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Vini contro la mafia, il progetto Gatekeeper e il nuovo Circolo Puccini in provincia di Pistoia

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Vini rossi, bianchi e rosati che portano il nome delle vittime innocenti di mafia e vengono realizzati su terreni un tempo appartenuti alla criminalità organizzata. Succede in Puglia, dove grazie alla legge sul riutilizzo pubblico e sociale dei beni confiscati alle mafie, questi luoghi sono diventati generatori di occasioni di lavoro, economia, sviluppo e inclusione. Tra questi pregiati vini troviamo il “Rosso Libero”, intitolato a Michele Cianci, ucciso la sera del 2 dicembre 1991 per essersi opposto ad un tentativo di rapina. C’è poi Hiso Teleray, dedicato al giovane migrante albanese che lavorava nei campi del foggiano freddato nel settembre del 1999 per non aver ceduto alle minacce dei caporali. “Renata Forte”, invece, porta il nome dell’assessora al Comune di Nardò assassinata nel 1984 per aver cercato di promuovere la legalità sul suo territorio. “Antò”, infine, è un Primitivo dedicato ad Antonio Montinaro, Caposcorta del giudice Giovanni Falcone morto nel 1992 nella strage di Capaci. Oltre alla quantità e alle qualità organolettiche eccellenti dei vini messi sul mercato, alla base del percorso produttivo l’aspetto più rilevante è quello dell’inserimento socio-lavorativo di persone che provengono dal circuito della giustizia riparativa, migranti strappati dalle mani dei caporali e che arrivano da situazioni di profondo disagio sociale.

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Ha preso il via il progetto Gatekeeper, un portale online per il coinvolgimento di quasi 10.000 cittadini pugliesi over55 per la sperimentazione di app abbinate a smartphone con lo scopo di promuovere la prevenzione sanitaria e i corretti stili di vita. Il progetto è il più vasto mai realizzato e vede la Puglia protagonista insieme ad altri nove siti pilota di tutta Europa, con il campione più numeroso, 10.000 cittadini coinvolti sui 40.000 totali. Gatekeeper va nella direzione della medicina predittiva e della diagnosi precoce, contribuendo a includere tutta la popolazione nell'utilizzo diffuso dei sistemi digitali.

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E’ stato inaugurato a Capostrada, in provincia di Pistoia, il nuovo Circolo Puccini, un ristorante che occupa lavoratori con disabilità. Gestito dalla cooperativa sociale Don Chisciotte, che coordinava le attività di questa struttura già da una decina di anni, ha subìto una importante restyling ed ora punta ad ampliare l’organico, con l’obiettivo di arrivare entro la fine dell’anno a sette dipendenti. Un modo concreto per offrire una reale opportunità lavorativa e di indipendenza economica a persone con fragilità.

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E’ stato inaugurato a Capostrada, in provincia di Pistoia, il nuovo Circolo Puccini, un ristorante che occupa lavoratori con disabilità. Gestito dalla cooperativa sociale Don Chisciotte, che coordinava le attività di questa struttura già da una decina di anni, ha subìto una importante restyling ed ora punta ad ampliare l’organico, con l’obiettivo di arrivare entro la fine dell’anno a sette dipendenti. Un modo concreto per offrire una reale opportunità lavorativa e di indipendenza economica a persone con fragilità.

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