3 Problemi nel Prato a Fine Estate - Bestprato Podcast Ep. 37
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Approfondimento:
http://bit.ly/2Z9CsAc
Uno tra gli errori più comuni a fine estate è sottovalutare i pericoli che il prato attraversa dopo ferragosto. I problemi più frequenti coinvolgono 3 aspetti:
malattie fungine,
debolezza generale
carenza di nutrimenti.
MALATTIE FUNGINE
In tutta la seconda parte di agosto, e nelle prime settimane di settembre, il rischio malattie rimane elevatissimo. Sottovalutare questo pericolo e confidare nell’imminente abbassarsi delle temperature può essere molto pericoloso.
Va anche tenuto a mente che l’autunno è comunque una stagione a rischio di patologie fungine e quindi è necessario continuare con costanza i trattamenti di prevenzione e di contrasto alle malattie.
I lavori da fare sono semplici e simili a quelli suggeriti per luglio:
trattamento di induzione di resistenza a base di fosfito di potassio
somministrazione di microrganismi antagonisti
Per quanto riguarda il tipo di microrganismi da usare, si sceglierà il bacillus subitilis se sono previste temperature che di giorno superano i 30 gradi, viceversa opteremo per un prodotto a base di trichoderma, al quale far seguire una abbondante irrigazione.
DEBOLEZZA
È risaputo che l’estate sia la stagione in assoluto più stressante in quanto si verificano nello stesso periodo molto fattori critici: elevate temperature, colpi di calore, malattie fungine, infestanti, stress meccanici (da calpestio), ecc…
Il paradosso è che mentre si verificano questi stress la pianta, per sopravvivere al gran caldo, chiude egli stomi, rallenta la fotosintesi clorofilliana e diminuisce la produzione di energia.
Il risultato è una inevitabile mancanza di forza e reattività, una debolezza generale che si traduce in una difficoltà a rispondere prontamente alle criticità.
Per ovviare a questo problema, è di grande aiuto stimolare il tappeto erboso per renderlo capace di svolgere al meglio sia la fotosintesi che le sue attività vegetali, soprattutto quelle legate all costruzione cellulare ed eliminazione di sostanze tossiche.
Per questo scopo si esegue un trattamento fogliare a base di acidi umici ed idrolizzati proteici. I trattamenti vanno eseguito su foglia asciutta interrompendo l’irrigazione per 12/24 ore.
CARENZA NUTRITIVA
Durante tutta l’estate, da giugno a settembre, un prato in pianura può consumare da 3 a 5 grammi di azoto per mq, circa 1 grammo di fosforo e 2 di potassio. Sono valori che variano molto in funzione delle temperature e delle piogge.
Senza nutrimenti il prato non cresce e non recupera da ingiallimenti e stress. Ma se l’ultima concimazione eseguita risale a maggio, è altamente probabile che il prato sia in carenza nutritiva e quindi abbia bisogno di concimazione.
Il problema è che finché fa caldo non si può concimare con i classici fertilizzanti autunnali, il rischio molto concreto è di bruciare il prato.
La soluzione è eseguire una concimazione di transizione, capace di dare un nutrimento sicuro al prato e condurlo alla fertilizzazione autunnale senza carenze. I fertilizzanti da usare sono di tipo liquido, basati su azoto ureico da somministrare per via fogliare.
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Il blog di Bestprato:
http://www.bestprato.com/green/
Il Giardino di Bestprato
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Uno tra gli errori più comuni a fine estate è sottovalutare i pericoli che il prato attraversa dopo ferragosto. I problemi più frequenti coinvolgono 3 aspetti:
malattie fungine,
debolezza generale
carenza di nutrimenti.
MALATTIE FUNGINE
In tutta la seconda parte di agosto, e nelle prime settimane di settembre, il rischio malattie rimane elevatissimo. Sottovalutare questo pericolo e confidare nell’imminente abbassarsi delle temperature può essere molto pericoloso.
Va anche tenuto a mente che l’autunno è comunque una stagione a rischio di patologie fungine e quindi è necessario continuare con costanza i trattamenti di prevenzione e di contrasto alle malattie.
I lavori da fare sono semplici e simili a quelli suggeriti per luglio:
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somministrazione di microrganismi antagonisti
Per quanto riguarda il tipo di microrganismi da usare, si sceglierà il bacillus subitilis se sono previste temperature che di giorno superano i 30 gradi, viceversa opteremo per un prodotto a base di trichoderma, al quale far seguire una abbondante irrigazione.
DEBOLEZZA
È risaputo che l’estate sia la stagione in assoluto più stressante in quanto si verificano nello stesso periodo molto fattori critici: elevate temperature, colpi di calore, malattie fungine, infestanti, stress meccanici (da calpestio), ecc…
Il paradosso è che mentre si verificano questi stress la pianta, per sopravvivere al gran caldo, chiude egli stomi, rallenta la fotosintesi clorofilliana e diminuisce la produzione di energia.
Il risultato è una inevitabile mancanza di forza e reattività, una debolezza generale che si traduce in una difficoltà a rispondere prontamente alle criticità.
Per ovviare a questo problema, è di grande aiuto stimolare il tappeto erboso per renderlo capace di svolgere al meglio sia la fotosintesi che le sue attività vegetali, soprattutto quelle legate all costruzione cellulare ed eliminazione di sostanze tossiche.
Per questo scopo si esegue un trattamento fogliare a base di acidi umici ed idrolizzati proteici. I trattamenti vanno eseguito su foglia asciutta interrompendo l’irrigazione per 12/24 ore.
CARENZA NUTRITIVA
Durante tutta l’estate, da giugno a settembre, un prato in pianura può consumare da 3 a 5 grammi di azoto per mq, circa 1 grammo di fosforo e 2 di potassio. Sono valori che variano molto in funzione delle temperature e delle piogge.
Senza nutrimenti il prato non cresce e non recupera da ingiallimenti e stress. Ma se l’ultima concimazione eseguita risale a maggio, è altamente probabile che il prato sia in carenza nutritiva e quindi abbia bisogno di concimazione.
Il problema è che finché fa caldo non si può concimare con i classici fertilizzanti autunnali, il rischio molto concreto è di bruciare il prato.
La soluzione è eseguire una concimazione di transizione, capace di dare un nutrimento sicuro al prato e condurlo alla fertilizzazione autunnale senza carenze. I fertilizzanti da usare sono di tipo liquido, basati su azoto ureico da somministrare per via fogliare.
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