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Episodio 73. La Seconda Guerra Mondiale. Il ruolo dei Carabinieri dall'8 settembre all'inizio dell'ottobre 1943

14:30
 
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Care amiche, cari amici, benvenuti in un nuovo episodio di Storia dei carabinieri; siamo arrivati al settantatreesimo (73°) episodio della serie “normale”. Quale fu il ruolo dei Carabinieri dalla difesa di Roma all’inizio dell’ottobre 1943?

E, in particolare quale fu il ruolo dell’Arma a Roma, in una delle fasi più complicate della vita della capitale del regno. Proviamo a parlarne (brevemente) in questa puntata.

La ricorrenza degli 80 dai tragici fatti dell’8 settembre 1943 ha riportato alla memoria di molti cosa accadde in quei giorni. Ecco, ci sembra doveroso fare un piccolo approfondimento su quale fu il ruolo dei Carabinieri dalla difesa di Roma all’inizio dell’ottobre di quel terribile anno.

Per mantenere l’episodio nei limiti di durata che questa stagione si è prefissa saremo costretti ad apparire piuttosto schematici dunque chi ci ascolta ci scusi, cercheremo di dare qualche consiglio di lettura e possibili approfondimenti più avanti anche su altre piattaforme, magari una più social del “semplice” podcast.

Possiamo partire dal 9 settembre quando le unità tedesche in Italia si posizionano e cercano di conquistare i gangli vitali del nostro Paese. Dico cercano perché in effetti ci riescono nonostante in alcune parti d’Italia reparti dell’Esercito, il principale protagonista, combattano guidati dai loro ufficiali, mentre intorno tutto si liquefa come neve al sole. Nel frattempo, i Carabinieri. Lo avevamo già ricordato in una puntata precedente, i Carabinieri seguono le vicende dei reparti presso i quali prestavano servizio di polizia militare se inseriti nelle unità delle Forze Armate o sono considerati, grosso modo, forza dell’ordine e quindi inizialmente l’occhio dei tedeschi è rivolto “allo sfruttamento di questa risorsa che contano di tenere alle proprie dipendenze”.

Dunque Roma. A Roma si combatte. In particolare, si combatte nella zona Sud della capitale tenuta dalla divisione Granatieri di Sardegna sotto gli ordini del generale Solinas e riesce a tenere testa ai nemici ma è quella che risponde meglio.

In altre parti intorno alla capitale l’impegno dei reparti italiani e diverso con alcuni che rimangono e si battono e molti altri si danno alla fuga, sull’esempio dei propri ufficiali.

Dunque questo aspetto mi pare importante. Dove gli ufficiali combattono le unità sono attive e tenaci, dove questi fuggono tutti si dileguano.

Per quanto riguarda l’Arma nella capitale, dal 9 all’11 settembre abbiamo due elementi da considerare: la partecipazione di un battaglione allievi Carabinieri alla difesa della capitale alla Magliana e la lotta che i Carabinieri dell’Arma territoriale oppongono alle truppe tedesche all’interno della città.

Nel frattempo, in quel periodo di circa un mese dal 9/10 settembre al 7 ottobre circa in altre parti d’Italia si combatté. Mi sembra importante citare l’episodio della Stazione Carabinieri Reali Napoli Porto.

I Carabinieri di quel comando difesero, inizialmente con un’unità di fanteria, poi da soli il palazzo dei telefoni di Napoli che avrebbe garantito i collegamenti telefonici e telegrafici con il resto d’Italia. La sorpresa pensata dai tedeschi non ebbe effetto e nello scontro ebbero la peggio.

Terminata la prima fase della resistenza armata a Napoli i tedeschi occupata militarmente la città catturarono i componenti della stazione che il 12 settembre fu trucidata insieme a due civili a Teverola, una località in provincia di Caserta.

Questo comportamento barbaro e in disprezzo delle norme e degli usi di guerra non riuscì a creare quel clima di paura con il quale i tedeschi intendevano esercitare il controllo del territorio italiano. Infatti dal 24 al 30 settembre, tutta la città di Napoli si sollevò e trovò proprio nei Carabinieri quel reticolo necessario ad allargare rapidissimamente a tutti i quartieri l’insurrezione.

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A presto! #linkinbio!

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E, in particolare quale fu il ruolo dell’Arma a Roma, in una delle fasi più complicate della vita della capitale del regno. Proviamo a parlarne (brevemente) in questa puntata.

La ricorrenza degli 80 dai tragici fatti dell’8 settembre 1943 ha riportato alla memoria di molti cosa accadde in quei giorni. Ecco, ci sembra doveroso fare un piccolo approfondimento su quale fu il ruolo dei Carabinieri dalla difesa di Roma all’inizio dell’ottobre di quel terribile anno.

Per mantenere l’episodio nei limiti di durata che questa stagione si è prefissa saremo costretti ad apparire piuttosto schematici dunque chi ci ascolta ci scusi, cercheremo di dare qualche consiglio di lettura e possibili approfondimenti più avanti anche su altre piattaforme, magari una più social del “semplice” podcast.

Possiamo partire dal 9 settembre quando le unità tedesche in Italia si posizionano e cercano di conquistare i gangli vitali del nostro Paese. Dico cercano perché in effetti ci riescono nonostante in alcune parti d’Italia reparti dell’Esercito, il principale protagonista, combattano guidati dai loro ufficiali, mentre intorno tutto si liquefa come neve al sole. Nel frattempo, i Carabinieri. Lo avevamo già ricordato in una puntata precedente, i Carabinieri seguono le vicende dei reparti presso i quali prestavano servizio di polizia militare se inseriti nelle unità delle Forze Armate o sono considerati, grosso modo, forza dell’ordine e quindi inizialmente l’occhio dei tedeschi è rivolto “allo sfruttamento di questa risorsa che contano di tenere alle proprie dipendenze”.

Dunque Roma. A Roma si combatte. In particolare, si combatte nella zona Sud della capitale tenuta dalla divisione Granatieri di Sardegna sotto gli ordini del generale Solinas e riesce a tenere testa ai nemici ma è quella che risponde meglio.

In altre parti intorno alla capitale l’impegno dei reparti italiani e diverso con alcuni che rimangono e si battono e molti altri si danno alla fuga, sull’esempio dei propri ufficiali.

Dunque questo aspetto mi pare importante. Dove gli ufficiali combattono le unità sono attive e tenaci, dove questi fuggono tutti si dileguano.

Per quanto riguarda l’Arma nella capitale, dal 9 all’11 settembre abbiamo due elementi da considerare: la partecipazione di un battaglione allievi Carabinieri alla difesa della capitale alla Magliana e la lotta che i Carabinieri dell’Arma territoriale oppongono alle truppe tedesche all’interno della città.

Nel frattempo, in quel periodo di circa un mese dal 9/10 settembre al 7 ottobre circa in altre parti d’Italia si combatté. Mi sembra importante citare l’episodio della Stazione Carabinieri Reali Napoli Porto.

I Carabinieri di quel comando difesero, inizialmente con un’unità di fanteria, poi da soli il palazzo dei telefoni di Napoli che avrebbe garantito i collegamenti telefonici e telegrafici con il resto d’Italia. La sorpresa pensata dai tedeschi non ebbe effetto e nello scontro ebbero la peggio.

Terminata la prima fase della resistenza armata a Napoli i tedeschi occupata militarmente la città catturarono i componenti della stazione che il 12 settembre fu trucidata insieme a due civili a Teverola, una località in provincia di Caserta.

Questo comportamento barbaro e in disprezzo delle norme e degli usi di guerra non riuscì a creare quel clima di paura con il quale i tedeschi intendevano esercitare il controllo del territorio italiano. Infatti dal 24 al 30 settembre, tutta la città di Napoli si sollevò e trovò proprio nei Carabinieri quel reticolo necessario ad allargare rapidissimamente a tutti i quartieri l’insurrezione.

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