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I pericoli nascosti dell'economia e geopolitica del dato
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Il tema dei dati è cruciale nell'economia digitale e non solo: la loro raccolta e analisi permette alle aziende e alle istituzioni di creare servizi sempre più personalizzati, tagliati su misura delle esigenze del Cliente.
Ma cosa accade quando questa economia, che sembra promettere meraviglie, in realtà appiattisce la coscienza critica, evita la condivisione di informazioni non in linea con il pensiero dei singoli individui, genera bias cognitivi e valutativi discriminatori? E come si comportano i sistemi politici ed economici nazionali di fronte al dato e all'informazione nel nuovo contesto geopolitico mondiale? Quali sono i limiti di questo approccio acritico al dato come unica fonte della verità?
Abbiamo girato queste domande a Ivana Bartoletti Global Chief Privacy Officer di Wipro .
Sono numerosi gli aspetti che tendiamo a sottovalutare a proposito dell'intero processo di gestione del dato: dalla raccolta, dove giustamente Ivana si chiede perché l'onere dell'approvazione sia a carico del singolo individuo, laddove questo meccanismo porta ad una necessaria accettazione acritica, fino ad arrivare alla necessità di una legislazione globale in grado di indirizzare verso una maggiore pubblicità degli strumenti, come nel caso dei registri pubblici degli algoritmi di Amsterdam o New York per la selezione del personale.
Un punto di vista differente, fortemente critico ma soprattutto stimolante, per aiutare a comprendere la complessità di questo elemento che è alla base dell'economia del 21 secolo e che, per mancanza di competenze, finora ha lasciato nelle mani delle grandi corporation digitali la definizione delle regole del gioco.Buon ascolto!
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Ma cosa accade quando questa economia, che sembra promettere meraviglie, in realtà appiattisce la coscienza critica, evita la condivisione di informazioni non in linea con il pensiero dei singoli individui, genera bias cognitivi e valutativi discriminatori? E come si comportano i sistemi politici ed economici nazionali di fronte al dato e all'informazione nel nuovo contesto geopolitico mondiale? Quali sono i limiti di questo approccio acritico al dato come unica fonte della verità?
Abbiamo girato queste domande a Ivana Bartoletti Global Chief Privacy Officer di Wipro .
Sono numerosi gli aspetti che tendiamo a sottovalutare a proposito dell'intero processo di gestione del dato: dalla raccolta, dove giustamente Ivana si chiede perché l'onere dell'approvazione sia a carico del singolo individuo, laddove questo meccanismo porta ad una necessaria accettazione acritica, fino ad arrivare alla necessità di una legislazione globale in grado di indirizzare verso una maggiore pubblicità degli strumenti, come nel caso dei registri pubblici degli algoritmi di Amsterdam o New York per la selezione del personale.
Un punto di vista differente, fortemente critico ma soprattutto stimolante, per aiutare a comprendere la complessità di questo elemento che è alla base dell'economia del 21 secolo e che, per mancanza di competenze, finora ha lasciato nelle mani delle grandi corporation digitali la definizione delle regole del gioco.Buon ascolto!
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