Marketing digitale, creazione contenuti, imprenditoria e mindset: tutto ciò che ti serve per far crescere il tuo business, una puntata alla volta. Sono Cecilia Sardeo, imprenditrice digitale con oltre 10 anni di esperienza. Dopo aver fondato e lasciato la branca italiana di Mindvalley, oggi aiuto imprenditrici a crescere in modo sostenibile, etico e proficuo. La mia forza? Semplifico strategie complesse in piccoli passi gestibili. Ascolta, lasciati ispirare e crea un business in linea con i ...
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La Meloni Andreottiana: Tirare a campare per non tirare le cuoia (con Mario Seminerio)
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A De Mita che gli imputava di presiedere un governo mediocre che tirava a campare senza visione, privo di ambizioni e allergico alle riforme Andreotti rispose: "Meglio tirare a campare che tirare le cuoia".
Non sappiamo se il fantasma dell'altro cavallo di razza del generone romano appaia ancora nei corridoi di Palazzo Chigi, ma la legge di bilancio presentata, anzi abborracciata, da Giorgetti e Giorgina è un tributo postumo al mitico Belzebù (copyright Eugenio Scalfari).
Tra calci del mulo e calci alla lattina i provvedimenti annunciati, ma (come è pessimo costume dei governi italiani di ogni colore) non ancora redatti in un testo finale, sono una combinazione di trucchetti da treccartari e misere regalie.
A voler essere benevoli ci si può consolare osservando che (con un po' di fortuna) i parametri su deficit e debito pubblico non peggioreranno marcatamente. Ma la piaga purulenta della bassa produttività e dell'arretratezza che infetta la stagnante economia italiana non viene disinfettata. Di riforme strutturali non si intravede nemmeno l'ombra.
Il programma serio di stabilizzazione dei conti pubblici, scaglionato lungo un arco di sette anni (come prescritto dal Patto di Stabilità) non è pervenuto. Le privatizzazioni, che erano un pilastro della legge di bilancio 2024, sono passate in cavalleria.
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Non sappiamo se il fantasma dell'altro cavallo di razza del generone romano appaia ancora nei corridoi di Palazzo Chigi, ma la legge di bilancio presentata, anzi abborracciata, da Giorgetti e Giorgina è un tributo postumo al mitico Belzebù (copyright Eugenio Scalfari).
Tra calci del mulo e calci alla lattina i provvedimenti annunciati, ma (come è pessimo costume dei governi italiani di ogni colore) non ancora redatti in un testo finale, sono una combinazione di trucchetti da treccartari e misere regalie.
A voler essere benevoli ci si può consolare osservando che (con un po' di fortuna) i parametri su deficit e debito pubblico non peggioreranno marcatamente. Ma la piaga purulenta della bassa produttività e dell'arretratezza che infetta la stagnante economia italiana non viene disinfettata. Di riforme strutturali non si intravede nemmeno l'ombra.
Il programma serio di stabilizzazione dei conti pubblici, scaglionato lungo un arco di sette anni (come prescritto dal Patto di Stabilità) non è pervenuto. Le privatizzazioni, che erano un pilastro della legge di bilancio 2024, sono passate in cavalleria.
529 episodi
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Non sappiamo se il fantasma dell'altro cavallo di razza del generone romano appaia ancora nei corridoi di Palazzo Chigi, ma la legge di bilancio presentata, anzi abborracciata, da Giorgetti e Giorgina è un tributo postumo al mitico Belzebù (copyright Eugenio Scalfari).
Tra calci del mulo e calci alla lattina i provvedimenti annunciati, ma (come è pessimo costume dei governi italiani di ogni colore) non ancora redatti in un testo finale, sono una combinazione di trucchetti da treccartari e misere regalie.
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Il programma serio di stabilizzazione dei conti pubblici, scaglionato lungo un arco di sette anni (come prescritto dal Patto di Stabilità) non è pervenuto. Le privatizzazioni, che erano un pilastro della legge di bilancio 2024, sono passate in cavalleria.
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