». E questo è quanto si legge in una nota dei vescovi messicani che lanciano un appello per una accoglienza integrale. Si stima che l'interruzione dell’App ha di fatto bloccato 33 mila persone in partenza dalla nazione latinoamericana. Nell'ultima settimana, il Messico ha inoltre ricevuto piu' di 4.000 migranti deportati dagli Stati Uniti, compresi i non messicani, ha fatto sapere ieri la presidente Claudia Sheinbaum. Abbiamo raggiunto telefonicamente a Città del Messico padre Héctor Julio López Vivas, direttore dei 5 centri degli scalabriniani dedicati all’accoglienza dei migranti Prosegue in Siria il viaggio, la missione del cardinale Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Chiese orientali, inviato da Papa Francesco nel Paese che guarda alla ricostruzione e alla rinascita politica ed economica dopo la caduta di Bashar Al Assad. La delegazione vaticana sta visitando i luoghi simbolo del Paese da Damasco ad Aleppo, che prima della guerra era la terza città cristiana del mondo arabo con oltre 300mila membri appartenenti a una decina di confessioni diverse e oggi ridotti a meno di trentamila. E poi Hama, Hom... L’abbraccio del Papa sta arrivando in questi luoghi come pure l’incoraggiamento ai cristiani ad essere protagonisti della Nuova Siria e in particolare ai giovani che ancora faticano a far sentire la loro voce. Sentiamo cosa ci dice in proposito Padre Pierre Jabloian, salesiano direttore della Casa di Aleppo Nella seconda parte del Mondo alla Radio un approfondimento sul tema Educazione e Comunicazione, con la partecipazione del vice direttore dei Media vaticani, Alessandro Gisotti In conduzione: Cecilia Seppia In redazione: Cecilia Seppia, Michele Raviart con il contributo di Giada Aquilino e Stefano Leszczynski In regia: Alberto Giovannetti
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La guerra senza fine nell’Est della Repubblica Democratica del Congo, i rimpatri in catene dei migranti messicani, e poi la Nuova Siria che per la ricostruzione punta sui giovani. Nella Repubblica Democratica del Congo le milizie ribelli del “Movimento per il 23 marzo” (M23) hanno preso il controllo di Goma, nell’Est del Paese sbaragliando le forze armate regolari congolesi (Fardc) e i suoi alleati, poco fa hanno conquistato anche l’aeroporto. Goma è la più grande e importante città del Nord Kivu, al confine con il Ruanda, una regione ricca di risorse minerarie ambite anche dall’Occidente come il coltan, l’oro, lo stagno e le terre rare. I ribelli parlano di “giorno glorioso” e da ieri mattina stanno mettendo a ferro e fuoco la città: 17 i morti quasi 400 i feriti, la rappresentante speciale dell’ONU nel Paese, ha detto che hanno utilizzato gli abitanti, bambini compresi, come "scudi umani" nell’ultima fase dell’avanzata, ovvero dai sobborghi della città verso il centro… Numerosi manifestanti nel Nord Est della Repubblica Democratica del Congo hanno attaccato le ambasciate di Ruanda, Francia, Belgio e Stati Uniti nella capitale Kinshasa, l’Ue ha condannato duramente le violenze. È il momento culminante sia di un’offensiva militare che si è intensificata fin dai primi giorni dell’anno, causando più di 400mila sfollati. In realta' questa battaglia e la conquista di Goma da parte del M23 sono soltanto l'ultimo capitolo di un conflitto cominciato nel 2012, ma che affonda le sue radici in una guerra risalente agli anni '90 e nel genocidio del Ruanda come ci spiega Andrea Spinelli esperto della rivista Africa Parliamo di immigrazione. Sono iniziate le prime retate contro i migranti a New York sono la segretaria agli interni Kristi Noem ha postato un video dalla Grande Mela nel quale ha annunciato l'arresto di un migrante accusato di vari reati, l’arresto è avvenuto nel Bronx. Intanto il presidente americano Donald Trump ha vinto il braccio di ferro con Bogotà e dopo appena 48 ore di stallo nei negoziati, il presidente colombiano Petro ha accettato le condizioni del Tycoon complice anche la minaccia dei dazi. Di fronte alle nuove disposizioni del governo degli Stati Uniti in materia di migrazione - tra cui i contestati rimpatri in manette e catene su aerei militari verso i Paesi di origine dei migranti e la sospensione dell'app “Cbp One” che consentiva di prenotare gli appuntamenti per ottenere l’ingresso legale negli Usa - molti migranti stanno vivendo «momenti di angoscia, paura e incertezza». E questo è quanto si legge in una nota dei vescovi messicani che lanciano un appello per una accoglienza integrale. Si stima che l'interruzione dell’App ha di fatto bloccato 33 mila persone in partenza dalla nazione latinoamericana. Nell'ultima settimana, il Messico ha inoltre ricevuto piu' di 4.000 migranti deportati dagli Stati Uniti, compresi i non messicani, ha fatto sapere ieri la presidente Claudia Sheinbaum. Abbiamo raggiunto telefonicamente a Città del Messico padre Héctor Julio López Vivas, direttore dei 5 centri degli scalabriniani dedicati all’accoglienza dei migranti Prosegue in Siria il viaggio, la missione del cardinale Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Chiese orientali, inviato da Papa Francesco nel Paese che guarda alla ricostruzione e alla rinascita politica ed economica dopo la caduta di Bashar Al Assad. La delegazione vaticana sta visitando i luoghi simbolo del Paese da Damasco ad Aleppo, che prima della guerra era la terza città cristiana del mondo arabo con oltre 300mila membri appartenenti a una decina di confessioni diverse e oggi ridotti a meno di trentamila. E poi Hama, Hom... L’abbraccio del Papa sta arrivando in questi luoghi come pure l’incoraggiamento ai cristiani ad essere protagonisti della Nuova Siria e in particolare ai giovani che ancora faticano a far sentire la loro voce. Sentiamo cosa ci dice in proposito Padre Pierre Jabloian, salesiano direttore della Casa di Aleppo Nella seconda parte del Mondo alla Radio un approfondimento sul tema Educazione e Comunicazione, con la partecipazione del vice direttore dei Media vaticani, Alessandro Gisotti In conduzione: Cecilia Seppia In redazione: Cecilia Seppia, Michele Raviart con il contributo di Giada Aquilino e Stefano Leszczynski In regia: Alberto Giovannetti
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