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Sfide Verdi, Bonus Contesi e Perdite Elettrizzanti

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Nella puntata odierna di Bricks and Music, la rubrica radiofonica quotidiana in onda su Casa Radio, condotta da Paolo Leccese ed Emiliano Cioffarelli, si è discusso un argomento di grande rilevanza sia politica che economica: la Direttiva Europea sulle Case Green e le implicazioni che comporta per l'Italia, soprattutto in termini finanziari.
Il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha votato contro la direttiva dell'Unione europea, sollevando il nodo cruciale del finanziamento. Sebbene l'Italia abbia espresso parere contrario, l'Ecofin ha approvato il provvedimento che mira a migliorare le prestazioni energetiche nell'edilizia, con l'obiettivo ambizioso di ridurre le emissioni di gas serra entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.Tuttavia, il dibattito si concentra sull'effettiva attuazione della direttiva, specie in una realtà come l'Italia. Il Piemonte emerge come un caso paradigmatico, con un patrimonio immobiliare obsoleto e altamente consumatore di energia.
A Torino, più del 50% degli edifici ha più di 45 anni e la maggior parte delle abitazioni rientra nelle fasce energetiche più basse.Dino De Santis, presidente di Confartigianato Imprese Torino, evidenzia il nodo finanziario. In un paese con 9 milioni di immobili da adeguare, emerge la difficoltà dei cittadini nel reperire le risorse necessarie per ristrutturare il proprio patrimonio immobiliare. La questione diventa ancor più complessa considerando l'invecchiamento demografico e l'impatto sul mercato immobiliare dopo il 2035.Si solleva il dilemma etico ed economico della necessità di ristrutturare gli immobili anziani, quando il patrimonio a disposizione potrebbe servire per le cure della vecchiaia. Il rischio di eredità compromesse e la vendita di immobili a prezzi inferiori al mercato si staglia come una possibile conseguenza.La discussione si estende alla necessità di trovare un equilibrio tra gli obiettivi ambientali della direttiva e la sostenibilità economica per le famiglie italiane. De Santis sottolinea la necessità di collaborazione con il governo per definire strategie che consentano agli artigiani di adeguarsi alle nuove normative senza impoverire la popolazione.
Altro tema di grande attualità: le implicazioni dello stop alle cessioni di credito nel settore edilizio, introdotto dal recente decreto legge 39/2024.Il decreto ha vietato lo sconto in fattura e la cessione del credito, creando non poche complicazioni per coloro che avevano pianificato lavori di ristrutturazione contando su tali agevolazioni fiscali. Questo ha colpito particolarmente coloro che, non potendo usufruire direttamente dei bonus a scomputo delle proprie imposte, avrebbero beneficiato della possibilità di monetizzare tali bonus attraverso la cessione del credito.Per aggirare queste restrizioni, i proprietari di immobili possono coinvolgere un soggetto terzo con capacità fiscale, anche a lavori già iniziati, fino a quando i pagamenti non sono stati effettuati. Tuttavia, è fondamentale che il soggetto terzo sostenga effettivamente le spese, poiché i bonus edilizi spettano a chi le sostiene.Si è parlato anche di soluzioni alternative come locazione, comodato e convivenza, che possono essere considerate prima dell'avvio dei lavori. In quest'ottica, la detrazione spetterà al soggetto che sostiene i costi, purché l'immobile sia a disposizione del nucleo familiare e ci sia il consenso all'esecuzione dei lavori da parte del proprietario.La Circolare dell'Agenzia delle Entrate n. 17/2023 fornisce chiarezza su molti aspetti delle agevolazioni edilizie, consentendo alcune "scappatoie" anche per lavori già avviati. Ad esempio, il committente può cedere l'immobile a un soggetto più capiente prima del pagamento delle spese, trasferendo così il diritto al bonus.È importante notare che, anche nel caso di parenti conviventi che pagano per gli interventi, è necessario attestare la convivenza mediante una dichiarazione sostitutiva di atto notorio per fruire delle detrazioni.
l'attenzione è stata focalizzata sulle sfide che Ford sta affrontando nel settore dell'auto elettrica, con perdite significative registrate nel primo trimestre del 2024.La divisione veicoli elettrici, Model E, ha subito una perdita di 1,3 miliardi di dollari, quasi raddoppiando le perdite dell'anno precedente nello stesso periodo. Un dato eclatante emerge se si considera che, per ogni veicolo elettrico venduto nei primi tre mesi dell'anno, Ford ha perso in media 132.000 dollari.Queste perdite sono principalmente attribuite alla necessità di ridurre i prezzi dei modelli elettrici per rimanere competitivi sul mercato, mentre l'azienda continua a investire massicciamente nella ricerca e nello sviluppo. Le entrate derivanti dai veicoli elettrici sono diminuite drasticamente dell'84% rispetto all'anno precedente, raggiungendo solo 100 milioni di dollari nel primo trimestre del 2024.L'aumento della concorrenza e la guerra dei prezzi nel settore hanno costretto Ford a ridurre i prezzi dei suoi veicoli elettrici, complicando ulteriormente la situazione per l'azienda automobilistica. Le previsioni future non sembrano incoraggianti, con stime di perdite ancora più elevate per il 2024 rispetto al 2023.Tuttavia, nonostante le attuali perdite, Ford guarda al futuro con speranza. L'azienda sta lavorando duramente allo sviluppo di nuove generazioni di veicoli elettrici, con l'obiettivo di raggiungere la redditività nel lungo termine. Il CEO Jim Farley ha rassicurato gli investitori sull'impegno dell'azienda nel settore elettrico e sulla fiducia che la prossima generazione di veicoli porterà a una posizione più forte nel mercato.Tuttavia, nonostante gli investimenti ingenti richiesti dalle normative, le vendite di auto elettriche rimangono ancora una frazione di quelle dei veicoli tradizionali, con una domanda tiepida sia negli Stati Uniti che in Europa. Tesla rappresenta un'eccezione, ma per il resto dell'industria automobilistica tradizionale è necessario bilanciare gli investimenti nell'elettrico con la vendita dei veicoli tradizionali ancora preferiti dai consumatori.
In sintesi, l'odierna puntata di Bricks and Music su Casa Radio ha delineato una panoramica articolata sui temi preminenti dell'attualità. Dall'analisi delle implicazioni della Direttiva Europea sulle Case Green, che mette in evidenza sfide economiche e logistiche per l'Italia, al dibattito sulle alternative nell'accesso ai bonus edilizi, fino all'approfondimento sulle perdite significative che Ford sta affrontando nel mercato dell'auto elettrica. Se da un lato emergono le sfide e le complessità dell'adattamento alle nuove normative ambientali e dei cambiamenti nel settore edilizio, dall'altro si riflette sulla competizione e sulle prospettive di innovazione e sostenibilità nel campo automobilistico.
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Il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha votato contro la direttiva dell'Unione europea, sollevando il nodo cruciale del finanziamento. Sebbene l'Italia abbia espresso parere contrario, l'Ecofin ha approvato il provvedimento che mira a migliorare le prestazioni energetiche nell'edilizia, con l'obiettivo ambizioso di ridurre le emissioni di gas serra entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.Tuttavia, il dibattito si concentra sull'effettiva attuazione della direttiva, specie in una realtà come l'Italia. Il Piemonte emerge come un caso paradigmatico, con un patrimonio immobiliare obsoleto e altamente consumatore di energia.
A Torino, più del 50% degli edifici ha più di 45 anni e la maggior parte delle abitazioni rientra nelle fasce energetiche più basse.Dino De Santis, presidente di Confartigianato Imprese Torino, evidenzia il nodo finanziario. In un paese con 9 milioni di immobili da adeguare, emerge la difficoltà dei cittadini nel reperire le risorse necessarie per ristrutturare il proprio patrimonio immobiliare. La questione diventa ancor più complessa considerando l'invecchiamento demografico e l'impatto sul mercato immobiliare dopo il 2035.Si solleva il dilemma etico ed economico della necessità di ristrutturare gli immobili anziani, quando il patrimonio a disposizione potrebbe servire per le cure della vecchiaia. Il rischio di eredità compromesse e la vendita di immobili a prezzi inferiori al mercato si staglia come una possibile conseguenza.La discussione si estende alla necessità di trovare un equilibrio tra gli obiettivi ambientali della direttiva e la sostenibilità economica per le famiglie italiane. De Santis sottolinea la necessità di collaborazione con il governo per definire strategie che consentano agli artigiani di adeguarsi alle nuove normative senza impoverire la popolazione.
Altro tema di grande attualità: le implicazioni dello stop alle cessioni di credito nel settore edilizio, introdotto dal recente decreto legge 39/2024.Il decreto ha vietato lo sconto in fattura e la cessione del credito, creando non poche complicazioni per coloro che avevano pianificato lavori di ristrutturazione contando su tali agevolazioni fiscali. Questo ha colpito particolarmente coloro che, non potendo usufruire direttamente dei bonus a scomputo delle proprie imposte, avrebbero beneficiato della possibilità di monetizzare tali bonus attraverso la cessione del credito.Per aggirare queste restrizioni, i proprietari di immobili possono coinvolgere un soggetto terzo con capacità fiscale, anche a lavori già iniziati, fino a quando i pagamenti non sono stati effettuati. Tuttavia, è fondamentale che il soggetto terzo sostenga effettivamente le spese, poiché i bonus edilizi spettano a chi le sostiene.Si è parlato anche di soluzioni alternative come locazione, comodato e convivenza, che possono essere considerate prima dell'avvio dei lavori. In quest'ottica, la detrazione spetterà al soggetto che sostiene i costi, purché l'immobile sia a disposizione del nucleo familiare e ci sia il consenso all'esecuzione dei lavori da parte del proprietario.La Circolare dell'Agenzia delle Entrate n. 17/2023 fornisce chiarezza su molti aspetti delle agevolazioni edilizie, consentendo alcune "scappatoie" anche per lavori già avviati. Ad esempio, il committente può cedere l'immobile a un soggetto più capiente prima del pagamento delle spese, trasferendo così il diritto al bonus.È importante notare che, anche nel caso di parenti conviventi che pagano per gli interventi, è necessario attestare la convivenza mediante una dichiarazione sostitutiva di atto notorio per fruire delle detrazioni.
l'attenzione è stata focalizzata sulle sfide che Ford sta affrontando nel settore dell'auto elettrica, con perdite significative registrate nel primo trimestre del 2024.La divisione veicoli elettrici, Model E, ha subito una perdita di 1,3 miliardi di dollari, quasi raddoppiando le perdite dell'anno precedente nello stesso periodo. Un dato eclatante emerge se si considera che, per ogni veicolo elettrico venduto nei primi tre mesi dell'anno, Ford ha perso in media 132.000 dollari.Queste perdite sono principalmente attribuite alla necessità di ridurre i prezzi dei modelli elettrici per rimanere competitivi sul mercato, mentre l'azienda continua a investire massicciamente nella ricerca e nello sviluppo. Le entrate derivanti dai veicoli elettrici sono diminuite drasticamente dell'84% rispetto all'anno precedente, raggiungendo solo 100 milioni di dollari nel primo trimestre del 2024.L'aumento della concorrenza e la guerra dei prezzi nel settore hanno costretto Ford a ridurre i prezzi dei suoi veicoli elettrici, complicando ulteriormente la situazione per l'azienda automobilistica. Le previsioni future non sembrano incoraggianti, con stime di perdite ancora più elevate per il 2024 rispetto al 2023.Tuttavia, nonostante le attuali perdite, Ford guarda al futuro con speranza. L'azienda sta lavorando duramente allo sviluppo di nuove generazioni di veicoli elettrici, con l'obiettivo di raggiungere la redditività nel lungo termine. Il CEO Jim Farley ha rassicurato gli investitori sull'impegno dell'azienda nel settore elettrico e sulla fiducia che la prossima generazione di veicoli porterà a una posizione più forte nel mercato.Tuttavia, nonostante gli investimenti ingenti richiesti dalle normative, le vendite di auto elettriche rimangono ancora una frazione di quelle dei veicoli tradizionali, con una domanda tiepida sia negli Stati Uniti che in Europa. Tesla rappresenta un'eccezione, ma per il resto dell'industria automobilistica tradizionale è necessario bilanciare gli investimenti nell'elettrico con la vendita dei veicoli tradizionali ancora preferiti dai consumatori.
In sintesi, l'odierna puntata di Bricks and Music su Casa Radio ha delineato una panoramica articolata sui temi preminenti dell'attualità. Dall'analisi delle implicazioni della Direttiva Europea sulle Case Green, che mette in evidenza sfide economiche e logistiche per l'Italia, al dibattito sulle alternative nell'accesso ai bonus edilizi, fino all'approfondimento sulle perdite significative che Ford sta affrontando nel mercato dell'auto elettrica. Se da un lato emergono le sfide e le complessità dell'adattamento alle nuove normative ambientali e dei cambiamenti nel settore edilizio, dall'altro si riflette sulla competizione e sulle prospettive di innovazione e sostenibilità nel campo automobilistico.
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