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Perché partono. Contro propaganda e disinformazione sui migranti - Conversazione con Antonella Sinopoli

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Sono trascorsi quasi dieci anni da quando almeno 600 persone persero la vita in due naufragi, il 3 e l’11 Ottobre 2013 al largo di Lampedusa. In quello dell’11 persero la vita almeno 60 minori, tanto che venne definita “la strage dei bambini”. Dal 2014, quasi 26.000 persone sono scomparse nello stesso modo nel Mar Mediterraneo nel tentativo di raggiungere le coste europee. Dal 2016, il 3 ottobre è stata istituita Giornata della memoria e dell’accoglienza, a monito che tali tragedie non si ripetessero.

Il 26 febbraio scorso, decine di corpi sono stati trascinati dalle onde del mare in tempesta sulla spiaggia di Steccato di Cutro, a Crotone, in Calabria. Un peschereccio partito da Smirne, in Turchia, con circa 200 persone a bordo molto probabilmente ha preso una secca e a causa delle onde molto alte si è spezzato. Quello di Crotone è il naufragio più grave dal 2013 sulle coste italiane, tra le vittime oltre 10 bambini, tra cui un neonato.

Il ministro dell’Interno davanti a una simile strage ha usato parole di rara disumanità, colpevolizzando le vittime: «La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo le vita dei propri figli». La poesia della scrittrice e poetessa Warsan Shire, nata in Kenya da genitori somali, in apertura di questo podcast, è l’unica risposta possibile che ci sentiamo di dare al ministro.

Perché partono. Ne abbiamo parlato con Antonella Sinopoli, direttrice Voci Globali, collaboratrice di VB profonda conoscitrice dell'Africa, vive in Ghana. In questi anni ci ha accompagnato nella conoscenza del continente africano e dei flussi migratori al di là di stereotipi e pregiudizi.

Musica: Plus rien ne m'étonne - Tiken Jah Fakoly


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Il 26 febbraio scorso, decine di corpi sono stati trascinati dalle onde del mare in tempesta sulla spiaggia di Steccato di Cutro, a Crotone, in Calabria. Un peschereccio partito da Smirne, in Turchia, con circa 200 persone a bordo molto probabilmente ha preso una secca e a causa delle onde molto alte si è spezzato. Quello di Crotone è il naufragio più grave dal 2013 sulle coste italiane, tra le vittime oltre 10 bambini, tra cui un neonato.

Il ministro dell’Interno davanti a una simile strage ha usato parole di rara disumanità, colpevolizzando le vittime: «La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo le vita dei propri figli». La poesia della scrittrice e poetessa Warsan Shire, nata in Kenya da genitori somali, in apertura di questo podcast, è l’unica risposta possibile che ci sentiamo di dare al ministro.

Perché partono. Ne abbiamo parlato con Antonella Sinopoli, direttrice Voci Globali, collaboratrice di VB profonda conoscitrice dell'Africa, vive in Ghana. In questi anni ci ha accompagnato nella conoscenza del continente africano e dei flussi migratori al di là di stereotipi e pregiudizi.

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