Storie, notizie, analisi, per raccontare ogni giorno tutto ciò che accade fuori dai confini italiani. Fatti apparentemente lontani che ci riguardano sempre di più, quotidianamente. Dopo un anno di reportage, Giampaolo Musumeci posa lo zaino, accende il microfono e accoglie reporter, fotografi, analisti, i più autorevoli a livello internazionale.
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La guerra in Nagorno Karabakh è molto vicina all’Europa, con Giorgio Comai
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Il Nagorno Karabakh è un territorio che si trova nel Caucaso meridionale e che formalmente appartiene all’Azerbaijan, ma che è abitato in gran parte da persone armene, che vorrebbero riunirsi all’Armenia. Per questo, Armenia e Azerbaijan hanno combattuto ben due guerre per il Nagorno Karabakh: una all’inizio degli anni Novanta, che è stata vinta dall’Armenia, e una un paio d’anni fa, nel 2020, che è stata vinta invece dall’Azerbaijan. Attualmente, in Nagorno Karabakh si trovano oltre 100 mila persone armene che sono praticamente isolate in mezzo al territorio azero, e quella che era una crisi politica ora è diventata anche una crisi umanitaria.Il conflitto in Nagorno Karabakh sembra piccolo e periferico, ma è importante per moltissimi motivi. Basta guardare alla mappa: l’Armenia confina a ovest con la Turchia, a sud con l’Iran, a est con l’Azerbaijan: tutte grosse potenze regionali che hanno qualcosa da dire in questo conflitto. E poi ci sono la Russia, il paese più importante della regione, e anche l’Unione Europea sta assumendo un ruolo. Insomma: per questo piccolo conflitto passa davvero tutto il mondo.Ne parliamo con Giorgio Comai, ricercatore dell’Osservatorio Balcani Caucaso e membro del direttivo dell’Associazione per lo Studio in Italia di Asia centrale e Caucaso.I CONSIGLI DI GIORGIO COMAI
– Il podcast dell’International Crisis Group
– Il jazz azero, con un disco di Vagif Mustafa Zadeh
– Il prog-rock turkmeno, ben rappresentato dal Gunesh Ensemble
– Il disco-funk armeno con tre playlist: Armenian disco-funk, “Silk Road: Journey of the Armenian Diaspora (1971-1982)” e un mix di dischi armeni provenienti da Beirut
Globo è un podcast del Post, condotto da Eugenio Cau.
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– Il jazz azero, con un disco di Vagif Mustafa Zadeh
– Il prog-rock turkmeno, ben rappresentato dal Gunesh Ensemble
– Il disco-funk armeno con tre playlist: Armenian disco-funk, “Silk Road: Journey of the Armenian Diaspora (1971-1982)” e un mix di dischi armeni provenienti da Beirut
Globo è un podcast del Post, condotto da Eugenio Cau.
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