In 4 minuti la redazione di The Vision vi racconterà cosa dovete sapere per iniziare la giornata. Ogni mattina, dal lunedì al venerdì, alle 6:30. Illustrazione: Alessandro De Vecchi
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Il ddl sicurezza è (pericolosissimo) dadaismo di Stato
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Nel grand guignol della politica italiana, il ddl sicurezza si erge come l'ultimo capolavoro di un governo che ha elevato il paradosso a metodo di governo. Non siamo di fronte a una semplice legge ma a un'opera d'arte concettuale che sfida i confini tra realtà e finzione legislativa.
Prendiamo la norma "anti-Gandhi". In un colpo solo, il governo riesce a trivializzare la disobbedienza civile e a criminalizzare il pensiero critico. Un tour de force legislativo che trasforma ogni manifestante in un potenziale Che Guevara, ogni sit-in in una minaccia alla sicurezza nazionale. Chapeau!
La norma "anti-Salis" è un manifesto del surrealismo giuridico. Trasformare l'emergenza abitativa in un'emergenza carceraria è un'intuizione degna di Ionesco. Perché risolvere il problema quando si può semplicemente renderlo illegale?
L'aggravante per i reati in stazioni e metropolitane è un omaggio al teatro dell'assurdo. Come se il crimine rispettasse i confini architettonici, come se bastasse un articolo di legge per esorcizzare il degrado urbano.
E che dire della crociata contro la cannabis light? Un'ode alla coerenza di un paese che bandisce le infiorescenze ma celebra l'aperitivo. Una mossa strategica per garantire che l'unica "erba" permessa sia quella dei campi da calcio.
Questo ddl non è solo una legge, è una performance artistica. Un'installazione concettuale che ci costringe a riflettere sui limiti della razionalità legislativa. È la prova tangibile che, in Italia, la linea tra governance e dadaismo è più sottile di quanto pensiamo.
Peccato che sia tutto pericolosissimo. La compressione dei diritti non fa ridere e riportare indietro i diritti quando passerà questo circo sarà molto più complicato del previsto.
#LaSveglia per La Notizia
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Prendiamo la norma "anti-Gandhi". In un colpo solo, il governo riesce a trivializzare la disobbedienza civile e a criminalizzare il pensiero critico. Un tour de force legislativo che trasforma ogni manifestante in un potenziale Che Guevara, ogni sit-in in una minaccia alla sicurezza nazionale. Chapeau!
La norma "anti-Salis" è un manifesto del surrealismo giuridico. Trasformare l'emergenza abitativa in un'emergenza carceraria è un'intuizione degna di Ionesco. Perché risolvere il problema quando si può semplicemente renderlo illegale?
L'aggravante per i reati in stazioni e metropolitane è un omaggio al teatro dell'assurdo. Come se il crimine rispettasse i confini architettonici, come se bastasse un articolo di legge per esorcizzare il degrado urbano.
E che dire della crociata contro la cannabis light? Un'ode alla coerenza di un paese che bandisce le infiorescenze ma celebra l'aperitivo. Una mossa strategica per garantire che l'unica "erba" permessa sia quella dei campi da calcio.
Questo ddl non è solo una legge, è una performance artistica. Un'installazione concettuale che ci costringe a riflettere sui limiti della razionalità legislativa. È la prova tangibile che, in Italia, la linea tra governance e dadaismo è più sottile di quanto pensiamo.
Peccato che sia tutto pericolosissimo. La compressione dei diritti non fa ridere e riportare indietro i diritti quando passerà questo circo sarà molto più complicato del previsto.
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Prendiamo la norma "anti-Gandhi". In un colpo solo, il governo riesce a trivializzare la disobbedienza civile e a criminalizzare il pensiero critico. Un tour de force legislativo che trasforma ogni manifestante in un potenziale Che Guevara, ogni sit-in in una minaccia alla sicurezza nazionale. Chapeau!
La norma "anti-Salis" è un manifesto del surrealismo giuridico. Trasformare l'emergenza abitativa in un'emergenza carceraria è un'intuizione degna di Ionesco. Perché risolvere il problema quando si può semplicemente renderlo illegale?
L'aggravante per i reati in stazioni e metropolitane è un omaggio al teatro dell'assurdo. Come se il crimine rispettasse i confini architettonici, come se bastasse un articolo di legge per esorcizzare il degrado urbano.
E che dire della crociata contro la cannabis light? Un'ode alla coerenza di un paese che bandisce le infiorescenze ma celebra l'aperitivo. Una mossa strategica per garantire che l'unica "erba" permessa sia quella dei campi da calcio.
Questo ddl non è solo una legge, è una performance artistica. Un'installazione concettuale che ci costringe a riflettere sui limiti della razionalità legislativa. È la prova tangibile che, in Italia, la linea tra governance e dadaismo è più sottile di quanto pensiamo.
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La norma "anti-Salis" è un manifesto del surrealismo giuridico. Trasformare l'emergenza abitativa in un'emergenza carceraria è un'intuizione degna di Ionesco. Perché risolvere il problema quando si può semplicemente renderlo illegale?
L'aggravante per i reati in stazioni e metropolitane è un omaggio al teatro dell'assurdo. Come se il crimine rispettasse i confini architettonici, come se bastasse un articolo di legge per esorcizzare il degrado urbano.
E che dire della crociata contro la cannabis light? Un'ode alla coerenza di un paese che bandisce le infiorescenze ma celebra l'aperitivo. Una mossa strategica per garantire che l'unica "erba" permessa sia quella dei campi da calcio.
Questo ddl non è solo una legge, è una performance artistica. Un'installazione concettuale che ci costringe a riflettere sui limiti della razionalità legislativa. È la prova tangibile che, in Italia, la linea tra governance e dadaismo è più sottile di quanto pensiamo.
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