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Molto fake, poco news
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Siamo circondati dalle «fake news». Nel 2016, con due cataclismi come Brexit e Trump, l'Oxford dictionary scelse «post-verità» come parola dell'anno; per il 2018, è toccato a «toxic», perché siamo appestati — sì, anche dalle fake news. Puntata con inedite sonorità disco: partiamo da un articolo di “Repubblica” sulla crociera che stanno organizzando i terrapiattisti americani per riflettere sulla viralità e la vitalità delle bufale. Dobbiamo rigettarle, non possono passare sotto traccia come fossero parte fisiologica della routine online. Sono una peculiarità della nostra epoca, social e disintermediata, o sono sempre esistite? Una rassegna del passato per arrivare al presente, sovraffollato di contenuti tossici. Questa traccia non contiene «fake news», almeno credo!
+ episodio sponsorizzato da #instapolitica: https://www.instagram.com/_instapolitica_/
L'articolo di “Repubblica” sulle avventure in barca di chi ritiene la rivoluzione copernicana un complotto: https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2019/01/14/news/la_crociera_dei_terrapiattisti_in_vacanza_alla_fine_del_mondo-216575129/
Il museo delle «bufale»: http://hoaxes.org/
Sul blog di Luca Sofri, se ne parlò nell'anno della «post-verità» (con la versione di Baricco): https://www.wittgenstein.it/2017/05/01/baricco-post-verita/
Il controcanto – «Sono sempre esistite»: https://www.nybooks.com/daily/2017/02/13/the-true-history-of-fake-news/
Qualora non disponiate ancora di una connessione internet, la Treccani ci spiega cosa sia una «fake news»: http://www.treccani.it/enciclopedia/fake-news
117 episodi
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Siamo circondati dalle «fake news». Nel 2016, con due cataclismi come Brexit e Trump, l'Oxford dictionary scelse «post-verità» come parola dell'anno; per il 2018, è toccato a «toxic», perché siamo appestati — sì, anche dalle fake news. Puntata con inedite sonorità disco: partiamo da un articolo di “Repubblica” sulla crociera che stanno organizzando i terrapiattisti americani per riflettere sulla viralità e la vitalità delle bufale. Dobbiamo rigettarle, non possono passare sotto traccia come fossero parte fisiologica della routine online. Sono una peculiarità della nostra epoca, social e disintermediata, o sono sempre esistite? Una rassegna del passato per arrivare al presente, sovraffollato di contenuti tossici. Questa traccia non contiene «fake news», almeno credo!
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L'articolo di “Repubblica” sulle avventure in barca di chi ritiene la rivoluzione copernicana un complotto: https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2019/01/14/news/la_crociera_dei_terrapiattisti_in_vacanza_alla_fine_del_mondo-216575129/
Il museo delle «bufale»: http://hoaxes.org/
Sul blog di Luca Sofri, se ne parlò nell'anno della «post-verità» (con la versione di Baricco): https://www.wittgenstein.it/2017/05/01/baricco-post-verita/
Il controcanto – «Sono sempre esistite»: https://www.nybooks.com/daily/2017/02/13/the-true-history-of-fake-news/
Qualora non disponiate ancora di una connessione internet, la Treccani ci spiega cosa sia una «fake news»: http://www.treccani.it/enciclopedia/fake-news
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